LE OPINIONI

IL COMMENTO La storia infinita del Pio Monte

E’ una “storia infinita” quella del complesso Pio Monte della Misericordia di Casamicciola.E’ una brutta storia di nomi “ illustri e nobilissimi” come scrive Totò nella sua poesia “ A’ livella” dove racconta il colloquio fantastico nel cimitero tra “ il marchese di Rovigo” ed il povero “ netturbino Esposito Gennaro” vicini di tomba con le proteste del marchese e l’ ira del netturbino perché anche in morte ci deve essere la differenza di classe. In questa storia infinita che dura da 50 anni e della quale ho scritto fiumi di inchiostro i protagonisti sono persone con obsoleti titoli nobiliari cancellati dalla Repubblica e miserabili faccendieri alla ricerca dell’ “ affare del secolo” e si può solo intuire , dalla farraginosità degli atti notarili, che il confine è sottile per intravedere una mala fede degli uni e degli altri. E’ impossibile sintetizzare questa storia infinita in un articolo di giornale. Come tutte le brutte storie si arricchisce sempre più di nuovi risvolti e non si vede l’ alba dopo questa lunghissima notte.

L’esterno del Pio Monte

Lo scrittore, giornalista, storico Gino Barbieri ha consegnato un dossier di oltre 50 pagine al protocollo generale del Comune di Casamicciola il 26 agosto 2022 al n.9445 indirizzato al Commissario Prefettizio, dottoressa Simonetta Carcaterra, ed inviato anche al Soprintendente ai Beni Ambientali, dottoressa Teresa Elena Cinquataquattro ed al Soprintendente del Pio Monte della Misericordia, Fabrizia Paternò dei Duchi di San Nicola. E’ solo un caso. Tre donne ai ventici istituzionali.

Il Dossier ha come oggetto: “ Degrado e pericolo crolli dell’ ex-Ospizio Termale del Pio Monte della Misericordia in Casamicciola Terme. Richiesta chiusura dei cinque accessi e igienizazzionedell’ intera zona. Risoluzione del contratto di Comodato d’ uso fra il Comune di Casamicciola Terme e la Proprietà del Pio Monte per mancanza di presupposti”. Gino Barbieri propone l’ esproprio per pubblica utilità ai sensi di legge. Allega 38 foto dello stato dei luohi scattate in diverse date e 30 articoli di stampa nel corso di 50 anni sugli accadimenti della vicenda. Gino Barbieri annuncia un libro sulla vicenda dal titolo forte: “ Pio Monte della Misericordia, Crimini e vergogne – la storia infinita di un ludibrio nazionale”. Sarà una buona sintesi della storia.

Da parte mia ho inviato al Commissario Prefettizio la mia proposta già inviata il 18 febbraio al sindaco Castagna e rimasta senza risposta di circa 10 pagine con allegato il n.1-2( 6) gennaio/ agosto 2022 della rivista IL CONTINENTE le cui note relative alla Ricostruzione sono parte integrante. La richiesta è protocollata al n. 9451 del 26 agosto 2022.

LA PARTITA A POKER

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L’interno del Pio Monte

E’ una partita a Poker – lo scrivevo già il 12 dicembre 2021 – quella che l’ Ente Morale senza scopo di lucro “ Pio Monte della Misericordia” – costituito a Napoli nel 1602 per esercitare le 7 Opere della Misericordia Corporali con sede alla Via Tribunali n.253 in un Palazzo seicentesco – ha messo in atto da quarantaotto ( 48 anni) per “ fittare”, “ concedere”, sostanzialmente “ vendere”, i suoi beni immobili costituiti dal gigantesco complesso edificato nel 1889 a Casamicciola, dalle sorgenti con annesso stabilimento del Gurgitello, da terreni sparsi nell’ area che va dalla Marina a Piazza dei Bagni per una estensione di circa 30mila mq con una superficie coperta di circa 50mila Mc.

