CULTURA & SOCIETA'

Il Vescovo Lagnese al Vatoliere per l’omaggio a Sant’Alfonso Maria De’ Liguori

I solenni festeggiamenti in onore del Santo amico del nostro San Giova Giuseppe della Croce

DI GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO Fotoreporter

Il Vescovo della Diocesi di Ischia l’altra sera ha fatto felice la devota e tranquilla comunità parrocchiale del Vatoliere località alle porte di Testaccio nel Comune di Barano. Si è recato alla locale chiesetta per portare il messaggio evangelico ai parrocchiani che lo attendevano. Infatti ricorreva la solennità del Santo, Vescovo e dottore della .Chiesa Alfonso Maria De’ Liguori a cui la chiesetta della Natività di Maria SS. è particolarmente dedicata.

Quindi Vatoliere in movimento di fede insieme al presule isolano .per i festeggiamenti organizzati e snodati nei giorni dal 25 del luglio scorso a domenica 2 agosto passato. Giorni di preghiera tutti dedicati alla venerazione e devozione verso l’amato Santo autore per altro di popolari e notissimi canti natalizi fra cui i due più famosi “Tu Scendi dalle Stelle” e “Quann Nascett Ninno”. Le funzioni liturgiche della festa presiedute da Don Antonio Scala si sono svolte per tutto il Triduo nel segno del Santo Patrono e Protettore e dei suoi esempi di vita cristiana partendo dopo la cerimonia della rituale e tradizionale intronizzazione della bella statua, con “Sant’ Alfonso confessore e moralista”, “Sant’Alfonso e la scelta per gli ultimi”, “Sant’Afonso innamorato di Maria”, “Sant’Alfonso e l’amore per Gesù Crocifisso”, “Sant’Alfonso e l’amore a Gesù Eurarestia”,.

Ha predicato padre Lorenzo Montecalvo dei Padri vocazionisti. Su via regina Elena, nella zona del Vatoliere, dove si sono svolti i festeggiamenti, svetta la  piccola Chiesa dedicata a Sant’Alfonso. La facciata si presenta semplice ed è sormontata da un arco con una campana e da un dipinto maiolicato. Dopo un piccolo ma ampio cortile il portone d’ingresso dà su un’unica navata, un altare d’800 in marmi policromi di artigianato napoletano. Poche le opere al suo interno da menzionare mentre, in sacrestia, si conserva uno splendido baldacchino d’altare in legno intagliato e dorato eseguito nella seconda metà dell’800 da artigiani napoletani e un elegante paliotto in seta, a ricami policromi, e oro di manifattura napoletana attiva nel primo quarto del ‘900. Alfonso Maria De’ Liguori amico del nostro San Giova Giuseppe della Croce, fu proclamato dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 dal Beato Papa Pio IX. Di nobile famiglia Alfonso Maria de’ Liguori era nato a Napoli il 27 settembre 1696, primo di otto figli di Giuseppe Liguori e della brindisina Anna Maria Cavalieri.

D’ingegno acuto a soli dodici anni s’iscrisse all’Università di Napoli e quattro anni dopo conseguì il dottorato in diritto civile e canonico, dopo aver anche sostenuto un esame col grande filosofo e storico Giambattista Vico. Una dura sconfitta nella sua carriera professionale di legale fece maturare in lui la consacrazione al Sacerdozio che avvenne il 17 dicembre 1726, all’età di trent’anni, nonostante la contrarietà del padre. Durante il terremoto a Foggia si recò in Capitanata ed a 36 anni lasciò definitivamente Napoli ritirandosi a Scala (in provincia di Salerno) e poi a Liberi (Caserta) ove fondò l’ordine dei Redentoristi. Geniale compositore, Sant’Alfonso è l’autore del celebre canto natalizio “Tu scendi dalle stelle”. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori fu Vescovo della diocesi di Sant’Agata de’ Goti dal 1762 al 1775, carica alla quale fu nominato da Papa Clemente XIII contro la sua volontà e che poi fu costretto a lasciare per problemi di salute, perché soffriva di una forma di artrite che gli incurvò la spina dorsale.

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Famosi sono gli eventi della sua miracolosa bilocazione a Roma per assistere Papa Clemente XIV che stava morendo. Alla fine si trsferì nella casa dei Redentoristi a Pagani ove morì il 1° agosto 1787 e l’urna contenente le sue Reliquie sono state sulla nostra isola da 19 al 29 maggio 2013 in occasione del 50° anniversario di fondazione della rettorìa della Chiesa di S. Alfonso al Vatoliere (1963-2013). La Chiesa fu dedicata a S. Alfonso secondo la bella volontà del generoso e pio donatore del terreno che si chiamava appunto Alfonso Marna.

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