POLITICAPRIMO PIANO

Il monito di Ottorino: «Gruppo a cinque? Mai con chi non conosce l’alfabeto della politica »

Il presidente del consiglio comunale di Ischia torna a parlare in una lunga intervista a Il Golfo. Punge al solito Vivere Ischia, ma parla anche di assunzioni, voto europeo e dell’ormai conclamata epurazione di Lisa Di Iorio

Direi di partire dalla stretta attualità e dunque dalla nomina da parte del sindaco Enzo Ferrandino di Mariarosaria De Vanna, un provvedimento che senza dubbio fa felice il gruppo Sciarappa.

«Parliamo di un qualcosa che era nell’aria, era chiaro che prima o poi il sindaco avrebbe proceduto in questa direzione firmando il decreto. Tra l’altro è un atto che va a mettere la De Vanna nella stessa condizione degli altri: il suo incarico scade il 31 luglio, parla di diciotto ore di lavoro, insomma tutto nel segno della precarietà che da sempre caratterizza queste nomine. La loro peculiarità resta quelle di essere contraddistinte da un periodo a termine, si vede che quello che vale oggi potrebbe non valere ad agosto, magari il panorama politico è in continua evoluzione… ».

Messa così sembra quasi che non ci sia nulla di stabile e che si navighi a vista…

«Una cosa è certa, nomine a breve scadenza di sicuro non regalano stabilità ai beneficiari che devono mettere in campo la propria professionalità con una programmazione a breve termine o comunque contrassegnata dall’incertezza. Ma si tratta di provvedimenti che il sindaco esercita in maniera diretta e dunque non resta che adeguarsi. Può darsi siano scelte dettate dal fatto che occorre capire se la stabilità di un’amministrazione regge o ha bisogno di “correttivi”: forse da questo nasce il principio di rinnovare con costanza trimestrale o quadrimestrale una serie di figure».

Per la serie, se arriva cattivo tempo ho a disposizione una serie di jolly per cambiare le carte in tavola?

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«Beh, potrebbe essere letta anche così, ma la chiave potrebbe pure essere sbagliata. Una domanda del genere, mi pare evidente, andrebbe rivolta non a me ma direttamente al sindaco Enzo Ferrandino. Che dire, in alcuni casi può darsi anche che per capire se è possibile instaurare un rapporto fiduciario con taluni professionisti occorra un lasso di tempo di quattro-cinque mesi, così come può essere che alcuni siano stati sostituiti perché non ritenuti confacenti al progetto. Insomma, ci può stare che l’equilibrio non sia necessariamente di natura politica».

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E poi c’è il capitolo Lisa Di Iorio, che è rimasta fuori.

«Su questo credo sia opportuno evitare giri di parole e andare dritti al nocciolo della questione».

E quindi?

«Quindi io la vedo così: se quattro consiglieri comunali volevano, in maniera univoca e compatta, sostenere l’investitura della persona di cui tu parli, sarebbero stati in grado di portare a casa il risultato. Questo non è venuto: apparentemente hanno mostrato di voler dare il proprio contributo di sostegno alla causa, ma per motivi di varia natura al momento del redde rationem è rimasto in campo soltanto Maurizio De Luise, l’unico che realmente si è battuto per la Di Iorio. Ed è chiaro che questo ha pregiudicato il buon esito dell’operazione. Questa è l’idea che io mi sono fatto da osservatore esterno, poi è chiaro che non avendo preso parte in prima persona alle trattative non possa dire di più».

Si è parlato molto negli ultimi giorni di un possibile gruppo consiliare a cinque griffato Pd, che vedrebbe la presenza dei consiglieri di Vivere Ischia e proprio di Ottorino Mattera. Un progetto attorno al quale sta lavorando e non poco Lello Pilato. Utopia o qualcosa di tecnicamente realizzabile?

«Lello Pilato mi ha contattato e compulsato su questa tematica, c’erano stati anche precedentemente dei tentativi di coinvolgermi in questo ragionamento. Sarò sincero e parto da un presupposto, il tentativo di Lello è nobile e non si discute: nasce da una sua cultura politica, che lo ha visto fare un determinato percorso all’interno di un partito all’interno del quale poi si matura e completa un processo di crescita. Ma parliamo di un qualcosa di evidentemente anacronistico, visto che i partiti non esistono più. L’intenzione sarebbe quella di creare un elemento di proposizione all’interno dell’amministrazione, però…».

Però?

«Però poi c’è il mio pensiero».

Ossia?

