POLITICAPRIMO PIANO

Giosi, “carezza” a Enzo: «ha lavorato bene»

L’europarlamentare ischitano in un’intervista a Il Golfo parla di Europa, PNRR, della “sua” Casamicciola e poi promuove l’operato dell’attuale sindaco: «Con lui mai litigato, solo divergenze. E a livello nazionale non disdegnerebbe un nuovo movimento di matrice centrista

Da un osservatorio privilegiato come il suo, che cosa lascia il 2021 e cosa dovrebbe far propendere all’ottimismo in questo nuovo anno?

«Il 2021 lo vedo come un anno di transizione. Abbiamo vissuto ancora la pandemia ma con un approccio diverso, più resiliente. È l’anno, poi, in cui è maturata una consapevolezza maggiore del ruolo dell’Unione Europea. Merito anche dello sforzo comune per mettere in campo le risorse necessarie a sostenere l’economia, le battaglie per stato di diritto, ammortizzatori sociali, risposta sanitaria condivisa. Per il nuovo, vedremo. Impossibile fare previsioni ma la speranza, ovviamente, è che sia migliore del precedente per tutti».

In un momento così delicato come quello pandemico, in che cosa l’Europa ha brillato e dove poteva la sua azione essere invece più incisiva?

«Come dicevo, c’è una visione diversa di Europa che spero possa portare a riforme ancor più radicali del suo funzionamento. Dopo aver affrontato temi spinosi come debito comune per finanziare il recovery fund o sospensione del patto di stabilità, siamo pronti ad affrontare argomenti che fino a poco fa erano considerati tabù come difesa e fiscalità comuni. Questa nuova visione, più inclusiva, di cittadinanza europea è un fatto nuovo ed estremamente positivo. Significa che chi puntava a distruggere l’Unione Europea ha fallito ed è questa la più grande vittoria di tutti noi europeisti, cioè che i partiti sovranisti stanno arretrando su tutti i fronti».

«Ferrandino è da promuovere, come Gaudioso a Barano: a Ischia, oltre all’ordinarietà, è stata portata avanti una mole di lavoro che ha permesso di ottenere ingentissimi finanziamenti, oltre che portare a termine una serie di importati opere pubbliche»

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Promuove l’operato di Draghi e perché? E in cosa si poteva fare di più e meglio?

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«Draghi ha una credibilità internazionale enorme, che ha accresciuto il peso dell’Italia nei tavoli internazionali. Tra l’altro ha razionalizzato l’azione di governo, ha reso chiaro che l’esecutivo si assume la responsabilità decisionale e che i partiti esercitano la loro funzione attraverso i rispettivi delegati alle camere. È un fatto nuovo dopo gli anni di Conte».

Si parla tanto di PNRR, a suo avviso l’isola è pronta o non si è mossa come avrebbe dovuto per cogliere al volo una serie di opportunità?

«Il problema principale è che il PNRR funziona nella misura in cui viene inteso come strumento per creare sviluppo, intervenendo su infrastrutture, digitalizzazione, riduzione delle emissioni. Questo è il presupposto, ma per centrarlo serve allargare gli orizzonti, agire come ambiti territoriali larghi, non come singole individualità».

Il 2021 ha regalato all’isola un sindaco donna: cosa vuol dire, al di là dell’aspetto squisitamente politico?

«Che più che il sesso conta la qualità ed Irene è una donna capace, attenta, propositiva. Offrirà una visione nuova, più fresca, che gioverà anche ai colleghi delle altre amministrazioni».

Nel 2022 si va al voto a Ischia e Barano, e i pronostici – che per carità, in politica lasciano sempre il tempo che trovano, danno Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso favoritissimi per la riconferma. Posso chiederle un giudizio sull’operato dei due primi cittadini?

«Hanno fatto entrambi bene, al netto delle difficoltà che si sono vissute. Affrontare la pandemia é stato un impegno gravosissimo per tutte le pubbliche amministrazioni ed era veramente difficile fare meglio. Nonostante ciò a Barano, l’amministrazione ha messo in campo una serie impressionante di opere pubbliche che trasformeranno in maniera radicale il territorio ed anche a Ischia, oltre all’ordinarietà, è stata portata avanti una mole di lavoro che ha permesso di ottenere ingentissimi finanziamenti, oltre che portare a termine una serie di importati opere pubbliche».

