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Orgoglio Dionigi: «Nel 2022 pronto al bis, non abbiamo perso pezzi per strada»

Lunga intervista al sindaco di Barano che guarda alle amministrative del prossimo anno e rivendica la compattezza della sua maggioranza. Ma uno sguardo anche alla pandemia, al problema delle concessioni demaniali e a un bilancio di questo quinquennio da primo cittadino. Glissa, invece, sulla minoranza

Partiamo dal bilancio dell’anno che sta per andare in archivio. È stato un altro anno caratterizzato dalla pandemia, anche se i segnali di ripresa per l’isola non sono mancati, soprattutto nel periodo di alta stagione. Che cosa ci lascia e ti lascia il 2021 e cosa c’è da aspettarsi per il 2022?

«Indubbiamente il 2021 è stato un anno diverso e per certi versi migliore rispetto al 2020 in cui, per la prima volta, abbiamo scoperto cosa fosse il Covid. Prima non ne sapevamo nulla e siamo stati colpiti all’improvviso da questa pandemia con la quale, nostro malgrado, abbiamo dovuto fare i conti. Quest’anno, invece, la situazione è andata diversamente perché abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti del 2020 e, al netto delle problematiche, abbiamo cominciato a prendere confidenza con i tamponi e altri strumenti medici che ci hanno aiutato a contrastare il virus. In più,quest’anno c’è stata la grossa novità della vaccinazione che senza ombra di dubbio ci ha dato una mano sotto l’aspetto sanitario ed economico. Se la stagione estiva è andata bene e se oggi le scuole sono aperte così come tante altre attività è grazie all’arma in nostro possesso del vaccino. Inoltre, mi permetto di far notare un’altra nota lieta da non sottovalutare: nel 2021 c’è stato un boom di lavori pubblici e di lavori legati all’edilizia privata, anche per via del superbonus110 che sta dando occupazione a tanti ischitani che prima erano in difficoltà. Speriamo che nel 2022 si possa continuare con questa ripartenza».

«Se la stagione estiva è andata bene e se oggi scuole e attività sono aperte lo si deve esclusivamente al vaccino. Per fortuna poi nel 2021 c’è stato un boom di lavori pubblici e legati all’edilizia privata, anche per via del superbonus110 che sta dando occupazione a tanti ischitani che prima erano in difficoltà. Speriamo si continui così»

L’anno prossimo Barano tornerà alle urne e sicuramente anche Dionigi Gaudioso vorrà ricandidarsi. In questi cinque lunghi anni cosa ti ha particolarmente inorgoglito della tua azione amministrativa e che cosa, invece, avresti voluto fare, ma che per una serie di circostanze negative, tipo il Covid, non sei riuscito a portare a termine?

«Come ho già detto in altre occasioni, sarò io il candidato per le prossime amministrative e la mia squadra è già pronta per le sfide dell’anno che verrà anche se, al momento, non pensiamo alle elezioni perché dobbiamo preoccuparci esclusivamente di amministrare e le nostre forze sono tutte indirizzate verso questo obiettivo. Tuttavia non abbiamo alcun timore di presentarci davanti all’elettorato perché riteniamo di aver svolto un buon lavoro in questi cinque anni e di meritare un rinnovo dell’amministrazione attuale e del gruppo che mi sostiene. Detto questo, sono molto contento di come ha lavorato tutta la mia squadra e di tutti i dipendenti del comune che hanno sempre svolto il proprio dovere. Di questi anni ciò che mi ha maggiormente inorgoglito sono stati i tanti lavori pubblici fatti per il paese e credo che i risultati si vedano. Il cruccio di questa esperienza amministrativa, invece, è sempre stato l’ordine in termini di vivibilità. Abbiamo avuto dei problemi con il concorso dei vigili e questo ha generato una carenza di organico di polizia municipale molto marcata. Va da sé che non sempre si è riuscito a garantire un corretto controllo del traffico in un paese come Barano ed è forse questol’aspetto che più mi ha lasciato deluso. La pandemia ci ha bloccati nel nostro intento di andare a coprire questa lacuna, ma spero che il prima possibile si possa trovare la quadra».