«Parliamoci chiaro, se quattro consiglieri spingono con un sindaco per l’assunzione di un soggetto, non c’è dubbio che portano a casa il risultato. La verità è che ha lavorato per raggiungere l’obiettivo il solo Maurizio De Luise, gli altri hanno finto sostegno ma senza mai impegnarsi più di tanto»

«La politica cammina sulle gambe degli uomini e alcuni di questi, inclusi nel contesto oggetto del ragionamento, non sono dotati nemmeno di “alfabetizzazione” politica. Così diventa difficile, anche in virtù dei due anni di amministrazione vissuti insieme e sulla scorta dell’esperienza trascorsa come liste civiche, caratterizzati da fatti ed episodi che certo non mi lasciano sereno. E’ chiaro, dunque, che prima di affrontare discorsi del genere andrebbero istruiti alcuni soggetti, specialmente quelli che non sono avvezzi alle regole: devono imparare cosa significa stare insieme, altrimenti non basta tutto l’impegno di Lello. Quando le regole che ho appena citato non vengono rispettate, occorre anche l’arbitro che all’occorrenza sappia utilizzare ed estrarre il cartellino giallo o quello rosso, e spero che la metafora sia chiara…».

Insomma, non è aria?

«C’è il rischio in casi del genere che un consigliere possa sfruttare determinate situazioni a proprio uso e consumo, in fondo è già successo. E proprio in virtù dei precedenti, ecco perché il ragionamento proprio non mi appassiona. Dal punto di vista teorico non fa una piega, da quello pratico sarebbe destinato miseramente a naufragare».

Dall’ultima volta che abbiamo scambiato quattro chiacchiere, in che cosa questa amministrazione ha messo il piede sull’acceleratore e in che cosa è rimasta ingessata?

«Sicuramente nel settore opere pubbliche la scelta dell’architetto Baldino di “emigrare” in quel di Lacco Ameno ci fa tornare su un argomento decisamente sensibile come quello delle opere pubbliche. Siamo davanti a un settore nevralgico, ci sono fondi da recuperare ed altri da intercettare e questo potrebbe metterci in crisi laddove dovessimo accumulare determinati ritardi. Se ciò dovesse accadere, è chiaro che avremmo meno possibilità di sfruttare queste occasioni ed altre che dovessero pervenire da diversi enti sovra comunali. Immagino che Enzo si stia già attrezzando alla bisogna e a stretto giro troverà una soluzione, ma intanto perdiamo una guida giovane e piena di dinamismo. A Lia Baldino va in ogni caso il nostro ringraziamento ed apprezzamento per l’impegno profuso».

A proposito, a breve ci sono le elezioni europee. A proposito del sostegno a Giosi Ferrandino, non molto tempo fa il sindaco dichiarò proprio a Il Golfo che la maggioranza si sarebbe seduta attorno a un tavolo per capire che strada prendere, insomma chi sostenere. Come si regolerà Ottorino Mattera?

«Innanzitutto aspettiamo questa convocazione per capire cosa intendono fare le varie anime che compongono la nostra amministrazione. Per quanto mi riguarda, io provengo da quella parte politica, sono un tesserato del Pd, ho rivestito il ruolo di capogruppo nella passata consiliatura  e sono anche stato delegato provinciale. Dunque, non fosse altro che per la mia storia non ho dubbi a proseguire nel solco di una marcata onestà intellettuale ed appartenenza al Partito Democratico che ancor più dopo l’elezione di Zingaretti rimane l’unico partito strutturato, in grado di costituire un valore aggiunto rispetto a nuove formazioni».

Votare Pd significa anche votare Giosi?

«Certo, continuare con il Pd significa anche sostenere Giosi Ferrandino».

Abbiamo aperto con un tema attuale, chiudiamo con un tema attuale. La vicenda del parcheggio della Siena è francamente un qualcosa di surreale. Qual è il tuo giudizio?

«Non voglio intervenire sulla questione dal punto di vista tecnico, è evidente che mi mancherebbero una serie di competenze di natura idraulica e ingegneristica legate al progetto. Che però qualche problema o errore in fase di esecuzione deve averlo fatto registrare, altrimenti non mi spiegherei per quale motivo siamo ancora a questo punto. Certo, se la storia non dovesse far registrare un lieto fine per l’avvocato Santaroni e la proprietà dell’opera, è chiaro che il Comune si vedrà costretto a intervenire in maniera drastica. Quanto accaduto, inutile girarci intorno, ha portato, porta e porterà grande sofferenza a Ischia Ponte dove tante attività aprono e chiudono ma sono palesemente e indubitabilmente condizionate dall’assenza di questo parcheggio che diventa qualcosa di estremamente importante per il borgo e le attività a monte dello stesso».

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