CRONACA

Fumo a bordo, paura sull’aliscafo Angelina Lauro

L’unità veloce dell’Alilauro costretta allo scalo d’emergenza a Procida per un problema meccanico: i 109 passeggeri sono stati sbarcati in sicurezza. Le parole del comandante del Circomare Procida, Stefano Cocciolo. Almeno un paio le ipotesi sull’origine del guasto, la più gettonata quella di combustione di olio meccanico

Paura abordo dell’Aliscafo “Angelina Lauro” in navigazione nel Golfo di Napoli. Nel pomeriggio di ieri, mentre l’unità veloce della compagnia Alilauro era in viaggio da Ischia verso Napoli è scoppiato quello che tecnicamente dagli esperti viene ritenuto un principio d’incendio. Un imprevisto che ha costretto il comandante del mezzo a riparare nel porto più vicino: Procida. Per motivi di sicurezza il comando dell’Angelina ha fatto sbarcare i passeggeri ed avviare le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza. Le fiamme sono state domate in tempo, cosi solo una densa nube di fumo si è diffusa verso l’esterno, senza mai interessare i saloni di viaggio. I passeggeri, 109, una volta sbarcati al terminal procidano sono stati affidati ad un altro mezzo di trasporto per raggiungere lo scalo di destinazione, il molo Beverellodi Napoli.Sul caso sarà aperto un fascicolo. La Guardia Costiera del Circomare Procida,agli ordini del Comandante Stefano Cocciolo, è giunta sul posto per gli interventi di rito. Fortunatamente solo tanta paura, ma nessun ferito, secondo quanto ci è dato apprendere, alla base dell’incendio potrebbe esserci un corto circuito ed il conseguente fenomeno di autocombustione. Secondo un’altra ipotesi, quella più accreditata,il problema sarebbe legato a un’alta temperatura dei generatori di bordo che ha portato una vistosa scia di fumo.Saranno le autorità a chiarire la causa e la dinamica dell’accaduto. Il mezzo nautico resterà a disposizione della Capitaneria di Porto  in attesa dell’arrivo dell’Ente Tecnico, il RINA, per le verifiche sulla navigabilità e la sicurezza a bordo. 

Nel merito abbiamo sentito il comandante del Circomare Procida Stefano Cocciolo che ha già acquisto le prime sommarie informazioni ed avviato le indagini: “Ho sentito il comandante a bordo.A quanto pare non ci sono state fiamme e pericolo per i passeggeri a bordo che erano 109, tutti sbarcati in sicurezza, ed  imbarcati su altra unità di navigazione per proseguire il viaggio– sull’accaduto Cocciolo evidenzia –il problema, pare, sia legato a un’alta temperatura dei generatori di bordo che ha portato una vistosa scia di fumo degli scarichi dell’unità.Però, ripeto, pare non ci siano state problematiche. Il fumo non è interessato i locali impegnati dai dai passeggeri”. Sarà ora il RINA a stabilire le condizioni di sicurezza e la navigabilità dell’Aliscafo ormeggiato, a disposizione degli uomini della Capitaneria nel Porto di Marina Grande.  “Attualmente-spiega Cocciolo- l’unità è ferma al pontile aliscafi del porto Marina Grande, a disposizione di questa autorità marittima e in attesa, poi, di ricevere visita da parte l’ente tecnico.Quindi verrà un incaricato del Registro Italiano Navale per  fare una visita a bordo e poi noi autorizzeremo, se c’è il nullaosta da parte del tecnico, il trasferimento per Napoli”. Per la cronaca nel tardo pomeriggio di ieri sulla vicenda è intervenuta anche l’Alilauro con una nota diffusa alla stampa nella quale si legge: “In merito ad alcuni articoli apparsi in queste ore, Alilauro – nel pieno rispetto della verità e al fine di tutelare l’immagine aziendale – precisa che: nessun incendio si è sviluppato a bordo dell’unità Angelina Lauro, dove si è piuttosto generato fumo bianco legato alla combustione di olio meccanico; la decisione assunta dal comandante in via precauzionale per consentire ai passeggeri di arrivare a Napoli nel minor tempo possibile; l’unità tornerà in servizio regolarmente nelle prossime ore, previe verifiche tecniche necessarie. Rappresentando il proprio disappunto per l’utilizzo strumentale di interventi volti a salvaguardare la regolarità degli orari e la qualità del servizio, la compagnia si riserva di tutelare nelle sedi opportune la propria onorabilità e la professionalità dei propri dipendenti”.

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