«Io a Casamicciola? In politica non possono esserci egoismi personali. Nel 2024 si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo ed il mio orizzonte è quello. Ma se mi si chiedesse di aiutare il territorio che mi ha lanciato non potrei tirarmi indietro. Auspico però che su tutta l’isola debbano emergere anche forze nuove e giovani»

Si vocifera in maniera sempre più definitiva di una riappacificazione tra lei e l’attuale sindaco Enzo Ferrandino (sembra con la regia di Gianluca Trani) e che lei sarebbe pronto a sostenere alle prossime amministrative l’attuale coalizione di maggioranza anche attraverso qualche candidato da inserire nelle liste.

«Premesso che con Enzo non ho mai litigato, ci possono essere state delle divergenze di vedute specie all’inizio del mandato, quando ritenevo che il Pd ed i suoi uomini non avessero avuto quella considerazione che invece meritavano. Ma ho sempre rispettato il ruolo della sindaco che esercitava quelle che erano le sue prerogative e quindi legittime scelte. In generale ho sempre spiegato che qualora l’amministrazione mi avesse chiesto un aiuto io sarei stato più che disponibile. Mi sembra del resto scontato: non solo quella in carica è stata anche la maggioranza che mi ha sostenuto da sindaco di Ischia, ma è in larga parte una maggioranza del Partito Democratico. Ed il ruolo che oggi occupo, grazie soprattutto alla mia isola, è giusto che lo metta a disposizione delle amministrazioni in carica».

Il 2024 potrebbe Giosi Ferrandino pensare a una candidatura a sindaco di Casamicciola, si dice che il primo amore non si scorda mai.

«Per chi decide di dedicare anima e corpo alla politica, non possono esserci egoismi personali. Anche se nel 2024 si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo ed il mio orizzonte è quello. Credo però che qualora mi si chieda per aiutare il territorio che mi ha lanciato politicamente di dedicarmi a livello locale non potrei tirarmi indietro. Auspico però che su tutta l’isola debbano emergere anche forze nuove, giovani, in grado di guidare la macchina amministrativa negli anni a venire. E se posso essere utile anche per questo non mi tirerò indietro».

«L’isola deve capire che il PNRR funziona nella misura in cui viene inteso come strumento per creare sviluppo, intervenendo su infrastrutture, digitalizzazione, riduzione delle emissioni. Questo è il presupposto, ma per centrarlo serve allargare gli orizzonti, agire come ambiti territoriali larghi, non come singole individualità»

Ha una lunga militanza politica e allora le chiedo: sull’isola di problemi come trasporti, sanità, traffico, si parla da interi lustri ma non se ne viene mai a capo. Ha mai provato a chiedersi perché?

«Credo esistano diverse concause, ma che la principale sia la frammentazione amministrativa. Penso ad esempio al traffico: come si fa a creare un dispositivo unico se le amministrazioni coinvolte sono sei? Ma l’elenco é lunghissimo».

Ritorniamo a parlare di politica nazionale. Quanto potrebbe servire davvero un nuovo soggetto politico in grado di essere la vera casa dei tanti moderati in Italia? E quanto è auspicabile un progetto del genere?

«La polarizzazione di questi ultimi anni non ha fatto bene alla società nel suo complesso, perché ha acuito divisioni e fratture. Un partito moderato di centro servirebbe a restituire equilibrio a tutta la scena politica nazionale. Sarebbe un bene».

Il futuro è ancora a Bruxelles o proverai a scriverlo a Roma?

«Credo nell’Europa, nel suo ruolo e nella sua funzione. Come ho detto prima, il mio orizzonte sono le Europee del 2024, ma ovviamente in due anni può succedere di tutto. E mi dedicherò per quello che sarò chiamato a fare e soprattutto quello che gli elettori mi concederanno».

«Un nuovo soggetto politico centrista? La polarizzazione di questi ultimi anni non ha fatto bene alla società nel suo complesso, perché ha acuito divisioni e fratture. Un partito moderato di centro servirebbe a restituire equilibrio a tutta la scena politica nazionale. Sarebbe un bene»

Chi vedresti nei panni di presidente della Repubblica e perché?

«Il profilo ideale sarebbe Draghi, ma lo vedo anche bene a fare il presidente del Consiglio. Credo quindi che il momento contingente di grande difficoltà dovrebbe portare ad un Mattarella bis. Anche perché non è il momenti di divisioni nell’attuale arco istituzionale».

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