CULTURA & SOCIETA'

Il femminicidio tra storia a attualità, il dibattito all’Antoniana

Relatrici la giornalista Rai Adriana Pannitteri e l’italianista Fanelli, il Sindaco: «C'è bisogno che la società si attrezzi per diventare impermeabile a situazioni del genere»

E’ iniziato con il saluto della direttrice Lucia Annicelli l’evento organizzato dal Comune d’Ischia tenutosi sabato scorso presso la Biblioteca Antoniana. Protagoniste la giornalista del tg1 Adriana Pannitterie l’italianista Stella Fanelli che, attraverso un filo rosso, hanno ricostruito tra storia e attualità, la violenza di genere. «È questa una grande occasione per l’Antoniana che accoglie questo filo rosso grazie al quale sarà rappresentato in modo delicatissimo un tema davvero particolare». Questo il saluto della dott.ssa Annicelli che ha poi ringraziato quanti si sono adoperati per la riuscita dell’evento, la consigliera comunale Carmen Criscuolo e il Sindaco Enzo Ferrandino.

«La Biblioteca – ha detto quest’ultimo  -si afferma ancora una volta come luogo dove poter raccontare temi attuali. Il femminicidio, forma di violenza dei nostri tempi, finisce per avere radici nella notte dei tempi dove la donna pare aver sempre avuto un rapporto di sudditanza. Il tempo è passato, le società si sono evolute, eppure questo tema è ancora attuale sulle cronache. Ciò significa che non bastano norme penali, c’è bisogno che la società si attrezzi per diventare impermeabile a situazioni del genere. Lo si può fare solo maturando una cognizione cheinnestila cultura della condanna».L’idea nasce da un servizio curato per il Tg1 da entrambe le relatrici, andato in onda lo scorso inverno, video che ha aperto la serata ischitana. Il Filo rosso, titolo dato all’evento, ha presentato una ricostruzione di quanto, lungo la storia, le donne siano sempre state protagoniste di violenza e morte in nome di quell’amore che non ama, ma soffoca, uccide, cancella! C’è Francesca da Rimini, trucidata da Gianciotto Malatesta per un “bacio casto” al fratello di lui, Paolo. E c’è Isabella di Morra, poetessa italiana del ‘500, pugnalata a morte per la sua corrispondenza con Diego Sandoval de Castro, poeta di origine spagnolo.

E ancora: Leonora Álvarez de Toledo y Colonna, morta soffocata dal marito nel 1576: lui era violento e amava la compagnia di donne di malaffare, così intese liberarsi del peso della moglie. La voce registrata di Sebastiano Somma, insieme a quella delle due protagoniste è stata accompagnata dalla musica originale e dal vivo di Marco Turriziani, Salvatore Zambataro, Mauro De Vita.La storia si è così intrecciata al racconto di un paradigmatico femminicidio dei nostri giorni tratto dal romanzo della Pannitteri (cronaca di un delitto annunciato, L’asino d’oro, 2018) per spezzare questo filo rosso. «Siamo tutte Madame Bovary». E’ stato questo il messaggio finale in cui era nascosta una sottile provocazione.  «Madame Bovary ha deciso di suicidarsi perché costretta dall’amore alla noia, a una vita d’infelicità. Anche questo è femmincidio».

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