LE OPINIONI

IL COMMENTO Il caffè, il bar, e il lato oscuro della forza

DI GIORGIO DI DIO

Nella commedia “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo resta indimenticabile la scena della tazzina di caffè. Un pezzo di magia intorno alla tazzina che è storia di Napoli, parte della sua cultura. Pasquale Lojacono seduto fuori uno dei balconi di casa prepara il caffè con la tipica caffettiera napoletana e accompagna la preparazione con un monologo che descrive la tecnica precisa della preparazione del caffè spiegandone il rituale e affermandone il valore culturale che haper la tradizione napoletana. “Sul becco… lo vedete il becco? (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della caffettiera) Qua, professore, dove guardate? Questo… Vi piace sempre di scherzare…. No, no… scherzate pure… Sul becco io ci metto questo coppitello di carta… Pare niente, questo coppitello ha la sua funzione… E già, perché il fumo denso del primo caffè che scorre, che poi e il più carico, non si disperde. Come pure, professo’, prima di colare l’acqua, che bisogna farla bollire per tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata, piccolo segreto! In modo che, nel momento della colata qua, in pieno bollore, già si aromatizza per conto suo…”. Insomma, il caffè a Napoli è un rito, ma un rito che non si ferma a casa, un rito che oggi dopo 83 anni dalla commedia di Eduardo si consuma soprattutto al bar.

Oramai la colazione al bar è diventata una costante in tuttaItalia. L’evoluzione del “caffè e cornetto” porta tantissime persone, prima di iniziare il lavoro, prima di prendere il traghetto o il treno, a fermarsi quei dieci minuti al bar e gustare in santa pace il caffè e il cornetto o la lingua di bue usanza soprattutto procidana. Le richieste, però, non si limitano a questo. I bar, oramai, si sonodovuti aggiornare e devono offrire una varietà di prodottipiù variegata. C’è il cornetto vegano che, oramai si trova quasi dappertutto, c’è il cornetto senza glutine più difficile da trovare. La colazione al bar, insomma, per molti è diventata un rito. A parte l’aspetto pratico, ci sono altri aspetti psicologici e sociali. Ragazzi che vannoscuola, impiegati che vanno in ufficio, operai che devono iniziare unadura giornata di lavoro, tutti non possono fare a meno della sosta al bar. È un orario, quello della colazione mattutina, ben diverso da quello della sera. Di sera tutti siedono a tavolino, prendono l’aperitivo, una birra, un alcolico, tutto con calma, parlando con gli amici, in un chiacchiericcio continuo e un sottofondo rumoroso. La mattina, invece, sono quasi tutti al bancone, perché il tempo è poco. Ma cosa c’è di meglio di un soffice e fragrante cornetto vuoto, con la marmellata o crema, oppure cioccolata, o di una morbida lingua, accompagnati da un cremoso caffè o da un cappuccino prima iniziare la giornata di lavoro? Eppure, c’è un mostro da combattere, un pericolo da fuggire, un lato oscuro che avanza.

Chi non conosce Star Wars, la saga entrata oramai nella storia del cinema? Chi non vorrebbe diventare Jedi e combattere il lato oscuro della forza? Eppure, c’è già qualcuno che non accetta la luce e sta passando dal lato oscuro. C’è un lato oscuro anche per il caffè e per le nostre abitudini ormai consolidate della colazione al bar? C’è chi come Anakin Skywalker che per sentirsi diverso, più importante, passa al lato oscuro? Nel lato oscuro di Star warstroviamo i vari Darth Vader, Moff Gideon, Palpatine, generale Hux. Nel mondo del caffè, del rito della colazione al bar, nel lato oscuro cisono, Stuffer, Nestlè, Parmalat, Ferrero, Starbucks e Granarolo pronti a dare battaglia alla tazzina di caffè, al cappuccino e cornetto. Hanno un esercito armato di bottigliette. Sono più comode dicono, più moderne, non fanno perdere tempo, e sono anche più buone. Te le bevi mentrestai uscendo da casa, prima di entrare in ufficio, durantelapausa di una lezione. E hai a disposizione molti gusti: latte aromatizzato, latte macchiato, cappuccino, caffè shakerato. L’esercito del lato oscuro ha cominciato ad attaccare per primi gli stati uniti. Con a capo il “caffè ready to drink” l’esercito di “latte aromatizzato”, “l’iced cappuccino” “il caffè shakerato” hanno cominciato a invadere gli scaffali dei supermercati americani. I risultati sono stati così buoni che hanno spinto l’esercito del lato oscuro verso l’Europa trovando alleati anche nella popolazione locale armata di latti aromatizzati. In questa guerra il marketing, le emozioni, la voglia di novità dei giovani svolgono un ruolo importante in un processo che ci può stare se resta residuale, ma che bisogna fermare se cresce troppo. I generali del lato oscuro hanno previsto l’invasione anche dell’Italia dove contano di trovare alleati nei produttori locali che stanno subodorando una crescita importante. Darth Vader vestito da marketer, in giacca e cravatta, e con una bottiglietta al posto dla spada. Valuta il campo di battaglia, la possibilità di far conoscere i suoi prodotti, di creare campagne pubblicitarie, di modificare le tendenze, di sviluppare strategie. Per farlo si reca al bar la mattina. Prende cornetto e caffè. Dialoga, conversa, scherza. Vede gli altri, aggrappati a quei 10 minuti di serenità. Dalle loro conversazioni, dalle parole, leggere e scherzose, da quegli occhi vivaci, capisce che a quel rito non potrebbero mai rinunciare. Tende la mano al barista e gli dice “Io..”, ma quello gli ha già girato la schiena ed è all’aria che conclude “ Io sono tuo padre”.

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