ARCHIVIO 5POLITICA

Gianluca Trani: candidato a sindaco d’Ischia? Sì, sono pronto

  • Qualche giorno fa è scaduto il termine ultimo per le eventuali dimissioni del sindaco. La consiliatura dunque andrà avanti fino al 2017 a meno di clamorosi colpi di scena. Se l’aspettava e come trascorreranno questi altri dodici mesi?

 

“Solo gli ingenui potevano pensare ad una marcia indietro del sindaco. Ci troveremo, a causa dell’egoismo e della irresponsabilità dei soliti noti, ad assistere ad una lunga e lenta agonia che affosserà definitivamente il comune di Ischia e la intera isola. La condizione di degrado in cui versa Ischia è sotto gli occhi di tutti: dalle strade ricolme di rifiuti e senza manutenzione, al traffico, all’anarchia che regna in ogni settore e tutto questo senza che alcuno avverta la necessità di intervenire…”

 

  • Gli scenari in vista delle prossime elezioni amministrative sono in parte già configurati. A questo punto la sua candidatura a sindaco sembra un passaggio irreversibile. Possiamo annunciare ufficialmente la sua discesa in campo?

 

“Il problema non è legato alla formazione degli schieramenti che dovranno fronteggiarsi alle elezioni amministrative, né gli eventuali candidati alla carica di sindaco. L’apatia e la rassegnazione sono sempre più diffusi e rappresentano il rischio più preoccupante. Il paese è completamente alla deriva, l’amministrazione anche ordinaria è diventata inesistente, si avverte un senso di completo abbandono e disinteresse della classe di governo e tutto questo è profondamente percepito dai cittadini, che sono praticamente rassegnati al peggio e non hanno interlocutori nel ‘palazzo’”.

Ads

 

Ads
  • Quindi, bisogna creare le condizioni per sollevare la cittadinanza dal torpore in cui da tempo si trova?

 

“Beh, direi che hai perfettamente colto il punto nodale del problema che vive Ischia. I cittadini sono stati mortificati e raggirati e per questo la reazione naturale e scontata è stata ed è quella della rassegnazione. Il compito arduo, ma anche stimolante, è riavvicinare i cittadini alla politica, dimostrando nei fatti che chi assume l’onere di amministrare il paese lo fa per conseguire il bene pubblico e non il tornaconto personale. Purtroppo quella che stiamo vivendo è una delle fasi più negative che ha vissuto il paese, da un punto di visto morale, amministrativo e politico. E’ stato toccato il fondo e quindi più in basso sarà impossibile scendere”.

 

  • Secondo lei è possibile risollevare Ischia da tale condizione? E se sì, quale la ricetta?

 

“La consapevolezza della estrema gravità della situazione e l’amore verso la propria terra sono gli elementi intorno ai quali va costruito il riscatto morale, culturale ed amministrativo del paese. Bisognerà lavorare molto ed intensamente intorno ad un progetto condiviso da chiunque intenda anteporre l’interesse pubblico a quello privato. Non è retorica! Personalmente e da tempo sto lavorando in questa direzione, insieme a tanti amici, che hanno capito che potranno essere protagonisti di una svolta radicale e di un reale rinnovamento”.

 

  • E la sua candidatura a sindaco? Non ha ancora risposto alla mia domanda.

 

“Non ritengo che la candidatura personale sia una condizione del progetto cui ho fatto riferimento. Sicuramente – non posso nasconderlo – rappresento oggi un riferimento per quanti, e sono molti, delusi da anni di cattiva e non responsabile gestione della cosa pubblica, intendono assicurare nuovamente ad Ischia il ruolo che ha sempre ricoperto in ambito nazionale ed internazionale. Se sarò candidato sindaco lo dovranno dire gli altri. Personalmente sono pronto ad un passo del genere, consapevole degli oneri e degli onori che esso comporta: ma, è giusto precisarlo, non ne faccio certo una questione di vita o di morte”.

