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Inchiesta rifiuti, chiuse le indagini

Dalla Redazione

ISCHIA. A meno di un mese dalla deflagrazione dell’inchiesta sugli appalti per la gestione dei rifiuti nella triangolazione Forio-Lacco-Monte di Procida, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini da parte dei Pubblici Ministeri Graziella Arlomede e Maria Sepe. Il provvedimento è stato notificato ai legali dei quattordici indagati, tra cui figurano nomi di grosso calibro della politica e del mondo amministrativo isolano, come il senatore Domenico De Siano, il suo stretto collaboratore oltre che storico dirigente del comune di Lacco Ameno, Oscar Rumolo, e l’ex responsabile della ragioneria presso il comune di Forio, Enzo Rando. De Siano e Rumolo erano stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, una misura che il Gip Claudia Picciotti ha disposto anche per Vittorio Ciummo, patron della Ego Eco, la società che secondo gli inquirenti beneficiò di episodi corruttivi e di altre irregolarità nel procedimento di gara per ottenere l’appalto-rifiuti a Forio, oltre a indebite proroghe per prolungare la gestione dello stesso servizio nel comune di Lacco Ameno senza il ricorso a nuovi bandi di gara. Per De Siano la misura è sospesa, in attesa che a giorni si riunisca in seduta plenaria la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato per discutere, dopo l’audizione dello stesso De Siano, la richiesta di autorizzazione all’esecuzione degli arresti domiciliari: una restrizione che invece è tuttora vigente per Rumolo (i cui legali hanno rinunciato al ricorso in precedenza inoltrato al Riesame) e per Ciummo, che sin dall’inizio ha evitato ogni contestazione del provvedimento. L’impianto accusatorio ricostruito dai pm, diretti dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, ha sostanzialmente retto alla fase “cautelare”, anche se va sottolineato che il Riesame ha escluso la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per quanto riguarda la pesantissima accusa di associazione per delinquere, contestata, oltre che a De Siano, Rumolo e Ciummo, anche a Salvatore Antifono, ex consigliere comunale di Torre del Greco, che è stato comunque liberato dall’obbligo di firma. Quest’ultima misura era stata disposta anche per altri cinque indagati, tra cui l’ex sindaco di Monte di Procida, Franco Iannuzzi, e l’allora segretaria generale dello stesso comune (e di Lacco Ameno) Giulia Di Matteo, ai quali è però bastato l’interrogatorio di garanzia per convincere il Gip a revocare ogni restrizione. L’obbligo di presentazione alla p.g. permane, confermata anche dal Riesame, per il dottor Enzo Rando e per Gallo e Savoia, i due esponenti della C.i.t.e.,  società che contendeva alla Ego Eco l’appalto a Forio. Ora, entro venti giorni dalla notifica dell’avviso di chiusura della fase investigativa, tutti gli indagati potranno presentare memorie, produrre documenti e depositare documentazioni relative a investigazioni del difensore. Inoltre potranno chiedere al Pubblico Ministero di compiere ulteriori atti d’indagine e presentarsi per rilasciare dichiarazioni, spontanee o mediante interrogatorio volontario. La sollecitudine dell’avviso di chiusura delle indagini, che come detto è arrivato meno di un mese dopo l’esecuzione dell’ordinanza del Gip, testimonia la volontà della Procura di giungere in tempi rapidi al processo vero e proprio, rapidità che costituisce prassi abituale per quei procedimenti dove alcuni indagati sono sottoposti a misure cautelari particolarmente restrittive della libertà personale, ma che testimonia anche una certa “fretta”, visto il tanto tempo già trascorso dai fatti contestati, risalenti ad almeno quattro anni fa e che quindi proiettano l’ombra lunga della prescrizione sul futuro di questa vicenda che, qualunque sia l’esito, ha pesantemente scosso la politica isolana sull’asse Forio-Lacco.

 

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