CULTURA & SOCIETA'

CELEBRATO IERI IL TRIGESIMO IN MEMORIA DI NICOLA PANTALONE: LA MUSICA, IL CANTO, GLI AMICI E LA FAMIGLIA SONO SONO STATI LA SUA RELIGIONE

- LA SUA PARECIPAZIONE AL FESTIVAL DEL MARE A ISCHIA PONTE DEL 2011 IN TANDEM ARTISTICO CON GUERINO CIGLIANO CON LA CANZONE "ISCHIA 'NDU SUONNE” CLASSICICATASI SECONDA MUSICACATA DALLO STESSO NIK SU TESTO DI GUERINO CIGLIANO – L’AMICIZIA CON SPARASPILLI.

Ieri 3 febbraio nella nuova chiesa di Fiaiano si è celebrato il Trigesimo in memoria di Nicola Pantalone. E’ passato un mese che Nicola ci ha lasciato. 30 giorni trascorsi che non hanno ancora attenuato in me il senso di tristezza per l’amico scomparso che non vedrò e incontrerò più. Ci penso e rammento la sua giovialità e disponibilità che rendevano bello il rapporto di amicizia che ci legava da quando negli anni ’50 si frequentava insieme le scuole medie. Da artista sensibile quale era sapeva dare e ascoltare. Di recente forzai il suo sentimento di non credente per farlo partecipare a casa mia alla Festa del Bambino con la benedizione del Presepe di uno degli scorsi Natale. Gli chiesi di dover cantare due pezzi lontani dal suo repertorio:Tu Scendi dalle Stelle e quann Nascette Ninno. In nome della nostra lunga amicizia accettò quanto gli chiedevo sia pure con qualche perplessità.

La sera fatidica della festa, si presentò a casa mia con sua moglie Luciana, armato di tutto punto con una cartella che conteneva testi e spartiti musicali dei brani richiesti, la pianola portatile, cavalletto e chitarra un’ora prima che arrivassero gli invitati, il parroco di Portosalvo don Lugi De Donato e il Vescovo di Ischia del tempo Sua Ecc. Mons. Filippo Strofaldi. Il tempo di prepararsi ed esibirsi in una circostanza per lui insolita. NICOLA, voglio crederlo, ispirato a sua insaputa, dal Bambinello che stavamo festeggiando, suonò e cantò i due brani tradizional-teligiosi da Dio ossia alla grande, contribuendo con la sua partecipazione d’artista, cantante e musicista di livello, al successo di quella indimenticabile serata dedicata alla Festa del Bambin Gesù in Casa Lubrano di qualche anno fa. Addio e Grazie per questo,Caro amico Nicola. La storia di Nicola Pantalone musicista iniziò nel 1959 (Fonte: Bruno Mancini), quando nel locale più alla moda sulla Riva Destra del Porto d’Ischia, “‘A Cambusa”, un cantante chitarrista molto bravo, Franco Di Costanzo, si ammalò e vi fu l’esigenza di sostituirlo. Si pensò che per poco tempo non vi fosse bisogno di scomodare il grande Ugo Calise, ed a qualcuno venne in mente il nome di un sedicenne che spesso s’intratteneva, strimpellando la chitarra, a cantare con gli amici sul mitico muretto del Box Bar, sul Corso Vittoria Colonna: Nicola Pantalone, detto in seguito Nick. Detto fatto. La breve, splendida e impegnativa esperienza, lo convinse a continuare. Un forte desiderio di suonare con altri amici, spinse il giovane Nick a trasformarsi, per circa sette anni, in cantante batterista. Suonò due anni con “I Diavoli”. Nicola suona la batteria per Mina che in quel tempo balla e cantava ad Ischia. Il gruppo ischitano composato dagli amici Enrico Roja, Saverio Toma e Gino Pinto ebbe un’estate artistica indimenticabile, suonando al night “Hi Fi Club” in Via Enea, regno della mitica Cristine. Dal 1961 Nick fece parte di un altro gruppo, questa volta formato da musicisti napoletani, “I Blue Moon”. Insieme suonarono fino al 1965. “Bikini Club”, “Flamenco Club”, circoli esclusivi, feste cittadine. Per tutta l’estate del 1965 ragazzi e giovani villeggianti fecero carte false pur di prenotare un ingresso al “Ruk Ruk”. Suonavano dal vivo, con gli altoparlanti e gli strumenti musicali arrangiati intorno ad un albero di pino centenario, Nick ed i suoi amici!

Fu un esplosione, un ineguagliato successo. che gli valse la successiva partecipazione al “Primo festival della canzone”, tuttora ricordato come pietra miliare della rinascita musicale dell’Isola.

