CRONACAPRIMO PIANO

CALA IL SIPARIO, VENDUTA LA FARMACIA INTERNAZIONALE

Si chiude il contenzioso, ma ad aggiudicarsi la struttura di via Alfredo De Luca sarebbe stata in extremis una società casertana con un’offerta superiore a quelle formulate in precedenza. Ci sarà l’incanto anche per la struttura di Forio, particolarmente appetita perché la vendita comprende anche un appartamento in pieno centro: salva invece la Farmacia di Panza. I debiti contratti con la Deutsche Bank

I giochi sono fatti, e a quanto sembra anche con un colpo di scena clamoroso. Dopo che era stato accettato il concordato preventivo formulato dal dott. Pisani, la Farmacia Internazionale ubicata a Ischia in via Alfredo De Luca è stata ufficialmente ceduta e cambia di fatto proprietario. Ad aggiudicarsela, però – anche se su questo bisogna ancora attendere conferme ufficiali – non sarebbe stata la società Meo Group di Casoria che già in tempi non sospetti aveva formulato un’offerta comunque ritenuta congrua (più o meno 2 milioni e 650.000 euro) ma una società casertana che avrebbe invece offerto un importo decisamente superiore chiudendo così la partita ed accaparrandosi l’attività. Andando indietro nel tempo, va detto che per gli scaramantici potrebbe trattarsi anche di un affare non proprio da cogliere al volo: la Farmacia in questione, un tempo ubicata in Corso Vittoria Colonna, era già fallita con la gestione di Catello Buono e proprio a seguito di questo crack venne rilevata dall’attuale ormai ex gestore. Si chiude così il contenzioso legato alla farmacia di proprietà della signora Paola Margaria, che era rimasta invischiata in un rischio fallimento al pari di altre due strutture analoghe ubicate sul territorio isolano, una a Forio di proprietà di Michele Migliaccio (marito della dott.ssa Margaria) e l’altra a Panza di proprietà di Annamaria Migliaccio (sorella di Michele). 

Ebbene, si è arrivati alla chiusura del cerchio anche sull’altro versante dell’isola. Quella di Forio è stata messa all’incanto e dunque sarà venduta dopo che sarà stato stilato un prezzo a base d’asta. Non soltanto le voci di corridoio ma anche la logica ci dicono che ci sarà una vera e propria battaglia per vincere questa “sfida”, dal momento che in vendita non c’è soltanto una Farmacia ubicata nel pieno centro di Forio, ma anche l’appartamento al piano superiore che insiste in una posizione naturalmente invidiabile. Facile prevedere che saranno in tanti a cercare di portare a casa il “risultato” ed è chiaro che in casi del genere la cosa non può che essere accolta positivamente, visto che poi le somme incassate serviranno a ristorare sia pure in quota parte i creditori. Ma per la famiglia Migliaccio c’è anche una buona notizia: nella disponibilità della dott.ssa Annamaria Migliaccio rimane se non altro la farmacia di Panza, che non sarà venduta. C’è un motivo: i due Migliaccio e la dott.ssa Margaria hanno subito due fallimenti nei quali erano tutti e tre co-obbligati ma i creditori (in particolare quello principale e più importante, ossia la Deutsche Bank) hanno visto soddisfatte le loro spettanze attraverso la vendita di Ischia e Forio e questo ha consentito di riuscire a salvare almeno un pezzo di questo “asset” farmaceutico ubicato sulla nostra isola.

