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Fratelli coltelli, che lite per l’abuso edilizio

Illegalità, denunce, demolizioni e rischio ordine di arresto e in mezzo ci finisce anche l’ente pubblico intimato a prendere una posizione così come il suo funzionario responsabile. Una vicenda kafkiana che presenta come unica posizione possibile quella di provvedere ad abbattere le irregolarità e gli abusi perpetrati, strada che fin qui l’ente locale non avrebbe inteso perseguire. E allora…

In una lite familiare si dice sempre che non bisogna intromettersi, eppure a Casamicciola Terme, accade anche che nella contesa familiare per l’eredità e gli abusi edilizi, ci si metta pure il Comune. L’ente riesce a rende, se è possibile, più elettrizzante la contesa tanto da rendere necessario al ricorso ulteriore al tribunale.  Succede così che nella cittadina termale l’ente locale abbia fatto orecchie da mercante, nella richiesta di intervento allo stesso perché eseguisse, come prevede la norma, la demolizione di un abuso edilizio che afferisce beni parte del patrimonio ereditario.

Rendendo, cosi,il livello dello scontro più aspro. Una vicenda Kafkiana. Una storia che parte da lontano. La vicenda parte da lontano. A quanto pare queste opere venivano ritenute eseguite abusivamente dalla donna stessa e dal fratello.Eppure la cittadina ha proposto ricorso al TAR Campaniaperché si chiarisse l’obbligo del Comune di Casamicciola Terme di provvedere sulla istanza presentata in data 13 marzo 2023, volta ad ottenere l’esecuzione dell’ordine di demolizione n. 2 del 2017. Una richiesta quasi incredibile che pure trova fondamento nella necessità della dona di evitare il carcere. Perché? Perché il fatto si concentra essenzialmente nella condanna rimediata dalla donna per un locale cardaio abusivo poi finito in eredita a suo fratello.In particolare, attività edilizie costituite nella realizzazione di un locale termico di mq. 6,9, dalla pavimentazione del terrazzo e dalla costruzione della muratura di confine ad archi rovesci, a delimitazione del terrazzo medesimo. La questione si dipana sulle le intestazioni degli abusi, infatti, a seguito di parziale sanatoria di detti abusi, l’unico intervento da demolire riguarda il predetto locale termico che risulta detenuto dal fratello in ragione della divisione strutturale del fabbricato in due distinte unità abitative. L’uomo non solo deteneva gli abusi ma per di più il Tribunale di Ischia, con la sentenza penale, nel 2018, condannava la sorella , ritenendola unica responsabile dei predetti abusi, alla pena di anni uno di arresto ed euro tremila di ammenda e disponendo altresì la demolizione delle opere abusive.

Veniva disposta la sospensione condizionale della pena subordinata al ripristino dello status quo ante.

Così, al fine di dare esecuzione alla sentenza e beneficiare della sospensione della pena, la donna si attivava per eseguire la demolizione ed in data 18 Febbraio 2023, si recava presso la proprietà del fratello-controinteressato- chiedendo che le fosse consentito l’accesso ai luoghi al fine di eseguire le opere di ripristino, accesso che non le veniva consentito con invito ad allontanarsi insieme alle maestranze presenti.

Fallito il tentativo di demolire gli abusi del fratello per cui aveva rimediato la condanna, la donna rischia di finire di nuovo agli arresti. Il 31 ottobre 2022 il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Ufficio esecuzioni aveva chiesto la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena per la rilevata in esecuzione delle demolizioni. Nella necessità di tutelare i suoi interessi gravemente pregiudicati dalla condotta del fratello, la donna chiedeva al comune di farà il suo dovere. Ovvero, la cittadina inoltrava al Comune di Casamicciola Terme una istanza volta a sollecitare i poteri amministrativi ai fini della esecuzione dell’ordinanza comunale n. 2 del 2017, provvedimento presupposto all’esercizio della azione penale e dalla quale era scaturito il processo e la condanna.Il Comune restava inerte. Da qui il ricorso al TAR nel disperato tentativo di evitare la galera e la condanna!Molteplici i profili che hanno dato carne da cuocere al TAR Campania sezione Sesta che ha accolto il disperato giro d’aiuto della donna e condannato l’ente. Ciò, dedotta dalla Corte, la illegittimità della condotta della amministrazione casamicciolese intimata per violazione dell’obbligo di provvedere, dal momento che la repressione degli abusi edilizi in zone vincolate costituisce un dovere a carico della pubblica amministrazione.

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Non si sono costituiti in giudizio né l’Amministrazione intimata né il controinteressato. La causa era stata trattenuta in decisione alla udienza camerale del 13 settembre 2023.Poi il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha accolto accolto il ricorso della donna e per effetto ha ordinato al Comune di Casamicciola Terme di adottare i provvedimenti di esecuzione di ufficio della ordinanza di demolizione entro trenta giorni. È stato nominato il commissario ad acta il Prefetto di Napoli con facoltà di delega.  Così è stato deciso in Napoli nella camera di consiglio con l’intervento dei magistrati: Santino Scudeller, Angela Fontana, Mara Spatuzzi. Resta il dubbio sul se o meno la donna ,comunque autrice dell’abuso, avesse avuto la stessa solerzia nell’abbattere il locale caldaie se quel locale le fosse stato “dato in eredità” rispetto al fratello oggi nemico da demolire per evitare la pena del tribunale. Ma queste sono altre questioni.

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