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Ischia e la crisi politica, LUIGI TELESE «Giosi ha provocato la crisi. Tocca a Enzo dare forma a un nuovo progetto che duri per il resto della consiliatura»

«È evidente che la crisi nasce all’interno del gruppo di maggioranza, nel quale Giosi Ferrandino vuole continuare a comandare nonostante la presenza di un sindaco eletto dai cittadini di Ischia, e attraverso i “suoi” quattro consiglieri vuole imporre le sue scelte all’intera amministrazione, e in particolar modo al sindaco stesso. Tutto ciò, ben sapendo che Ischia Ambiente, l’azienda concupita da Giosi, rappresenta non soltanto la più grande azienda in assoluto dell’isola d’Ischia (nessun albergo ischitano ha 120 dipendenti), ma rappresenta anche un “pacchetto” elettorale importantissimo: in tal modo, chi mette le mani sull’azienda, vince le elezioni o quantomeno sarà il primo degli eletti. Giosi dunque sta creando le premesse non solo per condizionare la vita di questa amministrazione, ma soprattutto per tornare egli stesso direttamente in gioco, se non da sindaco, quantomeno attraverso una persona da lui “indicata”. La crisi nasce perché Enzo, che giustamente vuole esercitare il suo ruolo di primo cittadino, sta cercando di contenere le pretese di Giosi. Enzo sa bene che, cedendo su Ischia Ambiente, di fatto cede il suo sindacato, non solo quello attuale ma anche quello futuro. Venendo invece alle prospettive immediate, credo che già dopo il documento fortemente critico dei quattro consiglieri “dissidenti” e ancor di più dopo le recenti dichiarazioni, diventi difficile ipotizzare che la frattura nella maggioranza possa essere ricomposta. Enzo deve quindi obbligatoriamente guardare all’esterno, e qui entra in gioco il suo acume politico, per costruire una nuova maggioranza: di certo non è possibile sostituire quattro consiglieri con operazioni di campagna acquisti “ad personam”, bensì è necessaria un’operazione politica che coinvolga una parte consistente dell’opposizione, altrimenti dovrà confermare le dimissioni. Bisogna capire se il sindaco vuole continuare a vivere alla giornata, come in questo primo anno, oppure se vuole porre le basi solide per affrontare i quattro anni di mandato che restano. Nel primo caso, imbarcando estemporaneamente qualche consigliere, potrebbe presto trovarsi nuovamente nella situazione attuale; nel secondo caso, è necessario un nuovo progetto per Ischia, magari partendo (come è stato fatto a livello nazionale) da un contratto in cui si fondono elementi dell’attuale governo cittadino con elementi dell’opposizione: solo così si potrà affrontare con buone prospettive il resto della consiliatura».

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