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«Sì, nel 2022 sarò il candidato sindaco di una coalizione coesa e compatta, che in questi cinque anni ha lavorato in armonia e non ha perso nessun “pezzo” per la strada. Sono contenti per le tante opere pubbliche, il cruccio è rappresentato dal non essere ancora riuscito a incrementare l’organico della polizia municipale»

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C’è un tema che è tristemente tornato di strettissima attualità ed è quello della sicurezza stradale dopo la tragedia di alcuni giorni fa. In un indagine statistica L’ACI indica l’anello della statale 270 di Ischia come uno dei più pericolosi d’Italia. A questo punto, mi rivolgo più al padre di famiglia che all’amministratore e ti chiedo perché c’è questo numero così elevato di incidenti e perché le strade isolane sono tutto fuorché sicure?

«Il tema della sicurezza sulla statale 270 è di grande urgenza e io stesso, in qualità di genitore, sono preoccupato perché quello che è successo al povero Manuel poteva capitare a chiunque. È arrivato il momento di interrogarci davvero su queste tragedie e di confrontarci con la Città metropolitana che, come si sa, gestisce questo anello stradale che noi tutti percorriamo. È ora di fare un incontro serio per trovare delle soluzioni concrete e io stesso, in più occasioni, ho cercato di proporre delle idee e delle alternative ai dissuasori che, a detta della Città metropolitana, sono contro il codice della strada nel contesto isolano. Adesso, però, è ora di fare qualcosa onde evitare altre morti sulle nostre strade ed per questo che voglio sollecitare tutti a farci promotori di un summit in cui discutere delle misure da mettere in campo per la sicurezza. E parliamo di un qualcosa di non più procrastinabile, mi pare evidente».

«La sicurezza stradale? È arrivato il momento di interrogarci e di confrontarci con la Città metropolitana che gestisce questo anello stradale che noi tutti percorriamo. Io stesso, in più occasioni, ho cercato di proporre delle idee e delle alternative ai dissuasori che sarebbero contro il codice della strada nel contesto isolano: ma in ogni caso, occorre fare qualcosa»

Sull’isola ci sono problemi come trasporti, sanità, continuità territoriale che Ischia si porta dietro ormai da decenni. Hai mai provato a chiederti come mai non si riesce a risolverli e perché in alcuni settori come quello delle vie del mare negli ultimi trent’anni si è riusciti nella non semplice impresa di fare dei passi indietro invece di andare avanti?

«Per quanto riguarda le vie del mare sicuramente ci sono stati, e ci sono tuttora, dei problemi. In particolare, mi riferisco alla questione Caremar che ha indubbiamente influito sulla tenuta dei trasporti marittimi. Tanti anni fa questa compagnia garantiva un servizio di alta qualità, ma negli anni, nonostante i soldi della Regione, sono stati fatti degli errori che hanno portato a una sorta di privatizzazione di questo gruppo. Ci tengo a far presente che non è stata certo colpa delle amministrazioni comunali dell’isola perché i controlli dovevano essere fatti da altri Enti. Questo fallimento della Caremar ha causato un passo indietro nel settore delle vie del mare e oggi ci troviamo con una flotta non certo nuova di navi e aliscafi. Forse prima ci sono stati troppi privilegi e sarebbe ora che qualcuno si ponesse delle domande su quello che è accaduto in questi decenni».

Resti ancora contrario al comune unico?

«Onestamente è un problema che non mi pongo e questa tematica non mi toglie di certo il sonno. Io sono il sindaco ci Barano e penso a operare nel mio comune, cercando di dare il massimo per la mia comunità. Quella del comune unico è una questione che non tocco e quando se ne riparlerà, allora darò un mio parere. Tuttavia mi limito a osservare che nel mio piccolo sto cercando di superare determinate situazioni, ottenendo dei buoni risultati. Non è detto che con un comune unico si riescano davvero estirpare i problemi dell’isola. Forse quando si è più piccoli si riesce a operare e ad amministrare meglio».