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Questa partita a Poker – lunghissima – vede al tavolo da gioco – un gioco d’ azzardo – i vari “ Sovrintendenti” e “ Governatori” di questo Ente Morale che ha cambiato varie volte il suo Statuto per sopravvivere come residuato istituzionale con tre o quattro Monarchie del Regno di Napoli e d’ Italia e con il sistema democratico della Repubblica Italiana decisa dal popolo italiano il 2 giugno 1946 e regolata dalla Costituzione dal 1 gennaio 1948 costituita da 139 articoli e che con l’ art.32 assegna a se stessa la “ tutela della salute come fondamentale diritto dell’ individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Bastava quindi l’ entrata in vigore 73 anni fa della Legge Fondamentale dello Stato diventato Repubblica “ democratica fondata sul lavoro” la cui “ sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” per sciogliere tutti gli enti di assistenza e beneficienza ( IPAB) e riorganizzare la Sanità perché non più privilegio o carità ma dovere della Repubblica e diritto del cittadini. Ma – lo abbiamo studiato a Scuola – la nostra Costituzione è “ programmatica” ed impone alle classi dirigenti la scala delle priorità per l’ attuazione del vasto programma.

Per avere una prima Riforma Sanitaria ci sono voluti 20 anni per arrivare nel 1968 alla “ Riforma Mariotti” e per avviare lo scioglimento degli enti di assistenza e beneficienza di anni ce ne sono voluti 27 nel 1975con l’ approvazione della legge 382 di trasferimento di funzioni allo Stato, alla Regione ed ai Comuni. Ma l’ Ente Pio Monte della Misericordia non è una “ Misericordia” come l’ ex-Real Casa Santa dell’ Annunziata che viene sciolta nel 1976 con il passaggio di funzioni e beni alla Repubblica ( con la Regione ed il Comune) e si oppone allo scioglimento.

Nel 1981 –era già stato chiuso l’ “ ospizio e l’ ospedale” di Casamicciola da 8 anni – era già stata approvata la delibera di trasferimento dei beni al Comune di Napoli ed al Comune di Casamicciola dalla Giunta della Regione Campania predisposta dall’ assessore Guido De Martino ( psi) quando sopraggiunse la sentenza di “ incostituzionalità” della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana: il “ Pio Monte della Misericordia” di Napoli era una “ Misericordia” particolare perché costituito da “ privati” che non avevano mai chiesto – per secoli – l’ aiuto dello Stato per esercitare “ Misericordia”. L’ opera dei “ bagni termo-minerali di Casamicciola agli indigenti” era esercitata fin dal 1604 senza alcun contributo dello Stato Laico. Non solo il Pio Monte non si scioglie ma chiede ed ottiene il cambiamento del suo status giuridico passando dal “ Diritto Pubblico” al “ Diritto Privato” e così intorno al 1990 – per iniziativa del suo “ Soprintendente” (come è chiamato il Presidente di un consiglio di amministrazione chiamato “ Governo” con sette Governatori per ogni opera di Misericordia ), conte Gian Paolo Leonetti dei Duchi di Santo Janni – il Pio Monte diventa un “ Ente Morale di Diritto Privato” che deve dar conto solo ai propri “ soci” che hanno donato beni mobili ed immobili all’ Ente o che sono eredi di grandi donatori secolari con quattro quarti di nobiltà.

Così l’ Ente Morale riprende vigore e forza e nella storica sede di Via Tribunali a Napoli vi espone la sua incommensurabile ricchezza con tutta la sua pinacoteca – vi è il bellissimo catalogo di recente pubblicato – e nella Cappella Gentilizia troneggia l’ opera di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio ( 1571-1610)delle “ Sette Opere della Misericordia” unica al mondo e di incommensurabile valore. E’ insopportabile per un cittadino di Casamicciola “ sceso” a Napoli formatosi nelle aule storiche della “ Federico II” e maturato nel Palazzo di Piazza Matteotti questa differenza enorme di comportamento di un ente morale “ nobile” a Napoli e “ misero” a Casamicciola. Come qui fossimo gli indigeni africani e neri e ignoranti colonizzati dai bianchi conquistatori del Continente che arrivano con i nomi altisonanti e lunghi portando l’ elemosina ad una popolazione alla fame.

1 – CONTINUA

* DIRETTORE DE “IL CONTINENTE”

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