LE OPINIONI

IL COMMENTO Scuola e pandemia, basta paradossi e isterismi

DI CHIARA CONTI

Dopo due anni di lavoro infernale, decreti settimanali, note dell’ASL, pareri dei virologi contrastanti e per non parlare delle trasmissioni televisive ossessionanti, è amaro constatare che certa stampa, di chiara posizione politica, si permetta di riversare l’incertezza della normativa e l’impossibilità dei tracciamenti sui “Presidi”. La didattica a distanza non è prevista per alunni in quarantena, per parenti ammalati. Tra l’altro, come è stato più volte chiarito, i contagi di questi giorni, per la maggioranza sono avvenuti durante le vacanze natalizie e pertanto il resto della classe non può essere messo in DAD in quanto non vi è alcun pericolo di contagio. È di tutta evidenza che una legge, come la 172 dell’8 gennaio 2022 che differenzia per i diversi gradi comportamenti e regole, non è di facile comprensione e forse, non è neanche giusta.

Ma quello che indigna maggiormente i Dirigenti Scolastici è la pretesa della didattica mista che lede fortemente sia la professionalità dei docenti che il rapporto con il resto della classe e che limita la libertà d’insegnamento. È appena il caso di precisare che la DAD non è prevista nel contratto di lavoro dei docenti.

Non è giusto definire il comportamento dei Dirigenti Scolastici “inerzia”, quando il parlamento ha paralizzato ogni attività legislativa per i “giochetti” delle elezioni del Presidente della Repubblica. È bene che si sappia che per tutti i dirigenti italiani non esiste il diritto alla disconnessione. Riceviamo notizie di positività anche dopo le ore 23.00 e solo per grande serietà professionale, mettiamo la classe in quarantena il giorno successivo o al massimo dopo due giorni. La maggioranza dei genitori mostra grande maturità e pertanto le classi sono decimate. Esistono però sempre i “gruppetti” che, per non essere messi in quarantena, non dichiarano la positività dei loro figli ma pretendono la DAD.

Il problema annoso delle telecamere in classe è ben regolamentato dalla legge sulla privacy e per questo non possono essere autorizzate se non dai carabinieri. Moltissimi sono i casi di Dirigenti Scolastici, infatti, che “per stanchezza” hanno concesso la didattica mista e sono stati poi denunciati dai genitori che la ritengono violazione della privacy. Mi chiedo, infatti, come può essere interpretata una frase del tipo: “Pasquale…ma anche oggi non hai svolto i compiti?”. Il genitore collegato da casa discriminerà “Pasquale”, ritenendolo un alunno non affidabile. È di tutta evidenza che tale situazione non possa perdurare. Ad oggi sembra che la curva dei contagi sia in netto discesa ed infatti stanno diminuendo anche le segnalazioni di positività. È necessario recuperare un atteggiamento positivo e di speranza verso la conclusione di una pandemia globale senza però abbassare mai la guardia.

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* DIRIGENTE SCOLASTICO IC FORIO 1

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