LE OPINIONI

IL COMMENTO Tutto quello che significa il PUC

La redazione o la revisione di un Piano Urbanistico è la occasione ed il momento per la lettura o la rilettura di un territorio, delle sue potenzialità, delle sue criticità, della sua storia, della storia della sua gente. È il momento di una presa di coscienza e di un esame di coscienza di quanto fatto, di quanto fatto male e di quanto non fatto. Insomma è il momento dell’incontro e del confronto per disegnare il futuro, diverso e migliore, partendo dai bisogni e dai diritti. Una campagna di ascolto seria, una indagine statistica credibile sui fabbisogni abitativi, dei luoghi della formazione e della cultura, dei luoghi di lavoro e di svago, sui servizi è condizione fondamentale del processo di redazione. Senza sarebbe tutto inutile o ulteriormente dannoso. Tutti insieme, tutte le componenti del tessuto sociale ed economico. Non solo la politica o una certa politica. Deve essere l’occasione e la opportunità per tutti di concorrere, in maniera costruttiva, alla pianificazione della terra dove si vive. Non il solito affare di pochi o per pochi. Non è il momento per “sussurrare” nell’orecchio del tecnico di fiducia o del politico di turno le proprie “esigenze”(?) per sanare un abuso o per legittimarne altri. Non è l’occasione per aprire l’ennesima bottega del favore e del malaffare mortificando diritti e bisogni, sensibilità ed intelligenze. O, almeno, non lo dovrebbe essere! È il momento per gridare a voce alta le proprie aspirazioni, le proprie speranze, di rivendicare i propri diritti.

Il diritto allo studio, alla casa, al lavoro, allo sport, alla mobilità, a vivere in un paese pulito, sicuro, bello, a fare il bagno in un mare dove non vengono impunemente versati liquami senza trattamenti, dipendono esattamente da come è strutturato un Paese, dal suo disegno strategico, che preveda, appunto, le necessarie ed indispensabili infrastrutture per soddisfarli. Non ricordo sulla nostra Isola un dibattito che partisse da tutto questo, non ricordo di aver mai intercettato o incontrato politici, ma anche e soprattutto molti cittadini, preoccupati della qualità della vita dei propri figli, dei propri anziani, preoccupati per la propria vita. Che senso ha dare priorità ai propri affari, a “raccomandarsi” per volumetrie in più, quando le stesse insistono su di un’area a rischio perché magari hai una montagna alle spalle che brucia o che cade o su di un litorale costiero che si sgretola.

Un piano urbanistico è un piano strategico, è il piano strategico per eccellenza e non può prescindere dai bisogni e dai diritti, ma ancora di più da principi e da valori. Che non sono quelli attribuibili ai propri possedimenti. E poi, in materia di salvaguardia, di recupero e di valorizzazione, di cui pure dovrebbe occuparsi un processo di pianificazione. Ma come si fa a non rilevare il disastro ambientale, che parte da lontano, con 3.000 ettari di vigneto abbandonati ed incolti, con aree boschive e pedemontane infestate da mille patologie ed in evidente stato di vergognoso degrado? Sono lo specchio delle nostre cattive e sporche coscienze, la testimonianza viva del progressivo decadimento del nostro tessuto. È la nostra Amazzonia. Anche la Chiesa di Ischia farebbe bene ad immaginare un momento di riflessione, oltre che di forte denuncia, su questi temi. Ad Ischia si rischia di morire e si muore di dissesto idrogeologico, di incuria, di abbandono, di disastri ambientali, ma ancora di più di brutto e nel brutto. È paradossale, abbiamo perso il senso della bellezza vivendo in un posto così bello. Siamo stati abituati a vivere senza regole, era ed un comodo alibi per i trasgressori ed una modo facile per alimentare consenso e dipendenza per chi amministra. E non abbiamo cambiato idea. Ma ora è il momento di dire basta. Ecco, recuperiamo il senso del bello, del buono e del giusto, il senso stesso della vita. Senza retorica e demagogia. Un Piano Urbanistico ispirato alla bellezza è un piano buono e giusto. Partiamo da questo, facciamolo insieme per non fare altri errori, ma soprattutto per riparare a quelli già fatti. Penso che la nostra bellissima Isola lo meriti.

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Bronx

Si ok tutto giusto, ma io dovrei fare una casarella abusiva. A chi mi devo rivolgere?

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex