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Fondo di solidarietà, il taglio è una “mazzata” per i Comuni isolani

Le risorse che sono state assegnate alle sei municipalità locali sono state oggetto di una netta decurtazione rispetto alle somme che erano state erogate l’anno precedente: ed il raffronto, come evidenzia il nostro giornale, è davvero impietoso

A seguito dell’accordo sancito nella seduta della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali del 22 dicembre 2021 e al fine di facilitare la programmazione e la gestione del bilancio 2022, il Ministero dell’Interno ha reso noto i dati relativi al Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2022.

Il Fondo di solidarietà Comunale

II Fondo Solidarietà Comunale è stato introdotto nel 2013, nell’ambito del riordino della tassazione comunale sugli immobili, che ha comportato ad esempio l’esenzione Tasi sulla prima casa. Da un lato, quindi, maggiore autonomia ai Comuni, ma dall’altra necessità di calcolo delle «spese storiche» dei singoli enti per confrontarle con i fabbisogni standard e capire se quello che pagano i contribuenti è sufficiente per assicurare i servizi comunali. Cosa che non accade quasi mai. I criteri di ripartizione del Fondo sono stabiliti per legge e si dividono tra due componenti: una “ristorativa” e una “tradizionale”. La prima componente viene ripartita sulla base del gettito effettivo di IMU e TASI, con l’obiettivo di compensare i comuni delle minori entrate dovute ai vari regimi di esenzione dalle imposte locali approvati nel corso del tempo. La seconda componente, quella tradizionale, viene assegnata, in parte, secondo il criterio della compensazione della spesa storica, e in parte, per i comuni delle Regioni a Statuto Ordinario, attraverso criteri di tipo perequativo basati sulla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard. Dopo l’adozione del relativo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in corso di perfezionamento, proprio in questi giorni, il ministero dell’Interno, dipartimento per gli Affari interni e territoriali, erogherà le quote attribuite a ogni comune, in 2 rate da corrispondere rispettivamente, entro maggio e ottobre. Si tratta senz’altro di una notizia positiva che deve, tuttavia, far riflettere sulle difficoltà che dovranno incontrare, nei prossimi mesi, i Comuni italiani per fronteggiare le minori entrate, proprio quelle previste dal Fondo, connesse al periodo Covid e, ancor più, i Comuni in piano di riequilibrio finanziario. La logica è allora che i Comuni più ricchi trasferiscono nel fondo parte delle loro risorse, che vengono destinate alle amministrazioni in difficoltà. Con un intervento anche dello Stato. Ma andiamo a vedere quello che accade sull’isola di Ischia.

I Comuni dell’isola

Nessun Comune riesce a cavarsela da solo, e questa non è una novità. Per cui c’è bisogno di un aiuto sostanzioso. In testa c’è Ischia il cui Comune è destinatario di una somma poco superiore al milione e 200mila euro. Per la precisione, 1.286.426,62. A seguire c’è Forio il cui fondo di solidarietà è di 943.289,83, segue Barano con 548.946,52euro. Poi c’è Lacco Ameno con 293.235,57euro. Chiude la classifica il Comune di Serrara Fontana il cui fondo di solidarietà per l’anno in corso è di ‘soli’ 107.611,89 euro.

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Le somme stanziate lo scorso anno

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Gli importi stanziati per il 2022 sono diversi da quelli dello scorso anno. Al Comune di Ischia arrivano circa 200mila euro in più. Lo scorso anno il fondo di solidarietà comunale era di 1.079.909,89 euro. Per tutti gli altri Comuni c’è una netta diminuzione. A Forio e Lacco Ameno lo scorso anno sono arrivati circa 1milione e 400mila euro, mentre a Casamicciola e barano circa un milione di euro. La differenza più netta, in proporzione, è quella che si registra a Serrara dove il fondo, per quest’anno, è di circa un quinto rispetto a quello dello scorso anno quando nelle casse comunali arrivarono 584mila euro.

I sindaci: «Queste sono risolse fondamentali per noi» 

«Il fondo di solidarietà comunale – ha detto il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino – rappresenta linfa vitale per i Comuni specialmente in un momento come questo. In questo periodo storico, sempre più spesso ci troviamo dinanzi ad un rallentamento delle entrate comunali e questi soldi, rappresentati dal fondo di solidarietà comunale che fino a qualche anno fa erano i trasferimenti dallo Stato Centrale, sono per noi Comuni davvero fondamentali». 

Polemica, invece, la posizione di Giacomo Pascale. Lacco Ameno, infatti, ha visto ridursi notevolmente il fondo. «Quando c’è da tagliare si parte sempre dai Comuni. Ormai, purtroppo, siamo abituati. Ma in questo periodo storico è ancora più scandaloso. Il taglio delle erogazioni dallo Stato ai Comuni comporta, inevitabilmente, una riduzione o un taglio dei servizi. Purtroppo sono scelte politiche incomprensibili che noi amministratori comunali possiamo solo subire». E continua: «In questo momento storico è ancora più grave perché i Comuni hanno difficoltà ad incassare sia dai privati cittadini che dalle aziende. Ciò è ancora più evidente in una realtà come quella isolana che vive di turismo. Un settore messo ko dalla pandemia». «Per questo – conclude Pascale -alla luce di questi tagli ci chiedono di friggere il pesce con l’acqua». 

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luigi

buongiorno, fermo restando che tali mancati introiti (sommati a tutti coloro che non hanno pagato) sono difficili da digerire e i primis provocano tagli ai servizi sociali, ma i denari provenienti invece dalla tassa di soggiorno? come sono stati investiti si può sapere? e no sarebbero utilizzabili per sopperire? inoltre gli accordi di legge previsti in consorzio tra i comuni potrebbero aiutare la baracca? grazie

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