CRONACA

Bigi e Taglialatela indagati a Firenze, nel mirino anche la cessione dell’Ischia Calcio

Ci sono il presidente dell’Ischia calcio Alessandro Bigi e l’ex portiere del Napoli e della Fiorentina Giuseppe “Pino” Tagliatela tra i nove indagati – a vario titolo – di una inchiesta per associazione a delinquere finalizzata a “delitti tributari, all’appropriazione indebita, all’autoriciclaggio”, reati compiuti con acquisizione o affitto di 31 attività di ristorazione nel centro di Firenze, due alberghi, attività di noleggio auto, una produzione di birra per un valore di denaro riciclato di circa 13,5 milioni di euro. Taglialatela non risponde di associazione a delinquere ma di reimpiego di proventi illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Sono state eseguite dalla prima mattinata di oggi 23 perquisizioni della Guardia di finanza, anche con lo Scico, a Firenze, Livorno e Napoli. Inchiesta della Dda di Firenze, pm Christine Von Borries, procuratore aggiunto Luca Tescaroli, secondo le ipotesi dell’accusa – ovviamente in questa fase tutte da riscontrare – Bigi e diversi coindagati di origine albanese avrebbero evitato di battere una montagna di scontrini accumulando così le provviste necessarie per rilevare una serie di ristoranti nel centro di Firenze e per acquistare beni di lusso, tra cui ben tre Ferrari, di cui una 296 per € 270.000, per la quale sarebbe stata versata in nero la somma di altri € 137.110.

Nelle indagini è finita anche la compravendita dell’Ischia calcio: l’imprenditore fiorentino Bigi ne è diventato presidente alla fine dell’anno scorso, rilevando il 50% le quote dall’ischitano Taglialatela. Anche questa operazione sarebbe il frutto di “impiego di provenienza illecita”. Il passaggio si è perfezionato il 17 gennaio scorso per un corrispettivo di poco meno di diecimila euro “ma di fatto pagando in più tranche € 100.000.00 in contanti” a Taglialatela, l’ex presidente e rappresentante legale della società sportiva. Al momento non sono state disposte misure né sugli indagati né sui beni in loro possesso, ma l’attività investigativa è in corso e sta avendo uno sviluppo con le perquisizioni. Un cospicuo numero di accessi è relativo a ristoranti e locali del centro storico di Firenze, acquisiti o presi in gestione fin dal 2012, i cui nomi sono elencati nel decreto di perquisizione.

 

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