CULTURA & SOCIETA'

Domani si chiude alle Antiche Terme comunali di Ischia “Cuoremoto”, la rassegna curata da Santa Vetturi: pittura, fotografia, poesia e lettura con parole e colori per i bambini di Turchia, Siria e Marocco

Il commento dell’artista Ylenia Pilato che ha partecipato all’evento: “ringrazio molto Santa Vetturi che mi ha permesso di partecipare all'evento in qualità di artista con la mia opera intitolata Gipsy, nata durante un'estemporanea a forio.  Da tempo l'infaticabile curatrice ( così voglio definirla) mi ha abituata ad iniziative che, raccogliendo attorno alla poesia poeti di estrazione, spessore, provenienza ed estetica differenti, anche molto distanti gli uni dagli altri, si traducono in gesti concreti che finiscono in modo del tutto appropriato a " colpire nel segno", a raggiungere gli obiettivi predeterminati.  Non mi piace usare il termine beneficenza sebbene l'etimo della parola restituisca in modo più che degno il senso della semplicità destrutturata di un gesto pulito: preferisco la parola impegno e in questo  senso santa vetturi sorprende davvero per dedizione e abnegazione, evidentemente animata da un'idea precisa di cosa possano fare la poesia e l'arte, di quali siano i limiti fino ai quali ci si possa spingere e, perché no, fin dove sia possibile giocarsi l'avventura di forzare quegli stessi limiti…”

Si chiude domani domenica 26 maggio il reading poetico dell’antologia “Cuoremoto heartquake Parole e colori per i bambini di Turchia, Siria e Marocco ” organizzato presso la il salone delle Antiche Terme Comunali di Ischia, e curata da Santa Vetturi dell’Associazione culturale ” Virtute e canoscenza”. L’inaugurazione della rassegna ebbe luogo il 18 maggio scorso. Alla presentazione dell’antologia è stata abbinata una mostra fotografica e pittorica con la direzione artistica di Aldina H Beganovic, alla quale hanno esposto i seguenti artisti: Mariangela Agliata, Rania Andon, Aurora Attorre, Zenaida M Bajc, Alina H Beganovic, Giulio Bellino, Francesca Capobianco, Mariella Cardinale, Rosa Catello, Maria Cinquepalmi, Gruppo Artisti CSISE, Maria De Pasquale, Anna Fabris, Adriana Fratini, Lucia Gonnella, Annamaria Guidi, Azera Hadzibeganovic, Zai Issa, Felice Loiacono, Lena Losacco Sandrucci, Marinka, Francesca Marzano, Veronica Nachira, Rosy Palmisano, Emilija e Stojce Tocinovski, Cataldo Tarantini Leone, Anna Solazzo, Emmanuel Sol, Monika Riemenschneider, Gilda Ronzulli, Rocca Sardone, Renato Schiavone, Paola Potenza, Carlo Paolini, Mladen Todorovic, Spyridon Trousas, Maria Rosaria Verrone, Ylenia Pilato, Maria Petruzzelli, Stefano Pesce, Rino Vetturi, Santa Vetturi, Valentina Vurchio.

