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Il baffo risponde presente: «se serve, pronto a candidarmi»

Nostra intervista all’ex sindaco di Forio Franco Regine, che fa le carte alle prossime elezioni amministrative all’ombra del Torrione. Il medico sostiene di non avere particolari velleità, poi però spiega: «Sono al tavolo, se la mia figura servisse non mi tirerei indietro». E poi…

Si avvicina il momento delle elezioni amministrative. Si andrà al voto non soltanto a Forio ma pure a Casamicciola sia pure attraverso percorsi diversi, con la scadenza naturale di un mandato da una parte e quello bruscamente interrotto dall’altra. Ma partiamo da casa tua, quali sono le impressioni e le sensazioni quando mancano un paio di mesi alla presentazione delle liste?

«Gli scenari credo siano abbastanza chiari e delineati. Da una parte vedo una coalizione che in questo momento riconosce Stani Verde come leader che ha il merito indiscusso di tenere insieme variegate anime di Forio, soggetti che magari negli anni si sono fatti anche la lotta ma che poi hanno trovato in un progetto i motivi di stare insieme. Scegliendo, come dicevo, anche l’elemento coagulante del gruppo. Dall’altra parte al momento vedo molte nuvole all’orizzonte: non vorrei che il buon Francesco (Del Deo, ndr) stia ripercorrendo il mio stesso cammino di dieci anni fa, quando c’era molta indecisione su chi dovesse succedermi. Il risultato fu che alla fine non vinse né l’uno né l’altro e la compagine finì con lo “sciogliersi” quasi inconsapevolmente. Ecco, non vorrei che si riproponesse uno scenario del genere, anche perché…».

Perché?

«Davide Castagliuolo, peraltro mio amico di mille avventure ed esperienze politiche, non credo incontri il gradimento dell’intera attuale maggioranza e ha anche una certa età come il sottoscritto, dunque potrebbe non avere più l’entusiasmo di una volta. Insomma, non vorrei si crei una situazione stancante e logorante che metta in condizione diversi buoi di scappare dalla stalla. E questo potrebbe far sì che la maggioranza bulgara uscita fuori dalle elezioni del 2018 resti soltanto un lontano e nostalgico ricordo. Anche perché gran parte di quella che fu l’amministrazione Regine nel frattempo si è spostata dall’altra parte, come dicevo. Probabilmente determinate scelte e strategie sono state sbagliate e così tutti i nodi vengono al pettine».

«Se l’investitura arrivasse dal gruppo? Non avrei alcuna remora ad essere candidato a sindaco, ma ribadisco che non rappresenta assolutamente un chiodo fisso. In ogni caso si potrebbe aprire un ragionamento, la mia esperienza potrebbe tranquillizzare una larga fetta di elettorato…»

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Facciamo un attimo un salto a Casamicciola…

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«Parto da un presupposto, il prossimo sindaco avrà davanti a sé un compito davvero arduo. Certo, è vero che dopo la frana i finanziamenti non stanno mancando e sono sicuramente appetibili nell’ottica di rimettere a posto il paese, però la gestione sicuramente potrebbe rivelarsi molto complessa. Poi tieni conto che rispetto a Forio lì si va a votare dopo uno scioglimento del consiglio comunale, dunque c’è una forte volontà di recuperare da parte della vecchia compagine amministrativa scaricata dai propri consiglieri e capire dall’altro lato cosa succede. All’orizzonte io vedo con una certa forza avanzare la candidatura del mio amico Giosi Ferrandino che spera di tornare a indossare la fascia tricolore».

Hai detto di avere qualche annetto di troppo, ma se a Franco Regine fosse chiesto di candidarsi a sindaco come si regolerebbe?

«Mi sono già espresso più volte su questa tematica, perché debitamente pungolato. Non ho particolari velleità e ambizioni, se non quella di dare un contributo per rendere migliore il mio paese. Sono stato sindaco per dieci anni, poi ancora vicesindaco, non mi serve ricoprire il ruolo principale. Vorrei riproporre le mie vecchie idee non messe in atto, come la costruzione del nuovo depuratore, la costituzione dell’area ecologica, le fogne pluviali da Panza al Cuotto che io feci finanziare e che adesso si stanno eseguendo in maniera approssimativa. Se l’investitura arrivasse dal gruppo? Non avrei alcuna remora ad essere candidato a sindaco, ma ribadisco che non rappresenta assolutamente un chiodo fisso. Io sono al tavolo, se la mia figura dovesse servire a rappacificare il paese, io sono disponibile a fare un ragionamento. Ma se questo non si verifica, non ci sono le condizioni per cui debba sacrificarmi ulteriormente. Però lasciami dire una cosa».

«Ho suggerito ad alcuni di mettere insieme un tavolo tra maggioranza e opposizione e trovare un candidato che sia di gradimento di entrambe le sponde. In tal caso, io sarei stato pronto ad aiutare a tessere una tela del genere. Ma la vedo una strada difficilmente percorribile»

Prego.

«Avevo lanciato un’esca a molti consiglieri della maggioranza invitandoli a ragionare. Ho suggerito ad alcuni di mettere insieme un tavolo tra maggioranza e opposizione e trovare un candidato che sia di gradimento di entrambe le sponde. In tal caso, io sarei stato pronto ad aiutare a tessere una tela del genere. Ma sono certo che questo non avverrà mai, i sondaggi fatti presso gli attuali amministratori non hanno dato riscontri positivi. Ognuno dunque si formerà il futuro che si è creato, tutto qua».

Insomma, i giovani rappresentano la freschezza e l’esuberanza ma avere qualche capello bianco in più quale valore aggiunto produce?

«Ripeto, potrebbe tranquillizzare una larga fetta di elettorato che preferisce conservare piuttosto che andare incontro ad avventure. In questo periodo ho potuto constatare che Stani Verde comunque ha un seguito giovanile non indifferente, alcuni suoi elettori giovani nemmeno li conosco perché appartengono ad un’altra generazione. Insomma, sono prospettive diverse, anche dal punto di vista strettamente anagrafico».

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