Giosi, Domenico e il “canto delle sirene” che non ammalia Barile
ISCHIA – Ogni tanto, questa massima, la tiriamo in ballo, anche perché crediamo che calzi alla perfezione per la politica ed in particolare per quanto sta accadendo nelle ultime più o meno surreali giornale ad Ischia. Così diceva sir Arthur Conan Doyle in un celebre romanzo: “Quando in un’indagine hai eliminato l’impossibile quello che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Nel caso di specie l’impossibile era evidentemente rappresentato dal fatto che Giosi Ferrandino e Domenico De Siano potessero rompere un’alleanza storica e consolidata, quello che resta da capire è proprio ciò che rimane, ossia il cosiddetto improbabile. Partiamo da Carmine Barile, che entrambi i protagonisti vedrebbero bene come candidato sindaco del caularone bis. Il medico nicchia, anzi sembra proprio non volerne sapere di accettare. Proprio per questo motivo domenica sera è stato spedito a fargli visita a domicilio l’ex assessore Sandro Iannotta, evidentemente incaricato dal “duo” di sondare il terreno e provare a tastare l’umore del già vicesindaco d’Ischia e per un periodo anche sindaco facente funzioni. Ma nemmeno Iannotta, almeno stando ai “si dice”, sarebbe riuscito a fare opera di convincimento. Per adesso questa è la situazione, ma in un momento in cui sembra davvero difficile confondere la realtà dalla finzione, chissà che non sia anche questa un’altra operazione di depistaggio. Difficile, certo, conoscendo la serietà dello stimato medico, ma non impossibile, rifacendoci a quanto dicevamo in apertura di servizio. Ma cos’è che spingerebbe davvero Carmine Barile, se così fosse, a non pensare con tanto “piacere” alla scalata alla poltrona più ambita del palazzo municipale di via Iasolino? Possibile ci siano davvero soltanto implicazioni di natura familiare?
In realtà le cose non starebbero affatto così, o meglio le motivazioni andrebbero ricercate anche altrove. Perché se da una parte è vero che l’impegno da primo cittadino sottrae tempo a lavoro ed affetti (e Carmine Barile, che svolge l’attività di medico con una abnegazione ed una disponibilità davvero impagabile, già di tempo per se ne ha poco), ci sono anche altri ragionamenti alla base del continuare a sfogliare la margherita. Barile, in pratica, teme di rimanere vittima di un “fuoco incrociato” nel corso della campagna elettorale: è chiaro che le vicissitudini in cui è incappato Giosi Ferrandino con l’inchiesta sulla CPL Concordia ed anche le zone d’ombra che si sono addensate su Domenico De Siano per l’inchiesta rifiuti sull’asse Forio-Lacco Ameno, non rappresentano certamente il massimo della vita. Ma, soprattutto, potrebbero rappresentare il leit motiv della campagna elettorale degli avversari, e l’ex vicesindaco si ritroverebbe tirato in mezzo. Ci sono poi altri aspetti. In primis: nulla sulle capacità amministrative di Carmine Barile, ma con due figure ingombranti come il sindaco d’Ischia ed il senatore lacchese il rischio di passare come un primo cittadino sistemato a coprire le spalle a entrambi non è affatto una prospettiva che lusinga l’interessato, il quale certamente non ha bisogno di ricoprire una carica istituzionale per essere benvoluto ed apprezzato nel paese. E una serie di rassicurazioni fornite al papabile candidato sindaco dai due “volponi” sembrano non aver sortito l’effetto sperato. Sia Ferrandino che De Siano hanno spiegato al loro interlocutore che ad Ischia arriveranno nei prossimi anni un mare di finanziamenti e che dunque lui da primo cittadino potrebbe ritrovarsi questa manna caduta dal cielo. Ma per la verità sembrerebbe che (ed anche questo sarebbe stato sussurrato nell’orecchio a Carmine Barile) il caularone bis sarebbe frutto della volontà di continuare a gestire il potere sull’asse del cosiddetto comunello, ossia Ischia, Casamciciola e Lacco Ameno. Ci sono milioni e milioni di euro che ballerebbero per il ripascimento delle spiagge ed i due esponenti politici vogliono essere sicuri di poter “governare” l’eventuale flusso di finanziamenti nel momento in cui gli stessi dovessero effettivamente essere dirottati sull’isola. Insomma, fin qui le indiscrezioni in nostro possesso, con Barile che il suo “no” lo avrebbe confermato anche a coloro che seguono con attenzione ed interesse l’evolversi degli eventi.
Tra questi, manco a dirlo, c’è Enzo Ferrandino, l’attuale vicesindaco, che magari prima o poi capirà che Giosi lo sta portando a sperdere per vicoli e vicarielli: se non c’è arrivato nemmeno stavolta, allora abbiamo perso ogni speranza. Il sindaco ha avuto l’ardire di dirgli che quella di Barile è tutta una mossa che gli serve soltanto per “infinocchiare” Domenico De Siano e che deve stare tranquillo, ma chissà se è vero. Insomma delle due l’una: il primo cittadino o sta “facendo il servizo” a Enzo oppure a Mimì, non c’è terza via. Se Barile dovesse dire no? Nessun problema, si continuerebbe ad aspettare e cercare un nome buono (Antonio Pinto ha suggerito quello di Anna Fermo, giusto per cogliere la palla al balzo, hai visto mai…), tanto l’attuale vicesindaco può essere scaricato anche in extremis. Prospettiva non delle più entusiasmanti, dai magari stavolta qualcosa succede per davvero. Intanto continua a destare più di qualche perplessità anche l’atteggiamento di alcuni protagonisti dell’agone politico ischitano. L’ex assessore Isidoro Di Meglio, ad esempio, ha più volte sbandierato ai quattro venti negli ultimi tempi che i rapporti con Giosi Ferrandino non sono proprio idilliaci e che di allearsi con lui non se ne parla proprio. Così il noto avvocato si è avvicinato a De Siano che però adesso è chiaro viaggi di pari passo col sindaco d’Ischia. Insomma, il buon Isidoro – chiudendo la cosiddetta “equazione” – è di nuovo legato al vecchio carrozzone. Non proprio il massimo della vita, anche perché una cosa del genere valla a spiegare ai tuoi simpatizzanti, certo non è una cosa delle più agevoli. Va anche detto che quello di Isidoro non è certo l’unico caso, dal momento che nella stessa situazione c’è o ci potrebbe essere Luigi Boccanfuso, che col sindaco si lasciò malissimo rassegnando le dimissioni dalla carica di vice in una calda mattinata di agosto. Altro che impossibile e improbabile, qui davvero c’è da farsi venire il mal di testa. E il meglio deve ancora venire…
GAETANO FERRANDINO