CRONACAPRIMO PIANO

Il “pifferaio” del pezzotto

Un 20enne baranese acquista on line per soli 200 euro 10 paia di scarpe di marca Nike e Alexander McQueen ma la merce non gli è arrivata a casa. Quando si è recato in commissariato per presentare querela, ha ammesso di essere a conoscenza che gli articoli fossero contraffatti. E così è stato denunciato per incauto acquisto…

Aveva acquistato diverse paia di scarpe sul web, anticipando anche l’importo effettuando un regolare bonifico. Ma di lì a poco si sarebbe reso conto che era rimasto vittima di una delle ormai innumerevoli truffe on line. Si era così recato a sporgere regolare denuncia in commissariato, commettendo però un errore madornale: ai poliziotti aveva di fatto rivelato di essere pienamente a conoscenza del fatto che gli articoli effettuati – visto l’importo decisamente fuori mercato – fossero contraffatti. Un’ammissione ingenua che però lo ha messo nella condizione di fare la fine del pifferaio: partito per suonare, si è ritrovato con l’essere suonato, al punto da essere denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria con l’accusa di incauto acquisto. Insomma, per dirla alla napoletana “cornuto e mazziato”…

Vittima di questa sotto certi aspetti incredibile vicenda è un cittadino residente a barano, tale P.C., classe 2003. Tutto è nato quando il soggetto si è presentato presso gli uffici di via delle Terme al cospetto del personale guidato dal vicequestore Ciro Re. Dinanzi a questi P.C. presentava denuncia querela per il reato di truffa dal momento che riferiva di un aver subito una truffa da parte di un account instagram. Di fatto il 20enne al fine di acquistare dieci paia di repliche delle scarpe marma Nike e Alexander McQueen, effettuava un bonifico istantaneo dell’importo di 220 euro. Ma quando non ha visto giungere la merce presso il suo domicilio ha deciso di recarsi a sporgere denuncia.

Il vicequestore Ciro Re

Quando però P.C. è stato escusso dagli agenti, questi hanno appreso che lo stesso fosse consapevole di acquistare articoli contraffatti e non originali, e nello stesso tempo anche pienamente a conoscenza del reale valore di mercato di ogni singolo paio di scarpe: non solo, ai poliziotti spiegava anche che aveva effettuato un acquisto così corposo perché intendeva regalare le scarpe a terzi (sorella e cugino). A quel punto l’escussione del teste, come da prassi, si è interrotta ed è scattato il deferimento all’autorità giudiziaria. Un autogol clamoroso, un caso davvero limite nel quale si entra in un ufficio di ps da vittima e si esce da denunciato. Roba da numeri al lotto, o quasi.

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