LE OPINIONI

IL COMMENTO Se il malato deve attaccarsi al tram

DI SILVIO CARCATERRA

Non voglio sembrare monotono ai lettori, ma non posso fare a meno di sottolineare una volta di più una disavventura che ho patito lo scorso 23 agosto con l’ASL Napoli 2 Nord. Vengo subito al dunque: come ormai credo sia noto a tutti, il sottoscritto deve fare i conti con il cancro e naturalmente con tutto quanto ne consegue in primis convivere con la busta extracorporea, la cosiddetta “Stomia”. Ebbene, mi sono recato a Forio presso gli uffici ASL dal momento che stavo esaurendo le scorte pur avendo ricevuto due mesi fa l’ultimo ordine di stomie e spray annessi. Trovandomi alle prese con il fatto che la fornitura destinatami dovrebbe sulla carta bastare sei mesi, insomma prima di quel termine non può essere inoltrato un nuovo ordine. Detto che da parte del personale medico ho ricevuto gentilezza, massima assistenza e anche comprensione (e lo sottolineo a scanso di equivoci) non posso non rimarcare come si stia rasentando il surreale se non addirittura il ridicolo. E questo, lo ribadisco una volta di più, al netto della generosità, umanità e disponibilità di tutti i medici in servizio, sempre pronti a intervenire e spendersi per qualsiasi esigenza del paziente.

Ma, naturalmente, mi piacerebbe che l’ultima esperienza (in ordine cronologico) da me patite giungesse alle orecchie del ministro Speranza, del presidente regionale De Luca, del nuovo direttore generale dell’ASL Iervolino, a Buono, Postiglione e via discorrendo. Poi, una volta informati, chiederei loro: ma possibile che bisogna ancora assistere a cose del genere? Quando pensate di intervenire? L’ho detto e lo ripeterò fino alla nausea, qua ogni giorno pare ne spunti una nuova, ma davvero non è possibile pensare di imporre limitazioni ai pazienti oncologici. Quello che è successo a me domani potrebbe accadere a qualcun altro e tutto questo è intollerabile. E’ chiaro che si è in chemioterapia una settimana sì e l’altra no, se il caldo da due o tre mesi non dà tregua, è chiaro che possono verificarsi effetti collaterali tra cui forti scariche di diarrea. Ecco, adesso ho anche spiegato perché ho esaurito anzitempo la fornitura, perché di certo le stomie io non le mangio e ne le vendo, e poi per vostra informazione se le esaurisco prima del dovuto queste benedette buste, di certo non posso sostituirle con quelle del supermercato, abbiate pazienza…

La verità è che sono stanco, e questo è lo stesso stato d’animo di chi condivide le mie stesse disavventure. E’ chiaro che avrei tanta voglia di conoscere chi tira fuori queste perle di saggezza che vengono chiamate “leggi” o disposizioni che poi all’atto pratico non servono davvero a nulla sotto ogni punto di vista. Le leggi quelle vere, servono per dare una giusta direzione delle cose e possibilmente di evitare disagi di tipo gestionale, pratico e funzionale, ma anche questo uno evidentemente vi deve rammentare. Siamo alle comiche, peccato che però da ridere ci sia ben poco. E allora il mio auspicio, destinato presumibilmente ancora una volta a rimanere tale, è quello che si possa lavorare per cancellare questo autentico “scempio” e rispettare i diritti dei malati: in fondo, quanto scrivo oggi e quanto denunciato in un passato più e meno recente è assolutamente legittimo e sacrosanto. Grazie a chi intenderà eventualmente ascoltare e, perché no, porre fine al problema.

VICEPRESIDENTE A.P.O.

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