CRONACAPRIMO PIANO

Condannati ad evacuare

E’ lapidario il rapporto sull’evento idrometeorologico del 26 novembre 2022 a Casamicciola: redatto dal Centro Funzionale Multirischi di Protezione Civile offre un quadro tecnico e indica le cosi dette “misure non strutturali”: lasciare casa ad ogni allerta. Attenzione a dove ci si ripara però, perché…

43 pagine di premesse, illustrazioni e mani avanti per evitare tonfi, peggiori di quelli rimediati fin qui dalla protezione civile. 43 pagine per dire in una cartella scarsa chel’isola è condannata ad evacuare ad ogni allerta meteo. Sono queste “”Le conclusioni” del Rapporto dell’evento idrometeorologico occorso il 26 novembre 2022 sul territorio dell’isola di Ischia ed in particolare nel Comune di Casamicciola epicentro della Sciagura. Il Centro Funzionale Multirischi di Protezione Civile raccoglie dati, compila schemi ed inserisce dati. Dopo che la devastazione è ormai avvenuta. Il responso è chiaro: in assenza di programmazioni è previsioni di messa in sicurezza delle aree a rischio il paese dovrà essere evacuato ad ogni allerta gialla o arancione che sia.

MISURE NON STRUTTURALI, ECCO PERCHE’ OCCORRERA’ EVACUARE

Sono, queste infatti, le conclusioni, l’unico capitolo che si possa leggere delle altre 42 pagine, figure, insomma, che vanno guardare ed analizzare ed attraverso le quali, i soloni dalla maglietta blu (quelli del giorno dopo) spiegano, in buona sostanza, che ogni qualvolta piove: cari Ischitani, dovete andarevia da qualche parte che non sia casa vostra. Cercate solo di indovinare il posto atteso che avete un po’ di rischi in giro per l’isola. Si tratta delle cosiddette misure non strutturali. Insomma il Centro Funzionale Multirischi di Protezione Civile, la Sezione Meteorologia, Idrogeologia e Idraulica, la Giunta Regionale della Campania con la sua Direzione Generale per i Lavori Pubblici e la Protezione Civile del Centro Direzionale, Isola C3 hanno cristallizzato, quel che si andava profetizzando già!

Come si legge nella relazione in argomento nel documento “è riportata l’analisi dell’evento idrometeorologico che, nella giornata del 26 novembre, ha interessato il territorio dell’isola di Ischia, con effetti al suolo di estrema rilevanza, in termini di criticità idrogeologiche e idrauliche verificatesi nel Comune di Casamicciola , dove una o più colate di fango, miste a detriti e massi di rilevanti dimensioni, hanno causato la perdita di numerose vite umane e la totale compromissione degli interessi primari della collettività”.

Come scrivono gli esperti “Il quadro meteorologico che ha generato tali situazioni è stato caratterizzato dai fenomeni, che, dal 25 al 27 novembre 2022, hanno generato consistenti e intense precipitazioni, con contestuali forzanti anemologiche e mareggiate che hanno interessato non solo tutto il territorio delle isole campane, ma anche l’intero settore centro- settentrionale della regione.

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Per tali criticità idrogeologiche, così come per quelle che hanno interessato altri comuni della regione, al momento della redazione del presente rapporto, risultano non completate ancora le operazioni di verifica puntuale del rischio residuo e conseguente individuazione delle relative azioni e/o attività da porre in essere per il contrasto e/o la mitigazione degli effetti indotti sulla popolazione e le attività produttive, per cui si è proceduto, in analogia al modus operandi utilizzato in precedenti simili circostanze, ad una prima, speditiva valutazione delle caratteristiche meteoidrologiche dell’evento osservato, finalizzata all’analisi statistica delle grandezze meteorologiche e idrologiche ritenute più significative in relazione alla tipologia ed entità degli effetti indotti al suolo generatisi”.

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TUTTE LE INFO SUL DATO STATISTICO

Purtroppo per quanto importanti siano le conseguenze di questi atti tecnici gli stessi si fermano, ancora ad un dettaglio relazionale che si fonda su un dato statistico. Lo scrivono gli esperti. In particolare, nel caso del disastro di Casamicciola si è fatto riferimento alle precipitazioni cumulate, computate localmente, in corrispondenza di ogni sito strumentato e alla loro distribuzione/andamento spaziale e temporale, che “costituisce, in generale, un valido elemento, sempre nella logica di una prima valutazione di tipo idrologico su base statistica, per la comparazione dei valori dei parametri o fattori d’evento (nella fattispecie: precipitazione puntuale e intensità media relativa alle durate assunte come più significative ai fini dell’individuazione di eventuali casi critici), rispetto a quelli di riferimento dei siti monitorati, derivati dalle serie storiche dei dati disponibili”.

I dati, rilevati, in tempo reale, dai sensori pluviometrici installati in situ e trasmessi, in ponte radio troposferico, alla centrale di controllo della rete, sono utilizzati, nell’ambito del vigente sistema di allertamento per il rischio idrogeologico, idraulico e da fenomeni meteo avversi, ai fini del supporto decisionale alle autorità competenti all’attivazione dei piani di protezione civile, supporto fornito attraverso la diffusione delle comunicazioni di variazione del livello di allerta regionale, per evento in atto, sul territorio dei comuni interessati, individuati sulla base dei criteri utilizzati nel modello previsionale di rischio adottato nel citato sistema di allertamento. Peccato che il nostro radar meteo, quello di Napoli non funziona e siamo agganciati a Potenza da mesi.

