LE OPINIONI

IL COMMENTO La speranza a partire dalle donne

DI LUIGI DELLA MONICA

Un tema vivo ed attuale sta diventando in Italia come sulla nostra isola, quello del miglioramento morale, intellettuale e materiale della società a partire dalle quote rosa. La gerenza dei posti di responsabilità si sta tingendo sempre più di questo delicato ma acceso colore che contraddistingue il gentil sesso, che oggi si definisce genere. L’isola purtroppo è ancora fuori da questi schemi, con cinque Sindaci uomini contro una, la dott.ssa Iacono per Serrara Fontana. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ha un Presidente donna, l’Avv. Immacolata Troianiello, la Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana è una donna. La Corte di Cassazione designa un Primo Presidente donna. Recentemente il Capo dello Stato ha insignito molte donne come Cavalieri\Dame al Merito della Repubblica Italiana, in ragione delle loro azioni svolte nella società civile, che necessitano di essere emulate per la crescita morale e culturale della comunità nazionale. Mi ha commosso quella signora a Firenze che guida il taxi zeppo di giocattoli mascherata da clown, al fine di accompagnare i pazienti pediatrici alle cure oncologiche; ma su tutte sono stato assalito da stupore, angoscia e rabbia allo stesso tempo, per le crudeli omologie con Ischia, da quella ragazza di Verona, tale sig.na Carlotta Mancini. Quest’ultima da oltre sette anni trascorre la sua vita ad insegnare nelle scuole educazione alla vita, al rispetto della propria integrità psicofisica, durante la guida dei veicoli a motore, siano essi motocicli o autovetture.

Irene Iacono, sindaco di Serrara Fontana

Il motivo di tanta filantropia? Non certo quello di diventare segretaria di un partito, oppure deputata, ma contribuire da piccola goccia in un immenso Oceano (Madre Teresa di Calcutta) a persuadere anche solo un\una giovane a guidare con prudenza e rispetto delle regole di sicurezza stradale: Lei ne sa qualcosa, perché ha perso la sua amata sorella in un tragico incidente del sabato sera. Un grande nemico della prudenza alla guida, sulla Penisola, ma anche ad Ischia, è la noia, come pure il voler apparire diversi, trasgressivi, radical, trovare una dimensione nella tormentata società giovanile che non è assolutamente inclusiva, ma fortemente critica, fragile, ma al tempo stesso dotata di un bagaglio culturale e scientifico che 50 anni fa nessuno poteva immaginare. La sig.ra Carlotta Mancini, una ragazza, una donna tenta alacremente di inoculare nelle menti vive e sveglie dei giovani contemporanei che il vecchio proverbio tramandato dai nostri nonni “chi va piano, va sano e lontano” forse è più conveniente del fast and furious.

Non ci sta bisogno di assomigliare a Vin Diesel oppure al defunto Paul Walker per essere ammirati, osannati e desiderati da una “teen ager”; non è necessario percorrere una strada pericolosa con testacoda o curve invadendo la corsia opposta.

Il divertimento è una canzone schitarrata tra amici fra un bicchiere di vino (uno al massimo) ed una salsiccia e provola, un hamburger, una pizza, un salto in discoteca, ma sempre in comitive preorganizzate dove almeno uno\a degli amici si astiene dall’alcool deliberatamente per la sicurezza propria e degli altri passeggeri. La noia è un male del nostro secolo, perché un’isola svuotata dal fragore turistico del periodo primaverile ed estivo, composta da strade brulicanti di vita durante la “stagione” e desertificate dal letargo invernale della NASPI, si presta oggettivamente alla trasgressione giovanile del brivido della velocità. Cosa facciamo? E’ tardi! Ma sì restiamo un altro po’, dai, magari vediamo chi arriva prima a casa, tanto per strada non c’è anima viva. Quanti e quali giovani non hanno mai pronunciato sull’isola queste frasi? Io ritengo si debba invitare ad Ischia la sig.na Carlotta Mancini, perché in appena 10 km dal Porto d’Ischia a Forio si scorgono molte commemorazioni di morti tragiche e premature sul ciglio della strada e sarei curioso questa brava persona, tra l’altro Cavaliere al Merito della R.I., cosa potrebbe suggerire alla nostra comunità, per replicare ai detrattori degli autovelox. Mi sembra quasi la lotta fra fumatori e non fumatori, una contrapposizione tra giusti ed empi, che non può argomentarsi sull’isola, perché noi dobbiamo combattere la noia dei giovani e dei meno giovani, che può cagionare queste sciagure. Dapprima del mezzo repressivo e dissuasivo costituito dall’autovelox, dobbiamo scavare le menti dei nostri ragazzi per convincerli che la sicurezza stradale è figa, conviene perché appartiene alla vita. A parte le frasi fatte e preconfezionate, bisogna creare opportunità di lavoro e crescita umana, culturale e professionale duratura e proiettata su dodici mesi, non predicare ai nostri ragazzi il lavoro isterico, stressante e mobbizzante per cinque mesi ed oziare poi per i restanti sette, vivendo in un’isola per certi versi cimiteriale in autunno\inverno, per il tutto chiuso forzato dalla manutenzione.

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Immacolata Troianiello

Ci avete pensato che un effetto dissuasore della velocità stradale è proprio il turismo? Se siamo tanti, siamo distratti ed occupati da altri agenti esterni e non abbiamo modo di pensare alla corsa in auto\moto. Se l’isola offre propulsione di crescita sociale e professionale soltanto ai figli di famiglie prone alle logiche clientelari, (ricordate il dibattito Don Carlo Candido – Lello Pilato), che gli insegnano che il merito non conta se hai l’amicizia giusta, non serve pensare che è meglio fare una nottata sui libri, piuttosto che farti una gara con gli amici per vedere chi è il più veloce e quindi conquistare il like su facebook whatch o su instagram ed i sorrisi delle ragazze. Nelle interviste ai grandi attori e maestri del teatro del secolo scorso, questi rivelavano senza mezzi termini che avevano tentato la fortuna nello spettacolo, perché si trovavano le belle ragazze (Gassman, Sordi e Tognazzi), mentre i vari Gianni Morandi, Little Tony si inventavano cantanti.

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Nel 21^ secolo sono di tendenza i trappers ed i rappers, ma se si leggono le frasi delle loro canzoni di protesta giovanile, si odono nefandezze, fra le quali anche l’istigazione a correre in auto senza curarsi di morire. Il nostro Sferaebasta nella canzone CINY ci dice “Sbirri guardano dall’alto, foto polaroid “Sorrido sempre, ciao”, sì ma fatti i c***i tuoi”: un chiaro sberleffo agli autovelox. Il presente diventa un assoluto da vivere con la massima intensità, non perché questa intensità procuri gioia, ma perché promette di seppellire l’angoscia che fa la sua comparsa ogni volta che il paesaggio assume i contorni del deserto (cit. Umberto Galimberti).

La nostra isola ha il dovere di rinnovarsi e di abiurare il puzzo del compromesso morale (Borsellino) che ha la colpa di annichilire le speranze dei giovani, che in una comunità desertificata dal pensiero che tutto sarà come prima nel 2023 produce noia ed angoscia, che purtroppo a volte si combattono con le imprudenze e le trasgressioni alla guida. Invitiamo il Cav. Carlotta Mancini ad Ischia ed ascoltiamo come può arricchire il pensiero della nostra comunità.

* AVVOCATO

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