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Il Caruso-pensiero: «Basta con il Caularone, si dia spazio ai giovani»

Di Francesco FerrandinoISCHIA

. Sono trascorsi poco più di cento giorni dalla Sua rielezione a sindaco di Serrara Fontana: si può fare un primo bilancio?

«Abbiamo continuato a lavorare nel solco della continuità. Ci sono già alcuni concreti risultati: in settimana completeremo i lavori presso l’ex scuola elementare di Serrara. Siamo in attesa di vedere trasferiti nell’edificio gli studenti dell’istituto Agrario, sempre con un occhio al numero di classi che potranno formarsi. Le iscrizioni chiudono a gennaio: in quel momento potremo capire se questo corso potrà andare avanti, come fortemente speriamo. Ma anche nel malaugurato caso che non si raggiunga un numero sufficiente di classi, l’edificio potrà ospitare i bimbi dell’asilo. La struttura è un autentico gioiello, anzi posso dire che sia la più avanzata tra tutte quelle presenti sull’isola, sia dal punto di vista antisismico che da quello dell’efficienza energetica, ma anche sotto l’aspetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Tutti gli impianti sono collaudati e rispettosi delle più recenti normative, abbiamo anche rifatto il “look”, con nuove pavimentazioni e infissi a taglio termico.  In questi giorni si stanno concludendo i lavori anche presso l’ex edificio scolastico di Sant’Angelo, completamente ristrutturato e dotato di annesso impianto sportivo. Stiamo inoltre portando avanti l’esecuzione del campo di calcetto con parcheggio interrato, progetto che è stato inserito tra quelli da rifinanziare e completare: a giorni riprenderanno i lavori e presto saranno conclusi. È un’altra importante struttura sportiva a disposizione dei ragazzi. Contemporaneamente stiamo portando avanti costanti e frenetici contatti col settore Ambiente della Regione Campania per quanto riguarda il depuratore. Ad agosto è stata approvata la delibera con cui è stato assegnato il capitolo ai fondi messi a disposizione, ora attendiamo il decreto che consentirà di dare il via alla fase progettuale delle opere, cosa che dovrebbe avvenire nell’arco di qualche settimana. Adegueremo gli impianti esistenti a Sant’Angelo, per arrivare a realizzare il primo vero impianto di depurazione dell’isola d’Ischia».

Questo secondo quinquennio concluderà il suo mandato di sindaco. Quali sono i risultati e gli obiettivi che vuole portare a compimento come segno tangibile da lasciare al paese?

«Una cosa importante che a stretto giro contiamo di portare a compimento è la questione riguardante il P.u.c., il piano urbanistico comunale. Il mese prossimo tornerà il professor Ferrara, l’architetto che ha redatto la prima versione del piano, quella che stiamo valutando. All’interno sono previste opere pubbliche, parcheggi, case popolari, oltre a una serie di infrastrutture, come lo svincolo stradale al Ciglio. C’è ancora tanto da fare e tante cose positive e concrete che al termine della consiliatura potremo lasciare al paese. Vogliamo valorizzare concretamente il patrimonio edilizio comunale, la stessa zona dell’Epomeo: entrambi vanno messi a sistema e gestiti in modo efficiente. Nel frattempo stiamo chiudendo il bando per assegnare la gestione del Polifunzionale. In un momento in cui i Comuni sono poveri di risorse è fondamentale valorizzare e mettere a frutto quelle che si hanno a disposizione. Penso che tali interventi avranno positive conseguenze per il paese nei prossimi decenni. Non è poco».

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Alcuni mesi fa il paese ha affrontato una seria emergenza rifiuti. Qual è ora la situazione?

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«Abbiamo lanciato un bando per individuare un’area da adibire a sito di stoccaggio e gestione dei rifiuti oltre che di parcheggio dei mezzi. Ci auguriamo che qualcuno risponda. Se saremo fortunati, credo che fra la primavera e l’estate potremo avere un sito stabile per risolvere definitivamente questo problema che  indubbiamente è ancora tra le priorità del momento».

Quanto può ancora esprimere in termini di potenzialità turistica un comune come Serrara Fontana, diviso tra paesaggi montani e marini, e come si lavorerà per concretizzare tale potenziale?