Nei territori colpiti dal sisma vi è ancora una massa enorme di profughi, costretti a vivere in condizioni estreme, privi di un rifugio sicuro, di assistenza medica, di cibo e acqua. A questi fratelli noi dobbiamo guardare con animo compassionevole, si da voler provare a mitigarne la situazione di assoluta precarietà.  E’ nata dunque da un sentimento di umana compenetrazione, da ” un moto del cuore”, questa antologia, intitolata appunto Cuoremoto, ha enunciato Santa Vetturi dell’Associazione culturale ” Virtute e canoscenza”, autrice dell’antologia. Attraverso le pagine, il lettore ha la possibilità di esplorare e confrontarsi con temi e sfide della vita quotidiana, attraverso sollecitazioni alle riflessioni su natura e significato dell’esistenza stessa e magari acquisire consapevolezza, tradurre e sperimentare su se stessi quell’impegno ad offrire il proprio contributo. Ogni espressione artistica non è che un invito a riflettere, a connettersi con le emozioni e a scoprire nuove prospettive come forme e perimetro all’interno del quale, a sua volta, fare, creare. Possano allora essere queste pagine un invito a esplorare, a sognare e a lasciarsi coinvolgere dalle parole che danzano sulla carta e, magari, danzando, trasformarsi in un impegno concreto che attraverso la poesia e l’arte traducano la realtà nella sua lingua migliore. Come ha detto la direttrice artistica Aldina H Beganovic, gli artisti di ” Cuoremoto” incarnano la bellezza della compassione e dell’impegno umano.  Attraverso la loro arte e il loro spirito di solidarietà, ci mostrano che possiamo unirci per alleviare le sofferenze dei più vulnerabili tra noi. Dobbiamo sostenere e incoraggiare i loro sforzi, per assicurare un futuro più luminoso ai bambini che hanno conosciuto la tragedia.

La mostra che è durata 8 giorni r vhiuderà i battenti domani ad ingresso libero, ha presentato l’esposizione dei dipinti e delle fotografie degli artisti che hanno pubblicato le loro opere nell’antologia “Cuoremoto. Parole e immagini per i bambini di Turchia, Siria e Marocco”.  L’antologia Cuoremoto è stata pubblicata nel mese di febbraio di quest’anno dalla Wip Edizioni, a totale carico dei 120 autori ( poeti, scultori, artisti e fotografi nazionali e internazionali. L’antologia come espresso nel suo stesso sottotitolo, si propone di raccogliere fondi a favore dei bambini dei paesi colpiti nell’anno passato da disastrosi terremoti. Essa si configura come una possibilità per dare visibilità alla componente artistica del libro e ,soprattutto durante la serata inaugurale , è stata un’occasione per far conoscere al pubblico un bellissimo progetto solidale ” di respiro internazionale “, che fa onore ai suoi autori, organizzatori e all’isola d’Ischia che ha ospitato la settima tappa del tour con la  mostra Cuoremoto presso le Antiche Terme Comunali. Ha un senso il mettersi e lo stare insieme quando si parla di poesia. Evanescente a volte, certo; altre volte un po’ forzato ma radunarsi attorno alla traduzione concreta di un impegno che, in un modo o nell’altro, generi un risultato tangibile vuol dire anche implicitamente ammettere e condividere un senso e un valore della poesia, e anche un potere, nel trasmettere la concretezza dell’esperienza umana, di andata e di ritorno, e nel veicolare emozioni e significati che vanno al di la’ della superficie estetica e teorica. La poesia è un modo di sperimentare il mondo, di farlo diventare nostro e di farci diventare parte di esso, diceva Derek Walcott. Se questa asserzione del Nobel per la Letteratura nel 1992 può configurarsi come un motore rispetto a questa esperienza antologica, allora c’è poco di meglio che raccontarsi il mondo in versi, raccontarlo fuori e continuando a raccontarlo,  quasi costruendolo e dipingendolo nelle dimensioni dell’esperienza del reale, scoprire di farne parte a pieno e assumere la consapevolezza di non potersi sottrarre all’impegno, appunto, a cui ogni essere umano è chiamato rispetto alla propria esistenza. “Noi lo facciamo con la poesia e con l’arte”, sembra raccontare questa antologia. Anzi, con le poesie! Un puzzle è fatto da migliaia di tasselli, tutti diversi tra loro, così come un’antologia e’ fatta da numerosi contributi, ognuno con le sue proprie peculiarità.  Si passa così dallo scandaglio delle profondità dell’animo umano attraverso l’immersione nelle emozioni, nelle riflessioni e nelle speranze di poeti provenienti da diverse culture e backgrounds e si arriva all’osservazione della realtà, da quella che più aderisce alla pelle a quella apparentemente più distante, ma ” vittima” anch’essa della proverbiale farfalla che sbatte le ali in Cina.

