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“I sapori di Forio, una giornata verace” il racconto di Karen Phillips

di Isabella Puca

Ischia  – «Non sono sicura in che modo molte guide suggerirebbero una visita a Ischia nel corso del mese di gennaio; considerando che i lidi sono chiusi, così come la maggioranza dei ristoranti, tra cui i tre stellati. Allora, perché mai una foodblogger dovrebbe fare un salto su di un traghetto nel corso di una soleggiata, ma ventosa giornata di gennaio? La risposta è facile. Questa può essere l’occasione perfetta per vedere l’isola, di solito stracolma di turismo internazionale snellita e abitata dalla sola la gente del posto. Un’occasione per riscoprire l’Isola con calma, in compagnia di chi la conosce meglio». Inizia così il racconto di Karen Phillips la foodblogger con la “F” maiuscola che si è lasciata conquistare, ancora una volta dai sapori della nostra terra. Sono stati lo chef Crescenzo Scotti e il pizzaiolo Ivano Veccia, due grandi nomi della scena gastronomica ischitana e non solo, a fare da Ciceroni per  un vero e proprio viaggio attraverso le tradizioni e i sapori di Ischia, in modo particolare di Forio.   E quale modo migliore per scoprire quelle tradizioni se non in una tavolata con amici e familiari?  «Ivano Veccia – scrive la foodblogger –  mi invitò nella sua casa, nella sua cucina, e nel suo stretto gruppo di amici e parenti. Lui è un pizzaiolo e suo fratello Gaetano, un fornaio, così sembrava naturale che nella cucina della famiglia ci fossero ben 2 forni a legna e un camino. Il lungo tavolo da pranzo, pieno di cibo, vino e risate mi ha offerto uno dei migliori pasti che ho mai avuto. Ischia mi aspettava con piatti preparati dalla mamma di Ivano, la signora Anna, come ad esempio la zuppa di fagioli Zampognari». Legume presente nell’arca del gusto di Slow Food, il legume delle terre di Campagnano, che ha rischiato l’estinzione, ha conquistato anche la Phillips. «Il fagiolo zampognaro è un legume che si trova solo a Ischia, e non è così semplice coltivarlo; ci vuole un sacco di lavoro per ottenere una piccola quantità di fagioli.  I fagioli sono stati a bagno durante tutta la notte da 10 alle 15 ore. Poi cotto per circa un’ora o giù di lì con carote, sedano e cipolle per poi essere serviti su una fetta di pane tostato e lardo». Un altro piatto che ha catturato l’ attenzione della foodblogger, e soprattutto il suo palato, è la scarola alla monachina stufata con uvetta. «La pizza di scarola è un classico in Campania, ma Forio ha il suo tocco su questa pizza ripiena. La pasta della pizza è farcita con scarola, le olive, i capperi, l’uvetta e, in alcuni casi, i pinoli. Invece di essere cotta nel forno, a Forio, viene cotta in padella e, per dare un tocco sorprendente di dolcezza, viene aggiunto del vino cotto». Ovviamente se si parla di tradizione a tavola non poteva mancare lui: il coniglio all’ischitana cotto rigorosamente nel tegame di terracotta adagiata sulla brace all’interno del camino. «Olio d’oliva, Piperna, pomodori, aglio, sale e pepe e circa un’ora, o giù di lì, per realizzare un ottimo sugo per la pasta. Gaetano, il fratello maggiore di Ivano ha preparato la pasta in un modo che solo l’esperienza può insegnare. Una cosa sorprendente: metà cottura è fatta alla foce del forno a legna!». Trovandosi a casa Veccia non poteva che assaggiare la pizza di Ivano in modo particolare il suo cavallo di battaglia: a pizza ca’ scarol trciut condita  con un cucchiaio di salsa di pomodoro, aglio e olio d’oliva e poi messo in forno e, non appena pronta, farcita di scarola, pomodori, papaccelle, e origano. Da ripiegare e mangiare come fosse un panino. «Un sabato pomeriggio dedicato alla ricerca delle ricette dell’isola, una vacanza fuori stagione. Sono grata, ho scoperto il calore e l’ospitalità degli abitanti di Ischia cosa che non troverete in nessuna guida».

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