LE OPINIONI

IL COMMENTO Il voto e gli scenari possibili per l’isola

DI LUIGI DELLA MONICA

Nella inaspettata e repentina tornata elettorale, dopo circa 10 anni di Governi tecnici, se si eccettuano i 18 mesi dell’esperienza giallo-verde, (Conte uno), gli italiani perchè “ce lo chiedeva l’Europa” hanno abdicato a fette di sovranità popolare, non avendo più rappresentanti diretti dell’elettorato, ma super tecnici e super professori. Non ho mai celato la mia idiosincrasia per il Senatore a vita Prof. Monti, che tanto divenne sgradevole, al punto da indurre il giovanotto della Lepolda a farsi nominare Premier, perché più bravo, più “ganzo” ed ideatore della riforma costituzionale, in seguito miseramente respinta. Non posso mai dimenticare il teatrino fra Renzi e Grillo, i quali si giuravano e spergiuravano che mai sarebbero andati al governo insieme, per approdare poi al Conte bis, il quale avrebbe dato un braccio per il ter. Ebbene, anche ad Ischia vi è il sintomo che neppure questi due interlocutori sono stati duri ad essere accantonati dall’elettorato. Piace il toscano, come anche il grillismo, perché ormai Di Maio è il passato remoto. La bassa affluenza alle urne può essere dipesa solo in minima parte dalle avverse condizioni marine – sono d’accordo con il nostro coordinatore Gaetano Ferrandino – ma se da un lato disvela una sfiducia nelle istituzioni, dall’altro comprova che forse è opportuno prorogare l’apertura delle urne anche al lunedì successivo. La forte affermazione del movimento pentastellato, sull’isola, come in altre parti del Sud, ci mostra che esso è catalizzatore di consensi, ormai pescando nel mondo della sinistra tradizionale e di quella classe media, disillusa e non più ascoltata dal Partito Democratico.

GIORGIA MELONI POLITICO

Quest’ultimo, il grande sconfitto, poiché da solo non arriva al 19%, si professava come l’unico salvatore della Nazione, avendo però dimenticato la base da cui attingeva i suoi storici consensi: gli operai, i ceti umili ed indigenti, i professionisti intellettualmente elevati. Rispetto a questi soggetti di diritto Letta ed i suoi proseliti si ponevano come i maestri in cattedra di civiltà, cultura e potere, ma che alle spalle portavano il peso della responsabilità di un trentennio di governi e governicchi, a far data dallo scandalo di tangentopoli sino ad oggi, in cui si era ridotto drammaticamente il potere d’acquisto degli stipendi e si tassavano fino all’ossigeno respirato i professionisti, le piccole aziende artigiane ed i mestieri. Per fare un esempio territoriale, le vetrerie di Murano, dopo 800 anni stanno per chiudere, se non si risolve la crisi energetica che ha fatto lievitare le bollette dei forni di cottura, quella stessa crisi che colpisce l’isola, famosa per pagare il carburante più caro d’Europa. Ho letto l’indignazione di alcuno alla notizia che forse Sgarbi diventerà Ministro, se pure non eletto in Parlamento, ma certamente nessuno può negare che egli si sia scagliato contro quegli ecologisti ipocriti che abiurando il nucleare hanno tanto spinto per l’eolico, il quale si è rivelato insufficiente a risolvere la dipendenza energetica della penisola, ma nel Tavoliere delle Puglie è stato determinante nel massacrare il paesaggio.

Anche questi ultimi con il no acritico e negazionista puro al nucleare, al termovalorizzatore, al talassico, al solare invocato solo a parole, all’idroelettrico, al fossile, al carbonfossile ed ogni altra propaganda verde o radical chic ha condotto l’Italia dal 1986 – anno referendum no nucleare – ad essere dipendente oltralpe dall’energia atomica di Francia, Svizzera e Slovenia, citate in senso orario, che godono anche delle consulenze di tecnici italiani specializzati dell’E-Distribuzione; a seguire la Germania dell’SPD del Cancelliere Shoedrer nella scellerata politica di amicizia energetica con il gas russo, che oggi ci ha costretto a pagare circa 18\20 euro per un metro cubo distribuito in casa, senza mirare alle relazioni diplomatiche espansive e pacifiste di Enrico Mattei verso il Sud del Mediterraneo… Si badi bene non sto criticando il movimento ambientalista ed ecologista in sè, che ben venga e che possa proliferare soprattutto fra i giovani ed i bambini, nell’isola più bella del Mondo, ma sto vivisezionando quella parte dei politici che su questi slogan hanno fatto immensa fortuna mediatica, per poi approdare ad un presente diseconomico e latore di crisi energetica e che oggi li ha ripagati con una solenne sconfitta elettorale. Tornando al dato della considerevole affermazione del movimento “5 stelle”, anche ad Ischia, bisogna riflettere su quanto accaduto nel collegio di Fuorigrotta, nella città Metropolitana, dove è prevalso il Gen. Sergio Costa, già Ministro dell’Ambiente: questo sito elettorale, tradizionalmente era roccaforte della sinistra storica e massimalista, che nel 2022 perde drasticamente, così come la precedente Ministra per il Mezzogiorno Mara Carfagna. Il movimento non ha perso la sua attenzione a registrare i bisogni della gente, laddove la sinistra si è rinchiusa nella torre di Babele della sua autoreferenzialità: noi siamo belli, migliori, intelligenti, acculturati e meritevoli, per questo ci dovete votare e basta.

