CRONACA

In arrivo fondi per i docenti di sedi scolastiche in località disagiate

Destinatarie di importanti risorse finanziarie anche le scuole di Ischia, Capri e Procida. Tagliati fuori Dirigenti e personale ATA

Con decreto del Ministro dell’Istruzione dello scorso 15 marzo 2022, avente ad oggetto: “Ripartizione, tra le istituzioni scolastiche che hanno plessi nelle piccole isole, dello stanziamento previsto dall’articolo 1, comma 770, della legge 234/2021 e definizione di criteri e parametri per l’attribuzione dell’indennità di sede disagiata a ciascun docente assunto a tempo determinato o indeterminato e assegnato a un plesso sito in una piccola isola, ai sensi dell’articolo 1, comma 770 della legge 30 dicembre 2021, n. 234”, anche le scuole delle isole di Ischia, Capri e Procida, hanno visto accreditarsi importanti risorse finanziarie “ai fini dell’attribuzione dell’indennità di sede disagiata” ai docenti.

L’articolo 1, comma 770, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, infatti, ha istituito un’apposita sezione nell’ambito del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, con uno stanziamento nel limite di spesa di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022.

I criteri per l’attribuzione dell’indennità di sede disagiata, riportati all’articolo 3 della nota, sono:

1. Ai docenti assunti a tempo determinato o indeterminato, assegnati a plessi o sedi dislocate nelle piccole isole, spetta un’indennità di sede disagiata, avente natura accessoria.

2. La somma spettante annualmente a ciascun docente che rientra nella casistica di cui al comma 1 è

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calcolata dividendo l’importo complessivo assegnato all’istituzione scolastica per il numero di docenti in servizio presso plessi siti nelle piccole isole.

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3. L’indennità spetta in modo continuativo a decorrere dall’effettivo inizio dell’attività lavorativa presso la sede di servizio disagiata. Il compenso complessivo spettante viene corrisposto in proporzione ai giorni effettivamente prestati dallo stesso.

Finalmente una buona notizia, quindi, ma ci sono alcuni aspetti che lascianoseriamente perplessi tra questi la scelta del legislatore di “dimenticare” e non riconosce alcuna indennità al personale amministrativo e tecnico, i collaboratori scolastici, i Dirigenti Scolastici e Dirigenti amministrativi,lavoratori e lavoratrici senza i quali sarebbe impensabile far funzionare l’intero ingranaggio della complessa macchina scolastica, rendendoli, ancora una volta, figlio di un Dio minore.

L’auspicio è che al più presto si possano apportare le dovute correzioni ad una disposizione importante e da tanti auspicata ma che, così com’è, apre un solco tra lavoratori di uno stesso comparto i quali, seppur con competenze e mansioni diverse, vivono in egual modo lo stesso disagio.

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