L’esperienza da batterista terminò allorché da Procida gli giunse l’invito di far parte come chitarrista e naturalmente voce solista, dell’ormai mitico gruppo de “I Sailors”, tra i cui artisti faceva spicco la grande bravura musicale di un giovane che sarebbe diventato nel tempo un medico molto stimato ad Ischia ed a Procida: Gianni Strudel, pianista. Dal 1968 decise, ormai forte di una discreta esperienza, di suonare da solo, ed interpretò, come cantante chitarrista, in taverne, night clubs e piano bar, un repertorio che comprendeva la classica canzone napoletana, la musica leggera italiana ed internazionale, la musica brasiliana, e, con tanta passione, il jazz. Dal 1970 al 1973, alla fine di estati ischitane piene di soddisfazioni (tra cui la partecipazione – con l’armonica a bocca, luglio 1971 – alla registrazione della colonna sonora del film di Billy Wilder “Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre” e meglio conosciuto col nome “Avanti”, interpretato da un simpaticissimo Jack Lemmon), passava gli inverni suonando in locali alla moda di Monaco di Baviera, ed effettuando registrazioni alla Bayerischer Rundfunk, – la radio tedesca -, con la grande orchestra, diretta dal Maestro Bert Grund. Nel 1973 si trasferì a Como, sulle cui sponde – italiana e svizzera -, fino al 1987, non mancarono successi di pubblico e di critica alle esibizioni della sua musicalità meridionale nei piano bar e nei migliori locali alla moda. Proprio in svizzera, e precisamente a Lugano, venne ingaggiato dalla “Lugano Modern Band”: grande orchestra jazz della quale fu chitarrista e cantante per tutti i concerti, fino alla fine del 1980. Tutto questo, gli consentiva di mantenere un costante contatto estivo con la sua isola, di cui rimaneva innamorato, suonando ogni anno, nei mesi di luglio ed agosto, in locali come lo “Chalet Primavera”, il “Ciao Mare” ed altre strutture che tuttora allietano i più esigenti tra gli ospiti ed i turisti di tutta l’isola. Dal 1987 è tornato a vivere nella sua isola d’Ischia, dove spesso lo abbiamo incontrato per strada, felice di aver realizzato il desiderio che lo calamitava allo “scoglio” sul quale, ragazzo, si trasferì nel 1956.

Nel frattempo, il criterio del piano bar era cambiato: non più musica d’ascolto ma musica da ballo, che lo costrinse a darsi velocemente alle tastiere che permettevano con l’aiuto di una ritmica pressante, di accontentare il pubblico ballerino, pur continuando la sua magica e straordinaria avventura musicale. Eccolo suonare anche ad Amburgo, Montreux, Lugano, Zurigo, Losanna….. Durante il 2000, nella fase finale delle manifestazioni in occasione del Giubileo, Nick venne invitato dall’associazione “Rinascita” al Palafiuggi dove, con la sua chitarra riuscì ad entusiasmare più di duemila persone convenute da 39 paesi di tutto il mondo, fino a coinvolgere gli spettatori euforici in un enorme gioioso girotondo intorno alla platea. A settembre del 2004, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del Patrono d’Ischia, San Giovan Giuseppe Della Croce, ha tenuto per circa due ore un recital di canzoni napoletane molto calorosamente apprezzato, non solo dal pubblico, ma principalmente da tutte le autorità civili e religiosi giunte sull’isola da quasi tutto il mondo A novembre dello stesso anno è stato invitato a partecipare, unico artista isolano, ad un importante spettacolo organizzato e presentato da Pippo Baudo nella pineta di Fiaiano. Nel 2005 altre serie di performance nelle splendide località ischitane ogni volta gremite di turisti incollati alle sedie, felici di apprezzare le sue doti di cantante chitarrista affabulatore e narratore di una napoletanità che, almeno per la sua musica, è da sempre vincente nel mondo. Ne è venuto fuori un prodotto televisivo, trasmesso e ritrasmesso per tutto l’inverno, a richiesta e per il gradimento dell’esigente pubblico ischitano.

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La partecipazione del 2011 al Festival del Mare a Ischia Ponte organizzato da Carlo Missaglia dove arrivò secondo con la canzone “Ischia ‘ndu suonne” composta e cantata da Guerino Cigliano su testgo musicsle dello stesso Nicola Pantslone. L’amicizia spensierata con Sparaspilli con cui si sarà già incontrato nell’aldilà p’er riprendere in allegria il filo del… discorso interrotto. “Ultimamente, scrive il suo amico di gioventù Bruno Mancini che ringraziamo per averci dato la possibilità di attingere per questo nostro servizio alla memoria, alla sua fonte, aveva prodotto un cd (con 12 canzoni tutte di sua composizione) del quale, parlandone, si schermiva con pudore dicendo che: “… non ho inciso questo disco per raggiungere un successo che non ho mai inseguito.” “Bravo il nostro Nick, aggiunge Bruno ,Mancini, scrivere musica, cantare, essere artista, per donare, soprattutto, un bel ricordo agli affetti, agli amici, al pubblico, senza altre particolari aspettative. S’intitola “Nostos”, dal greco “ritorno”. Il primo brano, parlato, col sottofondo di “spleen” ne spiega il perchè. E’ uno sguardo al passato, tipico di un’età non più giovane, che ripercorre, attraverso musiche e parole, momenti d’emozioni, d’ansie, di speranze, di gioie e di dolori vissuti nella sua isola. Racconti personali? No, racconti di tutti noi. E allora, diamoci il piacere di ascoltarlo questo regalo, per apprezzare maggiormente la sensibilità di Nicola Pantalone, per noi, da sempre, amico Nick. Napoletano per nascita, conclude Bruno Mancini, Ischitano per amore”.

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