 

  • Dall’altra parte della barricata si parla d un nuovo accordo tra Giosi e Domenico De Siano. Il sindaco punterà sul senatore o su qualche cavallo dell’attuale maggioranza Pd?

 

“Io parlo di rinnovamento e tu di ‘preistoria’. L’asse tra l’attuale sindaco d’Ischia ed il senatore De Siano non si è mai interrotto e non mi meraviglierei se fosse riproposto alle prossime elezioni amministrative con la candidatura del senatore. Se così fosse, gli augurerei buona fortuna; in fondo avremmo candidato a sindaco un coordinatore regionale di un partito ed un senatore, mica l’ultimo arrivato. Se Giosi dovesse scegliere un uomo di punta dell’attuale maggioranza del Pd? La vedo una soluzione difficile, se non improbabile, anche perché non v’è una figura in grado di spiccare o emergere rispetto alle altre”.

 

  • Da più parti viene sottolineato che l’attuale amministrazione è ferma, inerme, passiva di fronte ai reali problemi del paese. E’ d’accordo?

 

“Su questo credo di essermi già espresso. Piuttosto ci sarebbe da discutere delle motivazioni che hanno portato a questo crollo verticale, ma sono tematiche che dovreste affrontare coi diretti interessati. Ma loro il problema non se lo pongono. Stai tranquillo”.

 

  • Il secondo mandato di Giosi Ferrandino è stato oggettivamente la copia sbiadita del primo: secondo lei quali sono state le cause?

 

“L’attuale sindaco venne eletto sindaco provenendo da Casamicciola, dove aveva ben operato. Sulla scia di questo successo, conquistò la poltrona di primo cittadino senza fare ricorso al ballottaggio. Il primo quinquennio, ha visto l’amministrazione comunale attiva e soprattutto proiettata all’effettivo miglioramento del paese. Poi, improvvisamente, si è spenta la luce. Credo che a un certo punto il sindaco abbia puntato l’indice e le sue attenzioni esclusivamente lontano dall’isola, che evidentemente doveva soltanto costituire il trampolino di lancio per raggiungere incarichi più prestigiosi. Sta di fatto che ha fallito l’obiettivo, manifestando un distacco sempre più marcato, siglando un ‘divorzio’ definitivo, che il paese ha accettato senza colpo ferire. E così si è chiusa definitivamente un’epoca; il sipario è calato mestamente…”.

 

  • Se domani fosse sindaco d’Ischia, quale sarebbe la sua visione di paese a breve, media e lunga scadenza?

 

“Il cambiamento del mercato turistico mondiale e l’aumento della competitività richiedono la definizione di nuove strategie e la ridefinizione dei luoghi come ‘destinazione’, cioè come sistemi integrati che mettono insieme le risorse e le attrattive turistiche per proporsi a specifici mercati come prodotto integrato. Bisognerà costruire la ‘destinazione Ischia’ attivando una serie di processi strutturali organizzativi e gestionali attraverso i quali sviluppare un’adeguata capacità di attrazione di segmenti definiti della domanda turistica. In sintesi, creare un marchio territoriale riconosciuto e riconoscibile e una organizzazione professionale che si occupi della promozione integrata del territorio (la cosiddetta Destination Management Organization). Ciò non basta, bisognerà ribaltare il modo tradizionale di utilizzare il territorio, con riduzione del traffico urbano, incentivazione del trasporto pubblico, miglioramento complessivo della qualità della vita, considerato il suo livello estremamente basso.

Quello che stiamo organizzando è un progetto ‘aperto’, che si arricchisce giorno dopo giorno ascoltando le istanze dei cittadini e delle categorie produttive e professionali. Gli incontri di quartiere rappresentano e rappresenteranno irrinunciabili opportunità per incentrare l’attenzione sulla quotidianità, ma anche per avere un rapporto quanto più diretto con i cittadini”.