E si attraversa un percorso espressivo quanto mai ricco che abbraccia tanto intenso lirismo quanto amara ironia. Ogni poeta e ogni artista ha il suo stile unico. Il visitatore della mostra si addentra così in un viaggio sensoriale, dalle prospettive diverse e riesce a godere di un mosaico di parole e immagini che catturano l’essenza della condizione umana e del suo rapporto con l’altro, forse anche esso un elemento della natura, una circostanza più o meno determinante o perfino un altro essere umano, l’altro da sé. Le espressioni artistiche più varie trovano così cittadinanza piena in un contesto così aperto e non a caso la pluralità delle forme d’arte fa da controcanto alla varietà dei poeti e degli artisti che qui si esprimono, anche in termini di provenienza e nazionalità, se è vero, com’è vero, che ” l’arte, come sostiene il regista e attivista cinese Ai Weiwei, è un riflesso della nostra umanità condivisa.  È un modo per connettersi e comunicare esperienze comuni tra persone di culture diverse. Durante la mostra sono stati molto apprezzati gli interventi dei presenti e la lettura delle poesie. Tra il pubblico sono stati presenti al reading dell’antologia Pasquale Dragon Di Costanzo e Lucio Iacono che hanno letto con molta partecipazione alcune poesie. L’ artista Ylenia Pilato, la quale ha partecipato con una sua opera pittorica alla mostra insieme alla bravissima artista palestinese Rania Andon hanno avuto modo di esprimersi in diretta anche loro con un discorso. In particolare, l’artista Ylenia Pilato così si è espressa:” Ringrazio molto Santa Vetturi che mi ha permesso di partecipare all’evento in qualità di artista con la mia opera intitolata Gipsy, nata durante un’estemporanea a Forio. 

Da tempo l’infaticabile curatrice ( così voglio definirla) mi ha abituata ad iniziative che, raccogliendo attorno alla poesia poeti di estrazione, spessore, provenienza ed estetica differenti, anche molto distanti gli uni dagli altri, si traducono in gesti concreti che finiscono in modo del tutto appropriato a ” colpire nel segno”, a raggiungere gli obiettivi predeterminati.  Non mi piace usare il termine beneficenza sebbene l’etimo della parola restituisca in modo più che degno il senso della semplicità destrutturata di un gesto pulito: preferisco la parola impegno e in questo  senso Santa Vetturi sorprende davvero per dedizione e abnegazione, evidentemente animata da un’idea precisa di cosa possano fare la poesia e l’arte, di quali siano i limiti fino ai quali ci si possa spingere e, perché no, fin dove sia possibile giocarsi l’avventura di forzare quegli stessi limiti. Qui si sceglie di opporre al silenzio la parola; a muri, confini e fili spinati si oppongono porte spalancate e superamento dei confini; ai rigidi canoni della purezza autocratica si oppone il fascino allegro delle mescolanze; ai piedistalli di marmo e oro si oppongono le buche per la semina nella terra; alla retorica si oppone la persona umana; al nero i colori, all’esclusivita  l’ospitalità, al narcisismo la disponibilità, alla violenza di un sopruso l’entusiasmo di un abbraccio, alle urla il canto, al dolore la speranza, alla morte la creazione, la poiesis, appunto, e così, ciascuno a suo modo, restituisce i suoi occhi e le sue mani al reale e se le riprende rinnovate dalla consapevolezza. Ho apprezzato molto la lettura delle poesie contenute nell’antologia Cuoremoto. La poesia è il linguaggio della nostra anima: attraverso di essa,  possiamo toccare le profondità della nostra esistenza e comprendere la realtà in modo più profondo. Ogni poeta e artista ha dimostrato una propria sapienza espressiva nell’uso delle parole e delle immagini, una capacità di trasmettere sentimenti anche complessi e una profonda sensibilità verso il mondo che li circonda.  Mi viene in mente un pensiero di Nelson Mandela, il quale diceva che l’arte è una forza che può cambiare il mondo. Attraverso di essa, possiamo promuovere la comprensione, l’empatia e la pace tra i popoli”, ha concluso l’artista Ylenia Pilato. 

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