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Campagna vaccinale, la Rossetti traccia la “rotta”

La responsabile del Distretto 36 risponde alla missiva dei sindaci con un’articolata relazione sulle problematiche che hanno coinvolto l’hub di Ischia

La missiva inviata dai sindaci ai vertici dell’Asl Napoli 2 Nord, tra cui la direttrice del Distretto 36, dottoressa Maria Rossetti, ha provocato la reazione di quest’ultima. La direttrice ha infatti scritto una lunga e dettagliata relazione indirizzata al direttore generale dell’Asl Antonio D’Amore e per conoscenza ai sindaci dell’isola d’Ischia, nella quale risponde alle criticità evidenziate dai primi cittadini. Come si ricorderà, le amministrazioni locali avevano lamentato le insufficienze evidenziatesi presso l’hub vaccinale di Ischia nei giorni scorsi: caos, attese interminabili, code dalle 4 del mattino, somministrazioni domiciliari assenti e in generale a rilento, personale insufficiente.

La dottoressa Rossetti ha quindi suddiviso in cinque punti le questioni più spinose, delineando innanzitutto il contesto in cui sono maturati i fatti, a partire dalla conclusione della vaccinazione di massa. Lo scorso luglio era stato chiuso l’hub al palasport di Forio, e il personale straordinario era poi stato congedato a settembre. Tuttavia nello stesso periodo era iniziata la somministrazione delle terze dosi ad anziani e fragili, poi via via alle altre categorie, accorciando sempre più gli intervalli di somministrazioni. Le restrizioni dovute alla mancanza del super green pass hanno inoltre aumentato la richiesta delle prime dosi, mentre l’impennata di contagi ha diffuso preoccupazione e incertezza nella popolazione.

Secondo la dottoressa Rossetti, se non subentreranno ulteriori ordinanze, da cui derivino impennate nella domanda, la pressione sull’Hub vaccinale di Ischia nelle prossime quattro settimane andrà notevolmente a ridursi

La direttrice del Distretto ha poi esaminato l’aspetto relativo alla sede dell’hub: il palasport di Ischia ha infatti assolto bene il suo compito, ma con l’autunno ha evidenziato i suoi limiti. Fra l’altro la dottoressa Rossetti afferma che il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino le aveva comunicato che a causa di alcuni lavori di ristrutturazione andava trovata una soluzione alternativa al palazzetto. La responsabile distrettuale, anche su impulso del direttore D’Amore, inviò quindi una Pec al sindaco per chiedere un incontro urgente, ma a tale richiesta non è stata data mai risposta, e quindi il ventilato incontro non è avvenuto, cosa che aveva fatto supporre che i lavori annunciati non erano urgenti e che si sarebbe potuto continuare a utilizzare il palasport per le vaccinazioni.

L’arrivo della stagione invernale, continua la dottoressa Rossetti, ha acuito le problematiche legate alle avverse condizioni climatiche: la pioggia che rende l’esterno della struttura simile a una palude o a un pantano, mentre le persone sono in attesa. Non è mancato l’accenno alla nota infiltrazione d’acqua nel telone di copertura, il cui squarcio persiste anche dopo la riparazione, con gocciolamenti a cui fa fronte il personale di protezione civile tramite recipienti di raccolta, e al malfunzionamento degli impianti di riscaldamento, che crea grave disagio sia al personale costretto a lavorare coi cappotti sia agli utenti che devono scoprirsi per la vaccinazione.

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Altro punto della relazione concerne proprio il personale: secondo la responsabile del Distretto sarebbe stato certamente più agevole far fronte all’impennata di richieste di vaccinazione con un maggior numero di medici e infermieri oltre che con due Hub, mentre il succedersi di ordinanze e restrizioni per chi non rispondeva alla chiamata vaccinale e l’aumento ansiogeno dei contagi ha impedito di adattare l’organizzazione alle esigenze in costante mutamento.

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La dottoressa Rossetti dedica un paragrafo anche all’analisi dei numeri, che tra l’altro testimoniano il 62,5% di vaccinati con terza dose per Ischia, e il 71% per Procida, cosa che la porta ad affermare che «se non subentreranno ulteriori ordinanze, da cui derivino impennate nella domanda, la pressione sull’Hub vaccinale nelle prossime quattro settimane andrà notevolmente a ridursi».

Si passa poi all’organizzazione, e nella relazione la direttrice del Distretto riconosce alcune falle, a partire dalla riduzione del personale per vari motivi, così come è diminuito il personale di protezione civile, mentre la polizia municipale di Ischia ha sempre dato una mano per il servizio d’ordine, ma a volte le risorse si sono rivelato comunque insufficienti. L’organizzazione in open day, se da un lato ha risolto il problema delle lunghe attese, non ha risolto quello dell’accalcarsi della folla in apertura per acquisire il titolo d’ingresso, comprese le file esasperate già all’alba, e i tentativi di alcuni furbi.

La relazione si chiude con alcune concrete proposte, precedute da un invito alla collaborazione istituzionale reciproca, in un momento in cui le organizzazioni e le programmazioni sono sottoposte a mutevoli ed emergenti esigenze, con la direttrice che si dice certa di avere ancora la fiducia del direttore generale, spera inoltre di «continuare ad avere la collaborazione dei sindaci che fino ad oggi mi hanno dato una grossa mano», pensando però che «ci sia bisogno, piuttosto che di posizioni critiche, di uno spirito collaborativo, con l’intento comune di affrontare le problematiche e uscire fuori da questo tunnel».

La prima decisione per fronteggiare le criticità messe in luce dai sindaci è stata quindi quella, già operativa, di effettuare le vaccinazioni su prenotazione, evitando così il disagio dell’attesa, mentre eventuali open day potranno essere organizzati solo in alcune date.

È stata presa in considerazione la proposta del sindaco di Forio di utilizzare il piano terra dell’antica sede comunale ristrutturata per adibirla ad hub vaccinale pediatrico, luogo che potrebbe reggere anche le attuali 600 vaccinazioni giornaliere per adulti, viste le problematiche del palasport di Fondo Bosso

La direttrice ha poi illustrato la proposta del sindaco di Forio di utilizzare i locali al piano terra della vecchia sede comunale ristrutturata per aprire un Hub vaccinale pediatrico, visto che al momento la fascia 5-11 anni è convocata nella sede U.o.m.i. di Casamicciola, purtroppo non adatta ad accogliere un grosso flusso di persone. Un sopralluogo presso l’antica sede comunale foriana è stato già eseguito e sembra che ci siano i presupposti per poter utilizzare i locali offerti dal sindaco Del Deo per allestire un Hub pediatrico. Si è già provveduto ad elencare le strumentazioni indispensabili per l’avvio delle attività di vaccinazione pediatrica.

Anzi, viste le criticità e i disagi dell’Hub di Ischia, la dottoressa Rossetti ha reputato i locali del vecchio municipio foriano adatti in ipotesi anche a reggere l’impatto delle attuali 500-600 vaccinazioni giornaliere per gli adulti, se tale flusso di richieste si manterrà costante. Al momento infatti la direttrice non intravede l’esigenza né l’opportunità di impegnare ulteriori risorse per mantenere due Hub. Se poi tali richieste dovessero aumentare, magari in caso di quarta dose, allora sarà rivalutata tale ipotesi, con opportuno incremento di personale, e di dedicare l’Hub pediatrico di Forio anche per le attività vaccinali per gli adulti, redistribuendo quindi le sedute su due Hub.

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