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Enzo scrive a Speranza e De Luca: «Pochi contagi, l’isola sia zona gialla»

Il primo cittadino scrive al ministro della Salute ed al governatore della Regione Campania, chiedendo misure di discontinuità rispetto al territorio regionale

L’ultimo report dell’Asl è quello che risale al 2 marzo e parla chiaro: 81 positivi in una comunità che vanta circa 65.000 abitanti sono numeri assolutamente incompatibili con la cosiddetta zona rossa. Che invece, a far data da ieri, è il destino che tocca alla Regione Campania e nello specifico anche all’isola d’Ischia. Che l’Asl Napoli 2 Nord indica come area verde dei suoi territori e che statistiche alla mano potrebbe ambire alla colorazione bianca. Sì, proprio quella della Sardegna per intenderci.

“L’analisi complessiva della situazione epidemiologica e della capacità di risposta risulta equiparabile ad un contesto epidemiologico compatibile con l’adozione di misure maggiormente restrittive”

Ma siccome i provvedimenti si adottano su scala regionale, provinciale e non locale, ecco che ci tocca essere accomunati alla terraferma. Uno scenario che non piace al sindaco Enzo Ferrandino, che nella giornata di ieri ha indirizzato una missiva al ministro per la Salute Roberto Speranza, al governatore Vincenzo De Luca ed all’unità di crisi regionale chiedendo una diversa colorazione per i sei Comuni dell’isola d’Ischia. L’oggetto, che parte proprio dal provvedimento di Speranza, è nella parte finale abbastanza esplicito: “Valutazione dell’andamento epidemiologico regionale e dell’esame istruttorio preordinato alle valutazioni e determinazioni in relazione ad eventuali provvedimenti per le isole minori ed in particolare per l’isola di Ischia”.

Enzo Ferrandino esordisce così: “Si fa riferimento al provvedimento emarginato in oggetto, validamente adottato in presenza della riscontrata sussistenza degli indicatori posti a presidio della tutela della salute nell’attuale quadro epidemiologico regionale, nonché alla nota prot. Covid-19-1U del 5 marzo 2021, con la quale la Regione Campania ha rappresentato, sulla base dell’evoluzione della situazione epidemiologica, la necessità di adottare «un regime di massimo rigore, attraverso le misure che afferiscono alla cd. zona rossa di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, calibrate sulla effettiva situazione, in costante ed esponenziale aggravamento anche rispetto all’ultima rilevazione riportata nel report della Cabina di regia»; nonché alla nota prot. Covid-19/SA n. 5 del 5 marzo 2021/U, con la quale la Regione Campania, a fronte dei dati relativi all’andamento della situazione epidemiologica nel territorio regionale ha evidenziato «la chiara insufficienza delle misure attualmente in essere a contrastare il preoccupante trend in aumento dei contagi». Si fa altresì seguito al verbale del 5 marzo 2021, nel quale la Cabina di regia di cui al richiamato decreto del Ministro della salute 29 maggio 2020, ai sensi dell’art. 1, comma 16-bis, del citato decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, ha preso atto e valutato «i dati aggiuntivi forniti dalla Regione Campania e confermati da dati più recenti non inclusi in questa analisi», sulla base dei quali «ha identificato un peggioramento dell’epidemia e una elevata prevalenza di infezioni causate dalla variante VOC 202012/01 del virus SARS-CoV-2» nonche’ la sussistenza di un’incidenza che supera il valore soglia di 250 casi per 100.000 abitanti; nonché alla circostanza che la Cabina di regia ha espresso nel medesimo verbale «parere favorevole ad applicare nella Regione Campania il massimo livello di mitigazione. Infatti l’analisi complessiva della situazione epidemiologica e della capacità di risposta risulta equiparabile ad un contesto epidemiologico compatibile con l’adozione di misure maggiormente restrittive».

“L’adozione delle limitazioni previste per le cd. zona gialle, fermi gli ulteriori divieti disposti dalle ordinanze regionali e il rigoroso rispetto dei protocolli previsti per le singole categorie di operatori, consentirebbero lo svolgimento di attività essenziali nel contesto della realtà insulare, evitando di compromettere ulteriormente aziende produttive ed attività commerciali già duramente provate”

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Dopo l’esposizione dei fatti, ecco che il sindaco d’Ischia arriva al nocciolo della questione: “All’uopo occorre rilevare, nell’esclusivo interesse della comunità rappresentata e pur condividendo pienamente le finalità di prevenzione generale perseguite in ambito regionale in base al principio di precauzione – scrive Enzo Ferrandino – che i dati provenienti dal Report geolocalizzazione della Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Nord protocollo 8008072021 del 03.03.2021 ultimo pervenuto, in relazione agli indici di positività e geolocalizzazione come individuati dalla task force aziendale dei flussi informativi e processi organizzativi territoriali e dal Nucleo di ricerca e registro covid-19, presentano con riferimento al Comune di Ischia ed ai Comuni Barano d’ischia, Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana una situazione epidemiologica particolarmente contenuta che consente ed anzi impone la valutazione del contesto insulare come realtà dalle peculiari caratteristiche non assimilabili al contesto territoriale regionale. In particolare se da un lato occorre valutare attentamente la situazione dell’unico presidio ospedaliero presente sull’isola Anna Rizzoli di Lacco Ameno – che allo stato non presenta elementi di criticità – dall’altro non può essere tralasciato di considerare, in sede istruttoria che, sulla base della situazione epidemiologica, all’intera isola possano essere applicati, nel rispetto del principio di massima precauzione, le disposizioni meno restrittive previste per le cd zone gialle, o comunque corrispondenti a quelle stabilite sulla base dell’indice di contagio e degli altri indicatori, senza pregiudizio alcuno per la tutela della salute. Ciò anche in considerazione della conclusione – sull’intera isola- della campagna vaccinale per il personale scolastico e amministrativo, del personale del comparto termale e dell’avanzato stato di svolgimento della campagna vaccinale per gli ultraottantenni residenti”.

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Insomma, Enzo Ferrandino è chiaro e categorico. La diffusione del contagio non è assolutamente tale da imporre l’istituzione della zona rossa e la campagna vaccinale di docenti e personale scolastico è già terminata, ragion per cui non si ravvisano nemmeno i presupposti per tener chiusi i plessi scolastici. Il sindaco d’Ischia, dunque, conclude così: “L’adozione delle limitazioni previste per le cd. zona gialle, fermi gli ulteriori divieti disposti dalle ordinanze regionali e il rigoroso rispetto dei protocolli previsti per le singole categorie di operatori, consentirebbero lo svolgimento di attività essenziali nel contesto della realtà insulare, evitando di compromettere ulteriormente – senza che ne sussistano i presupposti in relazione agli indici di diffusività del contagio rapportati alla popolazione residente – aziende produttive ed attività commerciali già provate dalla totale compromissione della economia turistica, finora sopravvissute sulla base del mercato interno. In attesa di cortese riscontro l’occasione è gradita per porgere cordialità”. Riuscirà questa nota, e soprattutto i numeri illustrati nella stessa, a far breccia tra i diretti interessati? La vediamo tosta, anzi “tostissima”, ma la Speranza (non casualmente con la S maiuscola) è l’ultima a morire.

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