QUEL RADAR METEO FUORI USO DA MESI

Crediamo che dopo 12 morti, 5 feriti ed un’isola distrutta, qualcuno dovrebbe cominciare a farsi carico di mancanze ed omissioni. Come precisa il pool della Multirischi campana per il rapporto d’evento, sulla valanga che ha seminato morte e distruzione sul fronte nord dell’isola, sono stati processati“sia i dati della rete fiduciaria di monitoraggio meteoidropluviometrico in tempo reale, gestita dal Centro Funzionale e dal 01 settembre 2005, data di avvio dell’operatività del vigente sistema di allertamento regionale, utilizzata per la sorveglianza, il monitoraggio e l’allertamento a fini di protezione civile, validati anche mediante il confronto e l’interpolazione con quelli osservati al suolo dalla rete integrativa di monitoraggio, entrata in esercizio nell’anno 2019, costituita da 190 stazioni periferiche, strumentate con sensori pluviometrici, termoigrometrici e idrometrici e dotate di sistemi di telecomunicazione in tempo reale, che trasmettono il dato alla centrale di controllo della rete, installata presso la sede del Centro Funzionale”.

Ebbene soffermandoci ora sulla poderosa analisi postuma redatta dalla protezione civile, tra l’altro, analizzando i dati del radar meteo di Potenza (quello di Napoli non funziona da mesi) e i dati dei pluviometri sull’isola, almeno tre ore prima della catastrofe del 26 novembre, era evidentissimo cosa sarebbe accaduto. I terremoti e le eruzioni non si possono prevedere, ma le piogge estreme si. I dati del radar meteo di Potenza e i dati dei pluviometri sull’isola non mentono. E quel che hanno letto è spaventoso. A Ischia quel giorno sono caduti 126 millimetri di pioggia in sei ore, dato mai raggiunto in ultimi 20 anni. E’ il dato già evidenziato dal Cnr. I pluviometri dell’isola d’Ischia, posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme, hanno registrato piogge intense a partire dalla mezzanotte del 25 novembre. In particolare, il picco massimo di pioggia oraria sui due pluviometri più vicini è stato di 51,6 millimetri a Forio e di 50,4 millimetri a Monte Epomeo. Le piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 millimetri, negli ultimi 20 anni, periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri.

UN CARICO DI PIOGGIA DI STRAORDINARIA ECCEZIONALITA’

Questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato e rappresenta un indice di gravità della pioggia.“L’evento meteorologico occorso in Campania nella giornata del 26 novembre 2022, che ha interessato, in particolare, l’isola di Ischia, con effetti al suolo di estrema rilevanza, manifestatisi sul territorio del comune di Casamicciola (NA), è stato caratterizzato da valori precipitazioni, misurati nelle stazioni pluviometriche della rete fiduciaria di monitoraggio del Centro Funzionale della Campania, installate presso i siti di Forio, Piano Liguori e Monte Epomeo, che hanno superato, per le durate da 1 a 24 ore, i valori massimi storici, registrati nelle stesse stazioni, nel periodo 2007÷2021 e, nella stazione di Ischia, i valori medi dello stesso periodo.In relazione alle criticità idrauliche e idrogeologiche associate, nel vigente sistema di allertamento regionale, previste per le precipitazioni osservate e, poi, realmente (ex post) riscontrate sul territorio, v’è da rilevare la particolare significatività delle cumulate complessive d’evento, di durata pari a 24 hr, sia delle cumulate per le durate inferiori, che hanno superato, in tutte le stazioni pluviometriche della rete fiduciaria di monitoraggio, i valori soglia prefissati per l’attivazione delle fasi operative di risposta del sistema regionale di protezione civile, con riferimento ai territori comunali associati al precursore superato.

PEGGIORAMENTO CLIMATICO E PREVENZIONE NON STRUTTURALE

Nella fattispecie degli effetti al suolo intervenuti sul territorio del comune di Casamicciola, v’è da rilevare come essi siano sicuramente stati amplificati dalle condizioni locali di vulnerabilità ed esposizione, come peraltro già verificatosi in occasione dei precedenti eventi, di caratteristiche meteorologiche e idrogeologiche simili, occorsi nell’isola nel 2006 (Monte Vezzi, 29 e 30 aprile) e nel 2009 (Casamicciola, 8, 9 e 10 novembre)- e come rilevano gli esperti, tra effetti al suolo, assenza di manutenzione e di governo e l’ineluttabile progressivo peggioramento climatico, non vi è alternativa alla costante allerta per potenziali evacuazioni temporanee. Occhio però a dove si ripara. Il rimedio potrebbe essere peggiore del male- “Si ritiene utile, infine, richiamare l’attenzione su come il progressivo peggioramento climatico, determinato dal riscaldamento sempre più consistente del Mar Tirreno e dalla conseguente presenza di grandi masse di vapore acqueo nel percorso delle circolazioni depressionarie che interessano le coste occidentali della penisola Italiana, renderà sempre più frequenti eventi meteorologici caratterizzati da elevata intensità e valori cumulati di precipitazione ad elevata pericolosità, su territori ad elevata vulnerabilità ed esposizione, quali quelli che caratterizzano tutte le aree costiere e le isole della Campania, per i quali, quindi, risulta opportuno provvedere all’adozione di rafforzate misure di prevenzione non strutturale, anticipate rispetto all’istante “previsto” di inizio della precipitazione”.

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