I debiti con l’istituto di credito, tra l’altro, vengono ampiamente citati anche nella relazione del dott. Luca Pisani, in particolare in un paragrafo si legge testualmente: “Tra i debiti più rilevanti del proponente si registrano gli importi verso la Deutsche Bank Mutui che vede quali coobbligati in solido il Dott. Michele Migliaccio, la Dott.ssa Maria Adele Migliaccio (di lui sorella) e la Dott.ssa Paola Margaria (di lui ex coniuge). A tal proposito, si rileva in aggiunta alle superiori osservazioni che il credito in questione risulta oggetto di contestazioni da parte del proponente e degli altri due condebitori solidali. In particolare, il Dott. Michele Migliaccio ha dapprima promosso ‘ricorso in opposizione con istanza di sospensione’ nell’aprile 2021 e, all’esito del provvedimento di rigetto della sospensiva reso il giorno 11.7.2021, ha introdotto il giudizio di merito iscritto al ruolo del Tribunale di Napoli, sez. V bis. Nel dettaglio, il debitore dichiara che l’importo effettivamente dovuto ammonta a una somma largamente inferiore rispetto a quella pretesa dalla banca, somma che oscillerebbe da un minimo di € 3.426.148,65 ad un massimo di € 4.830.913,99. Tali somme emergono da una consulenza tecnica di parte elaborata dal Dott. Valentino Vecchi e trasmessa allo scrivente in data 29 settembre 2022. Invero, dal sopra citato provvedimento di rigetto della sospensiva si evince come il Giudice dell’esecuzione, Dott.ssa Elisa Asprone, non abbia ritenuto – prima facie – fondate le ragioni del ricorso del proponente circa la minor somma dovuta, basate sostanzialmente sulla perizia del dott. Valentino Vecchi. In particolare, con riferimento all’illegittima applicazione del regime di capitalizzazione composta degli interessi relativa al mutuo stipulato in data 26 luglio 2007 il Giudice ha osservato che ‘la previsione di un piano di rimborso del mutuo graduale in particolare con rata fissa costante non comporta alcuna violazione dell’articolo 1823 del codice civile”. Un passaggio certo tecnico, ma che al netto di dove si trovasse la ragione evidenzia in maniera netta e marcata il passivo venutosi a generare nel tempo e dal quale francamente era impossibile pensare di poter rientrare. 

Nella medesima relazione si legge ancora, in maniera più chiara ed esplicita, quanto segue: “La posizione debitoria più rilevante del ricorrente è senz’altro (come accennato in merito alle cause della crisi) quella verso la Deutsche Bank Mutui, rispetto alla quale risultano coobbligati in solido il Dott. Michele Migliaccio, la Dott.ssa Maria Adele Migliaccio (di lui sorella) e la Dott.ssa Paola Margaria (ex coniuge del dott. Michele Migliaccio). I suddetti coobbligati sono a loro volta titolari di distinte farmacie e, come anticipato nei paragrafi di apertura, sono a loro volta esposti a ricorsi per la dichiarazione di fallimento avanzati dal citato creditore bancario; e tutti, come già riferito nei paragrafi precedenti di questa relazione, hanno presentato domanda di concordato preventivo al Tribunale di Napoli, con procedure allo stato aperte e ‘piene’… Nel piano di concordato si legge quanto segue: «Tra le molteplici contestazioni mosse dal Dottor Migliaccio, vi sono quelle relative all’esorbitante importo del credito come indicato dalla Deutsche Bank Mutui nei confronti dei tre condebitori solidali (Euro 7.013.558,78, di cui euro 5.350.865,86 per capitale ed interessi contratto di mutuo n. 196336, euro 1.618.805,60 per capitale ed interessi contratto di mutuo n. 203080 ed euro 43.887,32 per spese legali, come risultante dalla precisazione di credito trasmessa da creditore con PEC del 17.06.2022), laddove come ben emerge dalla consulenza tecnica elaborata dal Dott. Valentino Vecchi in data 20.04.2021 (detto importo è assai più basso (oscillando tra un importo minimo di Euro 3.426.148,65 ed uno massimo di Euro 4.830.913,99). Pertanto, è stato riconosciuto e prudenzialmente rilevato tra le passività un debito pari a complessivi euro 4.830.913,99 e prudenzialmente accantonato una ulteriore ‘passività potenziale’ di euro 2.182.644,79 = (7.013.558,78 – 4.830.913,99»”. Troppa roba, in un caso, come nell’altro.

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