 

  • La prossima tornata elettorale vedrà la doppia preferenza di genere e la presenza delle donne quanto potrà tornare utile e quanto potrà favorire l’auspicato rinnovamento?

 

“Indubbiamente, quasi la metà del civico consesso sarà costituito da donne. Aspetto sicuramente importante. Altro aspetto, altrettanto significativo, è che almeno la metà dell’attuale consiglio comunale non metterà più piede nel palazzo municipale, parlo ovviamente nel ruolo di consigliere comunale. Come dire: non tutti i mali vengono per nuocere. Spero però che, oltre all’energia ed alle indubbie capacità che caratterizzano l’universo femminile, il rinnovamento, come dicevo poc’anzi, possa essere complessivo in modo da chiudere una pagina nera della storia ammnistrativa ischitana”.

 

  • Giovane ma in consiglio da quasi nove anni: ci racconta il momento più bello e quello più triste del suo excursus politico?

 

“Il momento più bello è stato certamente rappresentato dall’organizzazione della tappa del Giro d’Italia sulla nostra isola. Partimmo con un gruppo di amici (che non smetterò mai di ringraziare) con un progetto di fronte al quale inizialmente c’era chi sorrideva, faceva ironia e addirittura ci prendeva per matti. Ma abbiamo dimostrato che l’impegno, la volontà, l’abnegazione e anche la professionalità sono fattori indispensabili per promuovere in modo serio e concreto l’immagine dell’isola verde lontano dai suoi ristretti confini. Quell’iniziativa servì a mostrare Ischia e le sue bellezze in centosessanta paesi del mondo, e scusate se è poco. Il momento più triste? Beh, non saprei sceglierlo, anche perché in politica quando le cose non vanno per il verso giusto si finisce per metabolizzare negativamente non solo quello che ti capita personalmente, ma anche quanto ti succede attorno. E capirete che sotto questo aspetto tutti hanno patito e non poco…”.

 

  • Stando a contatto quotidianamente con la gente, che sensazioni avverte nella cittadinanza?

 

“Torno a ripetermi, un profondo senso di scoramento, che però ultimamente si sta tramutando in rabbia per l’indifferenza e la noncuranza con cui viene trattata Ischia. Potrei scendere ancor più nello specifico ma non lo faccio: non ho mai gradito la denigrazione dell’avversario, e non voglio certamente iniziare adesso. Mi limito a dire che i cittadini e gli elettori sono molto più svegli e attenti di quanto si possa credere e soprattutto hanno la memoria lunga”.

 

  • Si dice che l’attuale maggioranza avvicini i suoi potenziali supporters spiegando loro che alla fine lei comunque siglerà la pace con l’attuale maggioranza. Su questo punto è opportuno fare chiarezza?

 

“E’ chiaro che tutti possono andare in giro a raccontare di tutto, ma la mia posizione è sempre stata chiara, direi netta: dall’attuale maggioranza del Comune di Ischia ho preso le distanze da tempo. Indietro non si torna. Sono chiacchiere messe in giro ad arte da chi pensa così di neutralizzarmi”.

 

  • L’attuale classe di governo avrebbe fatto meglio ad andare a casa anticipatamente? E se sì, quale sarebbe stato il momento giusto?

 

“Non è nella mia indole essere malizioso e non lo sarò nemmeno stavolta, mi limito a dire che le occasioni per gettare la spugna non sono certo mancate. Una decisione del genere avrebbe salvato il paese, e magari avrebbe nascosto anche l’incapacità amministrativa di alcuni consiglieri. Se ci pensate, alla fine, davvero ci avrebbero guadagnato tutti. Invece bisognerà attendere un altro anno. Agli ischitani dico di avere pazienza e ricordo loro un vecchio adagio per provare a tirar su il morale: non c’è notte che possa impedire all’alba di risorgere…”.

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Lucia 65

P.S. in bocca al lupo a Gianluca. Forse è l’unica speranza che ci è rimasta! Spero solo che nn ci deluda anche lui.

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex