IL COMMENTO Rifiuti sull’isola: occasione di risparmio per i cittadini
DI MIMMO BARRA
L’idea che la classe dirigente della nostra isola debba aspettare il Ministro di turno, l’Assessore regionale referente o il politico di passaggio per affrontare e, semmai, risolvere le proprie debolezze, sta diventando un’abitudine sulla quale ci si adagia spesso. Come se non si conoscessero, fino in fondo, le reali criticità del territorio dalle più piccole a quelle veramente serie. Tutti a fare i baciamano, con la fascia e non, in fila, quasi a chiedere l’elemosina e un po’ di luce per uscire fuori dal tunnel a dimostrazione di un’impotenza innata. Sono molte le voci, troppe, tanto da spazientire qualsiasi interlocutore che poi trova gioco facile nel bacchettare, dettare i tempi e mettere in riga tutti. Un’unica voce avrebbe al contrario un peso specifico diverso, a qualsiasi livello. Invece aspettiamo che gli eventi ci cadano addosso e, ahimè, spesso s’installa l’allarme dopo che i ladri sono entrati in casa. Ognuno pensa al proprio orticello faticando a guardare al di là del proprio naso, tanto ci sarà sempre qualcuno che verrà a mettere la toppa. Quello di turno, dicevamo. Conoscendo i problemi bisognerebbe avviarsi per tempo, programmare, progettare e prevenire situazioni con il fine di migliorare la qualità della vita di residenti e turisti. Insomma il “Non muovere niente per non cambiare” pare essere un Principio consolidato, eppure io ci credo ancora nella svolta.
Conosco personalmente le ‘intelligenze’ ischitane, i Sindaci, i presidenti delle associazioni di categoria,.professionisti di alto profilo e gente comune. Bella squadra sarebbe se si costituisse, tutti all’unisono, tanto da fare invidia a molti altri team (fuori dell’isola) che, invece, sanno fare quadrato realizzando progetti. Al contrario di chiedere, proponiamo. Mostriamo che siamo in grado, anche da soli, di sfruttare al meglio le opportunità che esistono. Una sola voce, una camera pensante che rappresenti le esigenze di tutta la comunità isolana. In una parola: sintesi! Sono convinto che, così facendo, si potranno anticipare i tempi su tutti i temi che ci angosciano. Dal dissesto idrogeologico al quale sta lavorando bene il Commissario Legnini, alla depurazione e al ripascimento, a un PTU (piano di trasformazione urbana) fino agli approdi e ai rifiuti. Già, la spazzatura che in altre parti d’Europa rappresenta una risorsa mentre da noi è percepito come un problema. Nel terzo millennio si trasportano ancora i rifiuti n terraferma con sei società addette alla raccolta, sei Cda, sei collegi di revisori dei conti, etc etc. Roba da altro mondo. I costi per le Amministrazioni sono altissimi e si riversano sui cittadini, esercizi commerciali, alberghi compresi. Molti non riescono a pagare le somme e gli Enti non riescono a incassare. Indebitamenti, crisi, economia che va a rotoli. In tanti anni non si è mai riusciti a fare un solo impianto per la valorizzazione dei rifiuti sull’isola. Eppure le tecnologie di ultima generazione consentono di non avere emissioni in atmosfera, in altre parole senza camino con lavorazione a freddo. Si parla di impianti che, peraltro, possono produrre gas ed energia elettrica propellenti da impiegare a costo zero per il trasporto pubblico e per quelli da piazza (taxi), in questo modo abbattendo i costi per lo smaltimento ci sarebbero benefici immediati e una bolletta più leggera per tutti.
Per approfondire al meglio questa problematica, mi sono confrontato con il Presidente dell’Anta (Associazione Nazionale per la Tutela dell’ambiente), il prof. Ennio Maccari. Una discussione proficua, specie la parte relativa a quali impianti potrebbero fare al caso della nostra Comunità. So perfettamente che su questo tema, proprio da Ischia, qualche anno fa, fu segnalata un altra proposta. Il tutto potrebbe essere oggetto di un convegno cui potrebbero partecipare i migliori esperti del settore, alla presenza delle Istituzioni per giungere ad una soluzione. Un tavolo tecnico, una conferenza di servizi con le menti piu’ illuminate del settore per individuare anche dove poter allocare l’impianto. Nel frattempo pubblico una scheda sintetica della lettera che mi ha inviato il prof. Maccari per avere una prima proposta operativa sui rifiuti. Grazie alle nuove Direttive Europee (che ne permettono la separazione anche ‘a valle’) si possono utilizzare le nuove ecotecnologie, in sicurezza, oltre che prive di emissioni che permettono una più comoda ed efficace ‘Raccolta Bi-Differenziata’ (secco-umido) che fa arrivare fino al 90% il recupero del materiale riciclabile. Nell’isola d’Ischia servirebbe un impianto unico per l’umido e un’altro per il secco. Potrebbero o essere allocati insieme oppure separati, in una superficie complessiva di due ettari per una risoluzione da 100.000 a 300.000 abitanti. Il secco si valorizza e si ricicla, mentre l’utilizzo della parte organica (umido) sarebbe utilizzato per la produzione di biogas o elettricità; l’umido “esaurito” andrebbe usato per la produzione di Compost per l’agricoltura. Per la costruzione degli impianti ci vorrebbero circa 12 mesi con l’assunzione di 25/30 addetti per ognuno. I costi sarebbero davvero irrisori se pensiamo che per il secco ci vogliono poco più di tre milioni di euro e per l’umido circa 7. Insomma con circa 10 milioni potremmo risolvere una questione atavica che ci portiamo dietro da anni. Ovviamente il tema è da approfondire a tutti i livelli ma svetta una certezza, vale a dire che non possiamo rimanere inerti di fronte a questa situazione che nel tempo potrebbe diventare un dramma se lasciato in questo modo, oppure un vantaggio economico per i cittadini.
Capirai… è una piovra a 6 teste il sistema Ischia…
Ma i tentacoli sono molto di più! Questi sono gli stessi geni che non vogliono ne vetro frantumato e cozze e frutti di mare lavorati perché sono preparato con olio d’oliva. Le erbacce ne dobbiamo riempire carovana di camion.