Del Deo già pensa all’inverno: «Se il governo non interviene, sarà un’apocalisse»
Intervista con il sindaco di Forio che guarda a quello che potrebbe accadere al termine di una stagione turistica più corta e tribolata del solito. Poi spazio anche a Poseidon, elezioni regionali e altre tematiche
Sembra passato un secolo invece è storia di ieri. L’ordinanza dei sindaci respinta dal Prefetto, il primo caso di positività del turista bresciano, il lockdown, il focolaio di Villa Mercede e tanti altri eventi. Ma oggi cosa resta dell’emergenza Covid-19 sull’isola?
«Quello che resta è una grossa preoccupazione, anche se però lo stato d’animo delle imprese pare essersi ripreso. Il periodo di coronavirus sembrava aver appiattito la mente di albergatori, ristoratori, artigiani: quando discutevi con i rappresentanti dei vari comparti economici, davano l’impressione di provenire da un altro pianeta. La pandemia, inutile negarlo, ha lasciato tutti frastornati ma alla riapertura pian piano è tornato l’entusiasmo: restano però i timori in prospettiva futura, sarà fondamentale nei prossimi mesi continuare a rispettare una serie di regole».
Non voglio mettere il dito nella piaga, ma torno su un argomento chiave: la chiusura dei Poseidon nel 2020, inutile girarci intorno, certamente non può aver fatto piacere a Francesco Del Deo…
«Non ha fatto piacere a me e ai cittadini dell’isola d’Ischia, ma ancor meno ha fatto piacere ai proprietari dei Giardini Poseidon, che per la prima volta in oltre mezzo secolo non apriranno i loro cancelli. Ho incontrato la proprietà, Lucia Beringer mi ha portato in giro per la struttura: avevano programmato lo scorso anno lavori radicali per alcuni impianti (depuratore ed altro) e per questo a dicembre e gennaio avevano smantellato una serie di apparecchiature che avrebbero dovuto essere reinstallate ex novo, ma purtroppo è arrivato il lockdown e il conseguente stop. Se ci pensi, gli stessi problemi noi li abbiamo per i cantieri pubblici, perdere tre mesi significa dover posticipare tutto. Non c’erano proprio le condizioni, ma in ogni caso un fatto importante e da sottolineare c’è».
Quale?
«I Poseidon assumeranno quasi tutto il personale, sia pure in regime di part time, per realizzare i lavori di ristrutturazione e manutenzione. E’ stato previsto l’esborso solo per i lavoratori, fino a marzo prossimo, di un circa milione di euro: questo è un segnale di grossa disponibilità da parte della proprietà e ci fa capire il tipo di rapporto che esiste tra l’azienda, le sue maestranze e il territorio. L’architetto Beringer mi ha spiegato che ci sono persone impiegate nei giardini da decenni ed è la prima dispiaciuta di non poter aprire in questa stagione 2020, ma mancavano i tempi tecnici».
Una bella notizia arriva però dal Mezzatorre, che aprirà i battenti sia pure con estremo ritardo. Una struttura e soprattutto una gestione che hai sempre elogiato come modello virtuoso di turismo d’elitè.
«E ribadisco questo concetto e idea: in un anno il fatturato è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Va ricordato che i clienti del Mezzatorre sono quasi esclusivamente americani e la preoccupazione della famiglia Sciò era legata alla delicata situazione che si sta vivendo negli Stati Uniti. Nonostante tutto si è raggiunta un’intesa con la proprietà per fare in modo di lasciare il segno su questa estate 2020, sia pure in forma ridotta».
Come si vanno delineando sull’isola gli scenari in vista delle prossime elezioni regionali?
«Partiamo dal presupposto che non è ancora ufficiale la data delle elezioni, e questa obiettivamente è una cosa molto strana. Mi dicono che ci sono alcune forze politiche che vorrebbero spostarle in autunno o addirittura al nuovo anno. E’ anomalo che – trovandoci a luglio – si possa pensare di votare a inizio o fine settembre, non ci sarebbe la possibilità di fare campagna elettorale in forma tradizionale. C’è chi sarebbe pronto ad affrontare le elezioni in questo momento, ma pure chi invece (e magari pure comprensibilmente) tira il freno a mano».
E sull’isola che aria tira?
«La gente pensa ad altro, a vedere come fare a mettere fieno in cascina per affrontare l’inverno: immagino che della campagna elettorale per le regionali interessi davvero poco a tutti. Quello che ci aspetta sarà un inverno davvero molto duro…».
E’ giusto dire che se per gli stagionali non interviene il Governo c’è davvero di che preoccuparsi?
«L’intervento del Governo sarà fondamentale, se non dovesse arrivare ci troveremmo dinanzi ad una vera e propria apocalisse, una situazione disastrosa per numerose famiglie. Già in tanti hanno esaurito in primavera i risparmi messi da parte l’estate scorsa, occorrono misure serie e operazioni fatte in maniera rapida e veloci. Altrimenti le ripercussioni ci saranno e non solo sull’isola d’Ischia».
Non abbiamo ancora parlato del tuo paese. Facciamo finta che sia un medico: Forio come sta?
«Forio gode di ottima salute. In questo momento non sono preoccupato di quello che noi stiamo facendo come gestione del territorio, ma per i miei concittadini e per quelli dell’intera isola. Il percorso amministrativo prosegue, ma è chiaro che se la gente soffre, inevitabilmente soffre anche il paese».
In che cosa in questo periodo di pandemia Del Deo promuove l’operato del Governo e in che cosa lo boccia?
«Ho avuto il piacere di dialogare col Ministro Boccia, delegato agli Affari Regionali: è una persona pratica, preparata e pragmatica che proprio nei giorni scorsi mi ha dato la buona notizia (successiva a un incontro svoltosi presso il ministero) relativa all’erogazione di quattordici milioni per le isole minori che verranno ripartiti tra i vari Comuni. Forio dovrebbe ottenere circa 450.000 euro, Ischia 460.000 e poi non dimentichiamo che vanno sbloccati ulteriori 41 milioni. Raramente ho trovato figure così attente alle problematiche, lo promuovo con centodieci e lode: per il resto non possiamo salvare nessuno, appare evidente che facciamo acqua da tutte le parti. Bisognerebbe riprendere le redini in mano ed applicare una politica economica seria perché tutti questi “panni caldi” (bonus spesa, bonus fitto e altri incentivi di varia natura) non serviranno a nulla e non porteranno alcun beneficio. I risparmi ci sono, garantiamo i risparmiatori e incanaliamo i risparmi stessi verso i settori dove bisogna operare. Qualcuno poi potrà scandalizzarsi, ma secondo me non si può prescindere da un altro strumento».
Quale?
«Non chiamiamoli condoni perché il termine spaventa, parliamo di pace edilizia e fiscale. Potremmo ottenere diversi fondi e in quel momento dovremmo essere bravi a non commettere l’errore perpetrato dall’allora ministro Giulio Tremonti, che utilizzò quelle risorse per ripianare parte del debito pubblico: investiamo in infrastrutture, perché questo crea economia e mette in circolazione denaro fresco. La gente è ancora disposta a fare sacrifici per chiudere contenziosi con il fisco, e poi parliamo di tutti piccoli e medi risparmiatori o imprese».
Ti saluto con una domanda da botta e risposta: Del Deo strizza l’occhio alle regionali o non gliene frega niente?
«No, lo pensavano tutti, in realtà sto bene a fare il sindaco di Forio e voglio portare a termine il mandato con la mia splendida maggioranza, formata da persona eccezionale».