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Il condominio Villa Claudio contro il cantiere “Pio Monte”

L’Amministratore del noto complesso dove dimorano oltre 100 persone si scaglia contro gli abusi e la gestione del cespite di proprietà dell’ente morale: ”Abbiamo perso la vivibilità, abitare le nostre case è impossibile, scelleratezze amministrative assolute”

Il condominio Villa Claudio contro il cantiere “Pio Monte”, ed è battaglia giudiziaria. 

L’Amministratore del complesso dove dimorano oltre 100 persone si scaglia contro gli abusi e la gestione del prezioso immobile: ”Abbiamo perso la vivibilità, abitare le nostre case è impossibile, scelleratezze amministrative assolute”. Cosi l’Avvocato Armando Gerardi spiega gli atti di diffida e gli esposti avverso  Prefetto, Commissario ed Ente Morale proprietario del Complesso trasformato in discarica temporanea. Gerardi ha affidato la difesa del complesso all’ Avv. Mariateresa Buono inviando un atto di “invito ed una diffida” alle autorità.In particolare rivolgendosi al Prefetto di Napoli ed al Commissario di Governo che regge, o che ha retto, in parte le sorti del paese dopo i disastri. Il condominio Villa Claudio, in Corso Vittorio Emanuele n. 17, affaccia sul piazzale delle ex Pinete nel Retro del Pio Monte dove ci sono i Siti di stoccaggio dei materiali ed i depositi post emergenza del 26 novembre 2022, legati alla frana. Il condominio diffidante è composto da 18 unità immobiliari, in larga parte prospettante sullo spiazzo cortilizio del Pio Monte della Misericordia, ove domiciliano oltre cento persone durante il periodo estivo e diverse decine di persone in quello invernale.

Come spiega la diffida: “Tale spiazzo versa in stato di totale degrado e di indubbia pericolosità ed in esso peraltro si svolgono, da numerosi mesi, lavorazioni che  disturbano il riposo e le normali occupazioni delle persone ed inquinano l’ambiente, nonché l’illecito civile di cui all’art. 844 c.c. per effetto delle relative immissioni, pericolose e nocive che superano ampiamente la normale tollerabilità; In particolare, in detto spiazzo sono state convogliate e lo sono quotidianamente le macerie, i detriti ed i rottami di mezzi di locomozione terrestri e marittimi, provenienti da altre zone del territorio oggetto di eventi franosi ed ivi vengono scaricate e caricate, di continuo, ingenti masse di materiali, mediante pale meccaniche che le depositano nei numerosi auto articolati e cassoni ivi stazionanti, senza soluzione di continuità, durante l’intera giornata, sin dalle prime ore dell’alba, provocando un fragore ed un frastuono che non soltanto supera detti limiti di legge di cui alla richiamata norma, ma sono propriamente dannosi e venefici, in quanto pongono a rischio l’incolumità fisica e psichica dei condomini e dei loro ospiti.Tali lavorazioni, inoltre, sollevano ingenti quantità di polveri che vengono, inequivocabilmente, assorbite dalle unità immobiliari e rendono l’aria irrespirabile e maleodorante di gasolio, misto a terrriccio, anche perché i motori di tutti i mezzi meccanici, compresi gli autoarticolati, vengono lasciati incessantemente in moto per ore, in straordinario, straziante pregiudizio di tutti i dimoranti nel complesso immobiliare, tanto è che buona parte di essi se ne è allontanato, a tutela della propria salute, con illimitate riserve di azioni risarcitorie per tutti i danni patiti, compresi quelli morali e biologici connessi alla salvaguardia della propria integrità psichica e fisica”.

Cosi l’Avvocato Armando Gerardi spiega gli atti di diffida e gli esposti avverso  Prefetto, Commissario ed Ente Morale proprietario del Complesso trasformato temporaneamente in discarica

Infine scrivono i legali sottoscrittori dell’esposto:”Lla pubblica amministrazione, con opinare del tutto unico, non solo infrange la legge ordinaria sopra indicata, ma addirittura i principi costituzionali in appresso richiamati, posti a presidio dei connessi irrinunciabili diritti di tutti, senza alcuna premura per la salute degli abitanti, per giunta e come se tutto ciò non bastasse ingenerando devastanti situazioni di pericolo di incombenti sciagure in un caotico centro cittadino affollato di turisti convenuti sull’isola per le ferie estive, come dimostrato per ultimo dall’incidente accaduto lo scorso 27 luglio allorquando un mezzo meccanico si èdistaccato dall’autoarticolato ed è precipitato sugli scogli sottostanti il litorale”.

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Come spiegano dal condominio va inoltresegnalato che “le lavorazioni impediscono al proprietario dei primi due livelli del fabbricato condominiale, avv. Armando Gelardi, sinanche di aprire le imposte, considerato la loro pressochè materiale occlusione, in riferimento al I livello e l’impossibilità anche solo di socchiudere quelle di cui al II livello, per non consentire l’ulteriore penetrazione nell’immobile di tutte le polveri sollevate dalle lavorazioni, già oggetto di vicende infiltrative non ancora conclusesi, con conseguenziale impossibilità di prosciugamento dell’umidità ivi relitta, senza voler considerare il tanfo insopportabile derivante dalle lavorazioni; a distanza di tanti mesi dai noti eventi avversi, non può più ed affatto discorrersi di momento emergenziale, bensì di evidente mancanza logistica di organizzazione e di mezzi atti a gestire le conseguenze dell’evento franoso che si pretenderebbe di affrontare in aperto pregiudizio di tante persone, costrette a patire siffatte improponibili condizioni di vita!In ogni caso, anche l’emergenza iniziale in sé non risulta affatto giustificativa delle gravi compromissioni dei diritti reali e personali, costituzionalmente protetti, quali quelli alla salute ed al libero esercizio della proprietà”.

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Per questo i ricorrenti invitano le parti destinatarie dell’esposto a rimuovere e sgomberare immediatamente ogni e qualunque materiale dall’area cortilizia in premessa ed a ripulirla integralmente, onde consentire alle persone ivi dimoranti di potervi permanere ed a coloro che ve ne sono allontanati di potervi rientrare, tutti nella più assoluta sicurezza e senza alcun ulteriore disturbo alla loro quiete. Ancora diffida a contattare l’ Amministratore allo scopo di addivenire ad una bonaria composizione dei danni sinora patiti, ivi compresi gli esborsi IMU e TARSU, inutilmente corrisposti in assenza della disponibilità e della libera fruibilità dei cespiti, gli oneri pertinenti la collocazione in altri alloggi dei condomini, allo scopo di garantire la loro sicurezza, salute psico fisica e tranquillità, nonché il corrispettivo derivante dal forzato inutilizzo dei cespiti”.

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Armando

La nota, brava ed apprezzata giornalista Ida Trofa, in questo servizio che costituisce peraltro monito alle Autorità a rispettare i diritti dei cittadini ed al contempo allarme per gli incombenti rischi, mostra tutta la propria eccellente fermezza nel dare voce alle collettività oppresse dalla cecità e dall’arroganza amministrativa che non si cura neppure delle norme poste a presidio della legalità e finanche di quelle costituzionali.
Ce ne fossero tante altre obbiettive e coraggiose come lei la nostra società sarebbe sensibilmente migliore.

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