LE OPINIONI

IL COMMENTO A Lacco Ameno si recuperi la civilta’ del confronto

Conosco ed apprezzo le competenze, la generosità, l’amore per il proprio Paese e la propria Gente dell’amico Giacomo Pascale. Non sono da meno quelle di molti dei consiglieri comunali dimissionari ai quali pure mi legano sentimenti di stima e di affetto. Immagino quanto abbiano sofferto sia l’uno che gli altri per l’esito delle rispettive esperienze politiche ed amministrative. Per questo provo a fare un’analisi scevra da sentimenti. Non sarà facile. Non riesco a credere che la decisione di favorire lo scioglimento del Consiglio Comunale possa essere dovuta ad invidia o rivalsa, come non è credibile che il profilo, noto, di Giacomo potesse infastidire i suoi compagni ed amici di strada. Non vivendo dentro le dinamiche decisionali ed operative di quella amministrazione è difficile giudicare se fosse il Sindaco a fare l’uomo solo al comando o i suoi partner distratti o non coinvolti. Penso che il ragionamento da fare piuttosto sia più semplice ed elementare e prescinde da dinamiche e logiche politiche o di partito (?). A Lacco Ameno, politica a parte, sono anni che viene riconosciuta la presenza di una leadership politica forte ed indiscussa al Senatore De Siano dal suo gruppo di sostenitori. Ed è intorno a lui che ormai da decenni ruotano alleanze, con qualche piccola o grande variabile. È immaginabile che anche la candidatura di Giacomo Pascale sia nata da quelle dinamiche e lo stesso, alle ultime elezioni, sia stato prescelto dal Senatore e dai suoi sodali quale espressione e sintesi di quel gruppo e del relativo progetto politico e programmatico. Evidentemente oggi, e non per capriccio o gelosia, sono venute meno le ragioni di quella indicazione, senza entrare nel merito delle singole questioni, si rischierebbe il pettegolezzo di cui nessun Paese o comunità ha bisogno.

Venute meno le condizioni di fiducia era giusto che quel consiglio comunale venisse sciolto, a maggior ragione a pochi mesi dalle urne. Diciamoci la verità, nessuno avrebbe lasciato il vantaggio, all’ormai avversario, di andare ad elezioni disponendo della macchina burocratica ed amministrativa. Certo lo si poteva fare in altro modo, ma è una questione di stile o di forma che comunque, non avrebbe cambiato la sostanza. Ora è il momento della svolta per Giacomo e per il suo Paese. È il momento di lavorare e costruire la sua iniziativa politica, la sua candidatura, anche contro il suo passato. Essere sintesi ed espressione della sua idea di Paese. Insomma protagonista del proprio destino e, soprattutto, della sua gente. Spero che trovi i suoi buoni alleati tra la propria gente con la dignità e l’orgoglio che gli sono riconosciuti, senza dovere ricorrere, a volte anche in maniera eccessivamente riverente e piaggiosa, oltre confine presso altri Enti limitrofi dai quali attingere risorse per salvare le sorti del proprio Comune.

Dall’altra parte, probabilmente, troverà tanti suoi ex compagni di strada, il suo ex leader di riferimento, ma soprattutto dovrà fare i conti con la propria storia. Spero che in questi mesi, prima ancora che in campagna elettorale, avranno modo di confrontarsi. Ecco, spero che a Lacco Ameno si recuperi presto la civiltà del confronto, ma soprattutto ognuno svolga il suo ruolo di cittadino chiamato a dare il proprio contributo concreto alla crescita del proprio paese da chiunque esso sia amministrato. Le ambizioni non possono essere riposte nel ricoprire particolari ruoli, ma nel concorrere a fare le cose migliori e questo lo si può fare anche se c’è un commissario prefettizio ad amministrare. Anzi! Lo possono fare tutti, dimissionati e dimissionari, a prescindere dalle poltrone al quale si farebbe bene non legarsi troppo. Il Paese e la propria gente la si ama di più e meglio senza per forza andare a caccia di consenso o di voti. Il futuro, la speranza, una prospettiva la si costruisce anche senza poltrona e sarà senza dubbio un futuro migliore non mediato da dinamiche e logiche che troppo spesso sporcano la strada, già di per sé difficile, di un futuro alquanto incerto. Amici Lacchesi, la vostra vita, i vostri problemi e la loro soluzione dipendono da voi e dalla vostra capacità di rivendicare diritti e trovare soddisfazione ai vostri grandi e tanti bisogni in questo particolare momento della vita della vostra comunità indipendentemente da chi la governi vivendo da protagonisti il vostro tempo. Buona fortuna!

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