Il reddito di cittadinanza che è una misura assistenziale tipicamente veterocomunista non è pervenuta dalle sedi di Via delle Botteghe Oscure e l’abbassamento del tetto dei salari, l’introduzione strisciante del precariato con le società interinali, con gli appalti delle prestazioni lavorative, sono fenomeni accaduti sotto gli occhi passivi ed inoperosi proprio del PD e l’elettorato lo ha capito.

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In tutto questo malcontento generale, perché non è affatto vero che un uomo di sinistra si appaghi del solo reddito di cittadinanza per vivere, perché l’Italia è una democrazia di lavoratori, si è assistito al livellamento fra gli importi degli stipendi e del reddito di cittadinanza, al punto che i prestatori ordinari quasi si sentivano sciocchi a lavorare.

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L’isola che occupa circa la metà dei suoi abitanti nel settore alberghiero, nel personale di assistenza, reception, camere ai piani, camerieri forse è stufa di alcuni episodi che accadono in certi alberghi, pochi, pochissimi per nostra fortuna, delle paghe posticipate al mese di ottobre, dopo aver richiesto la prestazione a fine maggio, per poi percepire la NASPI rispetto a cui i sindacati sono rimasti silenti. Lo stesso silenzio, non degli innocenti, di quei sindacati di sinistra che non hanno mosso un dito, quando nel 1992, sulla solita scusa “ce lo chiede l’Europa” il dott. Sottile, oggi Presidente della Corte Costituzionale, nel suo Governo tecnico abolì la scala mobile. Forse i lavoratori, i giovani, non sanno neppure cosa sia questo meccanismo: il governo Craxi negli anni’ 80 – preciso di non essere un nostalgico ma intendo solo citare la storia pura e semplice – introdusse l’incremento scalare degli stipendi al costo della vita rilevato annualmente dall’ISTAT.

Lo stesso Craxi che da ragazzo vagava casa, per casa, nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni (Mi) a racimolare voti ed in quel collegio, un tempo roccaforte di Penati, esponente di spicco del PD, deceduto per cause naturali, ha stravinto il candidato di centrodestra.

Il caro “mortadella”, il profeta del “lavorerete la metà e guadagnerete il doppio”, ha dimenticato di dire agli italiani che uno stipendio medio-basso di €1.200 euro mensili, uguale a circa 2 milioni e 600 del vecchio conio, basta appena a consentire la sopravvivenza di una sola persona senza famiglia, ma oggi viene messa in affitto una casa di circa 90 mq a quel costo ed i soldi per vivere dove sono? Per non parlare dei professionisti, relegati in perversi strumenti tritacarne in termini fiscali, che rende loro particolarmente oneroso e quindi impossibile assumere personale ausiliario o di concetto. Tutto questo anche gli ischitani lo hanno capito ed hanno votato punendo i politici presuntosi, supponenti ed autocelebrativi. Unica medicina contro la Meloni? Non votatela è fascista; rimedio anti Salvini? È un antimeridionalista; Berlusconi? E’ come Trump… Argomenti anacronistici e debolucci, che hanno decretato la più brutale e sonora bastonatura elettorale della sinistra, che si era persino confezionata su misura una complicatissima legge elettorale, che li ha poi ridotti a lumicino in Parlamento. Tutti hanno delle aspettative da questo nuovo primo Governo politico, dopo circa 10 anni di denti stretti, ma sicuramente gli italiani, gli ischitani meritano tutele e risposte concrete: la gente vuole ritornare all’epoca del benessere generalizzato ed è stufa dei sermoni farisaici del predicare bene e razzolare male. Facciamo lavorare la nuova compagine istituzionale ed attendiamo cinque anni per mandarli a casa se non ci piaceranno, ma se avranno fatto bene dobbiamo sostenerli sempre di più, visto che la Merkel ha cambiato, ha rivoluzionato la grande Germania in vent’anni.

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