«Sulle concessioni demaniali sono preoccupato. Allo stato dell’arte sembra che si debba andare in gara entro il 2023 e questo credo che sia un danno non solo per i cittadini di Barano, ma dell’intera isola perché gran parte di queste attività balneari sono gestite da ischitani. Con un bando nazionale non sarà semplice garantire una gestione locale, con tutto quello che ne potrebbe conseguire»

Come vorresti che si caratterizzasse il tuo secondo mandato? In che cosa vorrebbe lasciare il segno Dionigi Gaudioso?

«Penso che il tema della scuola sia uno dei più importanti ed è per questo che stiamo già procedendo con l’approvazione di varie progettazioni che riguardano gli edifici scolastici. Mi piacerebbe rimettere in sesto tutte le scuole e dare sicurezza ai bambini, così come vorrei fare con altre strutture pubbliche. Penso che uno dei compiti più importanti di un sindaco sia quello di dare sicurezza ai propri cittadini nell’ambito delle strade, ma anche nell’ambito degli edifici pubblici».

C’è un tema scottante che è quello delle concessioni demaniali. Riguarda tutta l’isola perché siamo un territorio circondato dal mare e dalle spiagge e a Barano, poi, c’è l’arenile più grande dell’isola. È un tema che sfugge dal controllo delle amministrazioni, ma quali sono gli scenari che ti senti di ipotizzare?

«Non ho certo la bacchetta magica per cambiare la situazione. Al momento con le novità che sono uscite sembra che si debba andare in gara entro il 2023 e questo credo che sia un danno non solo per i cittadini di Barano, ma per tutti i cittadini dell’isola perché gran parte di queste attività balneari sono gestite da ischitani. Con un bando nazionale non sarà semplice dare la gestione alle stesse persone o ad altri isolani. Non voglio difendere chi svolge questa professione da anni, ma la verità è che la categoria dei balneari rischia di essere penalizzata e questo potrebbe essere un dato negativo».

«Il mio augurio è quello che finisca la pandemia, non penso che ci possiamo augurare altro. Sicuramente stiamo in condizioni migliori rispetto all’anno scorso, ma ricordiamoci che la il virus non è stato sconfitto e che dobbiamo essere ancora prudenti se vogliamo vincere questa battaglia»

Che effetto ti fa sentir parlare del principale esponente della minoranza baranese, ovvero l’avvocato Maria Grazia Di Scala come papabile candidato a sindaco di Ischia?

«Onestamente guardo solo a quello che stiamo facendo come maggioranza e non è un mio problema quello che fa la minoranza. Con l’opposizione non ho mai fatto polemiche in questi quattro anni e mezzo e non ho intenzione di commentare questa ipotesi di candidatura. Io voglio solo pensare al mio gruppo che, a differenza di altre compagini amministrative isolane, non ha perso nemmeno un componente in tutti questi anni. Siamo partiti con una squadra e stiamo arrivando alla fine del mandato con la stessa. Nessuno si è dimesso e nessuno se ne è andato. Siamo un gruppo solido e granitico e penso che si vedano anche i risultati. La minoranza fa ciò che vuole e rispetto le loro idee e le loro scelte, ma io e il mio gruppo andiamo avanti per la nostra strada».

«Le mire ischitane della Di Scala? Onestamente guardo solo a quello che stiamo facendo come maggioranza e non è un mio problema quello che fa la minoranza. Con l’opposizione non ho mai fatto polemiche in questi quattro anni e mezzo e non ho intenzione di commentare questa ipotesi di candidatura»

Qual è l’augurio di Dionigi Gaudioso per i cittadini sia di Barano che di tutta l’isola?

«Il mio augurio è quello che finisca una volta per tutte la pandemia, ma credo che questo sia un po’ il desiderio di tutti. Non penso che ci possiamo augurare altro. Sicuramente stiamo in condizioni migliori rispetto all’anno scorso, ma ricordiamoci che la il virus non è stato sconfitto e che dobbiamo essere ancora prudenti se vogliamo vincere questa battaglia. Uno degli strumenti a nostra disposizione è la vaccinazione e ognuno di noi deve fare la propria parte, così come ho fatto io con la terza dose. Ho aspettato il mio turno per farla e spero che tutti facciano il proprio dovere».

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