CRONACA

Emergenze, un unico piano di protezione civile per l’isola

Mentre L’Italia delle Catastrofi naturali, e ,non rincorre il Testo Unico della Ricostruzioni privata entrato in vigore dal 1° gennaio 2023 , l’isola delle molteplici calamità prova a studiare un piano unico di protezione civile per Ischia.Il Testo Unico della Ricostruzione Privata, ad esempio, nasce allo scopo di semplificare e velocizzare i processi di ricostruzione, creando un quadro normativo chiaro e unificato per la ricostruzione privata, che integra le diverse leggi esistenti in materia.

Oltre al Testo Unico, all’inizio del 2023 è entrata in vigore anche la piattaforma telematica Gedisi, allo scopo di rendere più semplice la gestione delle pratiche per la ricostruzione.Il nuovo Testo Unico non solo riordina le precedenti ordinanze commissariali, emanate dopo i sismi del 2016 e del 2017, ma introduce importanti novità per semplificare la gestione delle pratiche di ricostruzione privata da parte dei professionisti e per fornire ai cittadini informazioni più precise e trasparenti sullo stato delle loro richieste di accesso ai contributi. Sulla scorta degli stessi principi unificatori e di semplificazione muove il lavoro svolto sull’isola d’Ischia dal commissario Giovanni Legnini per dotare l’isola di strumenti di protezione civile e piani chiari per tutti. Anche per questo si stringono i tempi per la definizione di un piano unico di protezione civile per l’isola di Ischia. Nel merito, il 22 Giugno si è svolta una riunione presso la sede del Commissario per la Ricostruzione a Ischia Porto, alla quale hanno partecipato il Commissario straordinario, Giovanni Legnini, il responsabile della direzione generale del Dipartimento della Protezione Civile della Campania, Italo Giulivo, e i rappresentanti e i tecnici delle amministrazioni locali ischitane.Come ha spiegato Legnini, l’obiettivo è quello di arrivare ad una pianificazione intercomunale degli interventi di protezione civile che consenta di mettere in condivisione, fra i diversi Comuni, le strutture essenziali per la gestione di una fase emergenziale. Un piano, si è sottolineato nel corso dell’incontro, che sia condiviso il più possibile fra i cittadini e che potrà contare sull’apporto dei tecnici della protezione civile regionale. Il che sarebbe un obbiettivo di no poco conto.

Il documento dovrà fare tesoro – si è sottolineato durante l’incontro – della lezione delle recenti e meno recenti emergenze, sfruttando gli esperti e i professionisti messi in campo dal Dipartimento della protezione civile. E sarà prevista, infine, la possibilità utilizzare i presidi territoriali già attivi, come ad esempio quello di Casamicciola , tra terremoto del 2017 e alluvione del 2022 ed andando ancora indietro nel tempo prima ancora che il 2009, l’alluvione di quell’anno segnasse per sempre il destino del comune che fu termale e dell’isola tutta.

Un piano di protezione civile, infatti, spiegano le linee guida della protezione civile “è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio e recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici”.

È un documento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi.

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Uno strumento sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze, incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo.

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Non si può non sottolineare l’anelito di cambiamento, l’innovazione apportata da questa intesa Legnini-Giulivo, sul piano unico di protezione civile isolano, in ragione del fatto che è la prima volta che in una fase emergenziale non ancora superata, la stessa, in parte e per il sostegno alle popolazioni, viene disciplinata all’interno di un unico testo. Un punto di partenza per il futuro. L’auspico è che si comprenda con il tempo, prima o poi, che quando si interviene in luoghi messi a dura prova da eventi calamitosi, non è necessario soltanto mettere in sicurezza i territori ma far sì che quelle aree possano preservare le loro identità sia da un punto di vista storico che economico e culturale, di tutela delle popolazioni che li abitano .

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