LE OPINIONI

IL COMMENTO Io, Pasolini e Fratelli d’Italia

Gentile Direttore, permettimi di puntualizzare alcune cose circa la scelta dello slogan della mia campagna elettorale fatta anche attingendo ad un verso di Pier Paolo Pasolini tratto da una straordinaria poesia in dialetto friulano che si intitola “Saluto e Augurio” laddove in un passo si anima un intenso dialogo immaginario; e viene rivolto infine un comando solenne a un giovane fascista ed esso risuona forte e denso così: “Difendi Conserva Prega”. Ho ritenuto di adeguare quel prega al più ampio “Ama” che e’ uno dei tre inviti che Giovanni Paolo II in visita ad Ischia volle lasciarci. Un monito alto e nobile che ci pone al cospetto della natura e dell’uomo con assoluto spirito di ascolto, di accoglienza, di rispetto per la dignità di ogni essere umano che la nostra Costituzione sacralizza laicamente nell’articolo 3 della Carta Fondamentale quando afferma:Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 237 c. 148 c. 151 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 819], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

Dunque non ho alcun bisogno di occuparmi di eventuali supposte propensioni e gusti di Pasolini né posso o voglio occuparmi di accuse, condanne e reati che lo riguardarono.

Ogni persona di buonsenso non può certo negare che Pier Paolo Pasolini sia stato uno dei più grandi intellettuali italiani del novecento alimentando la cultura italiana col suo genio visionario e coraggioso. Indimenticabile e fondamentale per ogni conservatore il discorso denuncia sulla scomparsa delle lucciole che contiene una forte repulsione verso il funzionamento di quello che il filosofo Heidegger chiamava l’Impianto e potremmo dire il sistema, l’apparato che risucchiato nella logica asfissiante e nociva delle produzioni inquinanti e distruttive dell’equilibrio ambientale distrugge storia, tradizione, identità, comunità. Per tacere di quegli “Scritti corsari” che restano come monito e lascito civile per l’Italia. Altre opere come Ragazzi di vita (I protagonisti sono degli adolescenti appartenenti al mondo del sottoproletariato urbano che vivono alla giornata di espedienti, arrangiandosi come possono, cercando di accaparrarsi ogni genere di oggetto che possa essere rivenduto: tombini di ferro, copertoni, tubi, generi alimentari. Riccetto, questo è il soprannome di uno dei ragazzi, dopo aver racimolato del denaro, affitta una barca per navigare sul Tevere con degli amici. Durante questo giro in barca, egli rischia seriamente la vita gettandosi in acqua per salvare una rondine che sta per annegare. Il gesto dimostra la sua grande generosità, sebbene si comporti spesso da delinquente. da Wkipedia) , La meglio Gioventù, Mamma Roma film del 1962 con la grande Anna Magnani, richiamano il pensiero alla comprensione delle dinamiche sociostoriche.

Pasolini giornalista, scrittore, regista e poeta ha lasciato una traccia forte e indelebile nella presa d’atto dei rischi connessi al consumismo e alla massificazione.

Quando ereticamente ho scelto di candidarmi a Sindaco ho quindi utilizzato la convergenza di due pensieri sino ad allora distinti e paralleli nel medesimo sentire che viene delucidato dal formidabile incipit della enciclica “Fides et Ratio” nel quale si afferma che Ragione e Fede sono le due ali che conducono alla Verità. Quella Verità tutta intera che i Vangeli annunciano e che l’uomo lungo i secoli ha cercato di incontrare. Ma come Ugo Spirito, allievo di Gentile, e intellettuale scomodo sentenzio’ la vita è ricerca. Più oltre la “Fide et Ratio” accorcia le distanze tra tutte le religioni e i laici quando afferma che ogni pensiero credente è un raggio della medesima luce che si riverbera nelle culture secolari. Sono felice che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia pochi giorni dopo il lancio del mio slogan abbiano voluto addirittura iscrivere come dice il Corriere della Sera, nel pantheon del cielo ideale dei patrioti Pier Paolo Pasolini. Ma non è una novità.

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Sono stato componente dell’Esecutivo Nazionale del Fuan gli universitari di destra con “giurisdizione” sui gruppi di destra in tutte le università Italiane. Già negli anni 90 la rivista del Fuan “All’Orizzonte” recuperava al pensiero di destra le liriche pasoliniane che celebravano le rovine della civiltà romana lungo il Tevere. Oggi il primo partito italiano Fratelli d’Italia consacra questo apprezzamento e nel Convegno programmatico di Milano estrae dal pensiero pasoliniano ciò che è compatibile con una visione aperta e conservatrice. “Difendi Conserva Ama” è uno slogan che io trovo pertinente e centrale nella esigenza di salvaguardare la nostra isola e le sue bellezze assieme alla sua storia, ai mestieri antichi, ai riti, alle usanze, alla tradizione, alla cultura locale. La nostra Identità. Quindi di Pasolini prendiamo alcune (non poche) cose come argomenti di critica verso quel capitalismo senza anima che maciulla e dissipa storie, valori e idee e ci rende tutti cifra contabile, green pass, consumatori, servi delle banche e clienti del grande supermercato mondiale. Noi invece guardiamo all’Uomo come centro del sistema e come componente della più ampia libertà garantita e riconosciuta dallo Stato.

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Infine il motivo per il quale ho scelto un verso di Pasolini per animare la mia battaglia culturale e politica di recupero, valorizzazione e tutela di Ischia è quello legato a un momento epico del nostro turismo. Infatti, nel 1959 Pasolini giungendo ad Ischia per un reportage per il settimanale “L’Europeo” rimane stordito e preoccupato quando entrando a via Roma dal Palazzo Reale scorge un fiume di gente e una già allora imponente illuminazione della strada. Ecco un altro punto di contatto ideale tra il genio Pasoliniano e Ischia. Non mi interessa alcun altro elemento desumibile dalla sua vita perchè non sono né giudice, né censore. Alcune posizioni di Pasolini le rigetto in toto. Ma molte altre dalla difesa della vita alla denuncia della corruzione, dalla critica al capitalismo alla distruzione della nostra civiltà le assumo integralmente nel mio pensiero come stimolo ulteriore alla elaborazione a alla iniziativa politica. “Saluto e augurio” da cui ho tratto due parole delle tre del mio slogan è l’ultima poesia dell’ultima raccolta di liriche di Pasolini. Ha il valore di un Testamento politico vibrante e maestoso. Noi ne raccogliamo se non l’eredità almeno un ricco patrimonio di “legati” attribuiti a coloro che intendono Conservare la Tradizione, la Cultura e l’Identità della Patria. Non sono isolato se pochi giorni la scelta delle parole di pasolini per la mia candidatura a Sindaco di Ischia Giorgia Meloni leader del primo partito italiano “sdogana” il pensiero pasoliniano conservatore e ne salva critica e denuncia alle storture del capitalismo. Tutto qui. E non è poco per una cultura condivisa di una grande Nazione come l’Italia

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