«Agire in tal senso richiede un coordinamento con tutti gli attori del settore: gli imprenditori, gli enti e le istituzioni territoriali. Venerdì scorso al convegno dell’Udc al Castiglione in presenza dell’assessore Matera, qualcuno polemizzava su mancati finanziamenti degli eventi locali. Onestamente questioni del genere non mi appassionano. Quello che ho chiesto a Matera è ben altro: definire insieme una strategia di sviluppo turistico per l’isola d’Ischia. Stiamo vivendo un inquietante accorciamento della stagione turistica, che vale per tutte  le località isolane, a stento raggiungiamo i sei mesi. Una risorsa importantissima come il termalismo è attualmente poco valorizzata, perdendo progressivamente appeal. Quindi il mio auspicio, che ho già espresso all’assessore durante il meeting, è quello di intercettare il turismo crocieristico, allestire un percorso in cui siano presenti tutti i siti di interesse storico, artistico, archeologico, culturale presenti sull’isola, recuperare i sentieri per aprire al nuovo turismo naturalistico. La mia proposta è stata quella di istituire in tavolo congiunto tra Regione, enti locali e imprenditori, dove definire una strategia di lungo periodo che cerchi di rivitalizzare la nostra economia, fondamentalmente basata sul turismo. Non è quindi un discorso che Serrara Fontana può sviluppare da sola, bensì un discorso che si può fare considerando l’isola d’Ischia nel suo insieme, confrontandoci con le altre istituzioni, come la Regione, che al momento ha i fondi per investire nel settore».

Il rapporto con gli altri comuni. C’è margine per diverse sinergie sull’esempio dell’unione di servizi?

«Dobbiamo necessariamente collaborare con gli altri comuni dell’isola, non soltanto nel turismo, ma anche in tutti gli altri settori. A volte esiste qualche diversità di vedute, può succedere. Io personalmente ragiono in termini di priorità, che per me al momento sono costituite dal rilancio turistico, dalla depurazione delle acque, a cui si collegano necessariamente i lavori di ristrutturazione fognaria, senza dimenticare i problemi provocati dal traffico veicolare. Possiamo e dobbiamo quindi ragionare insieme agli altri comuni, ma comunque stabilendo una serie di priorità, altrimenti non riusciremo a incidere concretamente».

Lei è sempre contrario all’ipotesi del Comune Unico, vero?

«Sì, sarei favorevole piuttosto a un’Unione dei Comuni isolani».

Eppure, quando teneva banco il tema del Comune Unico sull’asse Ferrandino-De Siano, in molti indicavano Lei, Rosario Caruso, come l’uomo giusto per guidare tale ente. Credo che tale apprezzamento sia  lusinghiero..

«Sono sicuramente contento del fatto che diverse persone apprezzino il nostro modo di amministrare il paese. Fanno quindi piacere tali attestati di stima. Ma da qui a pensare di essere candidato a guidare il Comune Unico, ce ne passa. Ripeto, in questo momento non sono convinto dell’ipotesi del Comune Unico per un motivo molto semplice: credo che come cittadini non siamo ancora sufficientemente maturi per una tale svolta. Ecco perché vedo meglio l’Unione dei Comuni: ragionare e lavorare insieme per affrontare le problematiche comuni. In tal modo si potrà forse arrivare progressivamente al Comune Unico, ma è un processo di condivisione che richiederà generazioni. Per il momento credo che la maggior parte degli isolani sia ancora molto attaccata al proprio campanile».

Da spettatore con quale occhio guarda alle prossime elezioni di Ischia e di Barano? Interesse, curiosità?

«Ho alcuni amici che potrebbero figurare tra i potenziali candidati a Ischia, e certamente non mi dispiacerebbe se essi ottenessero tale candidatura e se riuscissero a vincere anche le elezioni. Credo che siano necessarie energie giovani nell’ambito amministrativo, idee nuove per affrontare e risolvere i problemi della nostra isola. Quindi guardo con molta speranza alle prossime consultazioni elettorali a Ischia e a Barano, per poter poi collaborare in modo concreto, magari insieme a qualche volto giovane della  politica».

Secondo Lei, è ancora possibile una riedizione del “Caularone” Giosi-Domenico?

«Guardi, credo che attualmente i due stiano attraverso un momento, come dire, di leggero appannamento… Giosi è alla conclusione del suo secondo mandato, e non vedo quale interesse possa avere nel mettere in atto una nuova edizione del cosiddetto “Caularone”, anche perché credo stia lavorando per permettere l’elezione di un esponente  dell’attuale  amministrazione e garantire una continuità. Quindi non vedo indizi che possano davvero accreditare l’ipotesi di nuove intese con De Siano. Di certo, l’esperienza del primo “Caularone” non è stata delle più felici: ciò mi rende ancor più perplesso sull’eventualità di perseverare in un simile progetto».

Fondi a rotazione: anche Serrara ha presentato una proposta.

«Sì, un progetto per lavori diretti a mitigare i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico. Il nostro territorio ha una conformazione particolare, con forti pendenze, e il problema è molto sentito. Come ho già detto, io ragiono per priorità, e la risoluzione delle criticità idrogeologiche lo è certamente.  Il fondo rotativo è indicativo della volontà politica della Regione di aiutare i comuni in tal senso, quindi credo che se la nostra proposta progettuale verrà ammessa al finanziamento, successivamente la Regione Campania metterà in campo le risorse necessarie per avviare l’esecuzione delle opere».

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