LE OPINIONI

IL COMMENTO La scuola isolana? Croce e delizia

DI ROBERTA VANNINI

È innegabile che vivere su una piccola isola come Ischia sia “croce e delizia”. La piacevolezza dei luoghi, la bellezza dei panorami, l’accoglienza degli isolani si scontra con le difficoltà logistiche che, sopratutto nei mesi invernali, rendono difficile raggiungere la terra ferma e viceversa. È altrettanto innegabile che “fare scuola” ad Ischia rappresenti una vera e propria sfida che, oltre a fare i conti con la carenza di trasporti adeguati, deve occuparsi di organici “ballerini” fatti di un numero sempre elevato di docenti e ATA pendolari e precari. Ricordo che, quando le scelte delle sedi per i docenti si effettuavano in presenza, ogni volta che qualcuno optava per Ischia, Capri o Procida, scattava in automatico l’applauso: una sede disagiata in meno da poter spuntare dal proprio elenco di preferenze.

Da anni ormai, periodicamente, vengo sull’isola di Ischia come dirigente sindacale ed ogni volta è per me una festa. La nostra organizzazione (la UIL Scuola) ha sull’isola una grandissima squadra fatta di veri professionistiche ormai per noi rappresentano una vera famiglia. È grazie a questa squadra che io e il segretario territoriale Nicola Cutrignelli, riusciamo sempre a non perdere di vista quelli che sono i reali bisogni di coloro che, quotidianamente, tra tante difficoltà, fanno scuola sull’isola. Il terremoto e l’alluvione hanno reso ancora più difficile la gestione degli istituti ischitani di Casamicciola e Lacco Ameno. Sedi interdette, intere comunità costrette a spostarsi con ogni tipo di mezzo verso altre strutture, ambienti adattati ad uffici e ad aule, famiglie in sofferenza che ancora non riescono a tornare nelle proprie case. Ci vuole grande forza d’animo e abnegazione per non mollare. Eppure, ciò nonostante, le scuole dell’isola sono un’eccellenza e vanno avanti con orgoglio e passione. Superano anche l’altalenarsi di diversi dirigenti, docenti e ATA che, appena possibile, chiedono di tornare sulla terra ferma. Senza contare che anche quest’anno, per colpa del famigerato algoritmo, docenti che avrebbero voluto lavorare sull’isola sono stati costretti “a sbarcare” e a permanere altrove. E sì perchè esistono anche i pendolari al contrario e per loro non è previsto neanche il doppio punteggio in graduatoria d’istituto. Una dura battaglia sindacale che la UIL Scuola da sempre persegue.

Ogni anno, le scuole delle isole sono quelle nelle quali, se si è fortunati, si completa l’organico a fine dicembre. Questo incide innegabilmente sulla continuità didattica e su quella serenità che gli alunni, soprattutto quelli con disabilità, dovrebbero avere quando entrano in classe. La situazione è destinata a peggiorare viste, anche, le ultime scelte fatte con il dimensionamento scolastico, fortemente contestato dalla Uil Scuola Campania. A settembre, eravamo stati rassicurati: “nessun taglio sulle scuole dell’isola”… e invece l’anno prossimo avremo quattro scuole che diventeranno due “istitutoni” da oltre 1200 alunni. Non ne capiamo le motivazioni. Perché accorpare Ischia 2 con la SMS Scotti e l’istituto comprensivo di Barano con il circolo didattico? Perché ridimensionare scuole in salute e lasciare autonome scuole più piccole per giunta sulla terra ferma? Sono domande a cui non abbiamo ancora avuto risposta. La verità è che la politica, al di là degli slogan elettorali, preferisce investire su altro piuttosto che sulle scuole e sulla sanità. Ogni tanto si mette in campo qualche intervento spot a beneficio della stampa. Niente di strutturale che agisca sulla prevenzione del disagio. Le politiche che sta mettendo in campo questo governo non vanno certamente incontro alla soluzione di queste criticità. Se passa, come pare, la riforma sull’autonomia differenziata, che equivale alla regionalizzazione dell’istruzione, le criticità si aggraveranno perchè il sud avrà sempre meno risorse a disposizione. Se a questo aggiungiamo che anche l’anno prossimo dovremo continuare a fare i conti con  il dimensionamento scolastico, tutte le scuole della Campania sono in pericolo ma le scuole isolane ancora di più.

* SEGRETARIA REGIONALE UIL SCUOLA RUA CAMPANIA

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