POLITICA

Green pass, la rivolta della Giannuzzi: è discriminatorio

La parlamentare del Gruppo Misto è intervenuta nella 14esima Commissione in dichiarazione di voto “contrario” per esprimere una serie di criticità legate al noto certificato ed al grado di confusione generato da cinque decreti prodotti dal Governo in due mesi

Silvana Giannuzzi, parlamentare del Gruppo Misto e vicepresidente della Commissione Politiche Europee del Senato è intervenuta nella 14a Commissione in dichiarazione di voto “contrario” per esprimere una serie di criticità legate al noto certificato ed al grado di confusione e inefficacia, generato dai 5 decreti prodotti dal Governo in 2 mesi.

“Il Regolamento UE n. 953 del 2021 cita per 7 volte – sette! – la parola discriminazione, per sottolineare il divieto per gli Stati membri di introdurre regole interne che creino effetti di emarginazione sociale. – ha detto nel suo intervento Giannuzzi – l’Europa ci ha detto 2 cose fondamentali: che non si può obbligare alla vaccinazione e che si possono pure introdurre certificati diversi, ma equipollenti, ovvero non possono stabilire per cittadini vaccinati e non vaccinati un accesso differenziato a beni, servizi, e diritti fondamentali. Mentre è chiaro a tutti che la normativa italiana in materia viola entrambe queste prescrizioni”.

“L’Italia è andata in direzione contraria : estensione dell’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori pubblici e privati sopra i 50 anni di età, intere categorie colpite dalle misure di Governo: insegnanti, medici, perfino alunni, vaccinati in classe, gli altri in Dad, obbligo vaccinale per usufruire dei mezzi pubblici, compresi i traghetti, che avrebbe impedito ai cittadini delle isole di recarsi su terraferma. Quest’ultima assurdità, fortunatamente – commenta soddisfatta l’esponente del Misto – è stata sanata in Aula la settimana scorsa, durante l’approvazione di uno degli ultimi decreti greenpass, con un emendamento parlamentare che è passato ‘nonostante il parere contrario del governo” (andato sotto su questo punto).

“Mi è dispiaciuto dover ricordare ai colleghi della Commissione – riferisce ancora la parlamentare ex M5S – che i regolamenti europei sono obbligatori e direttamente applicabili senza necessità di recepimento, e ne consegue che le norme nazionali incompatibili con le clausole sostanziali contenute in essi, sono rese inapplicabili dagli stessi”.

L’occasione dell’intervento nel suo ruolo di vicepresidente della Commissione Politiche Europee al Senato è stata la richiesta di esprimere un giudizio di conformità con la normativa europea. La senatrice – vogliamo ricordarlo – ha votato contro l’ultimo decreto del Governo per il greenpass passato poi dalla Commissione all’Aula.

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All’intervento in Commissione è seguita la presentazione di un’interrogazione a prima firma di Silvana Giannuzzi rivolta al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro della Salute Speranza per evidenziare le ripetute violazioni commesse dall’Esecutivo rispetto a quanto stabilito dalle leggi e dai regolamenti europei.

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Brigida

Discriminatorio? Vergogna piuttosto!
Nel senso che la stragrande maggioranza di vaccinati si deve piegare a quei quattro stralunati e prepotenti che ancora rifiutano di collaborare per l’uscita dalla pandemia. Quei quattro stralunati che girano impunemente e sfacciatamente senza rispetto per nessuno. Siamo NOI discriminati che dobbiamo esibire questo documento! A loro non importa nulla. Ne di noi ne di nessun altro. Iniziamo da questo! E non iniziate ancora a dire che ci si ammala anche con i vaccino! 12 mesi fa eravamo in lockdown con coprifuoco notturno. Da incidenza 250 in poi. Ora, con 2700 scesi a 650… tutto aperto e liberi. In teoria, se non fosse per i suddetti invasati.

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