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DiportismoGIUSEPPE PERRELLA – MARINA DI CAPITELLO «Stagione positiva, ma occorre incrementare la qualità dei servizi per vincere la concorrenza di Capri e Costiera

La stagione diportistica nel complesso è andata piuttosto bene, considerando diversi fattori. Parlando della Marina del Capitello, abbiamo totalizzato quasi gli stessi numeri dell’anno scorso, forse qualcosa in meno. Lo scorso anno la stagione tuttavia finì in pratica il 21 agosto, quando a causa del sisma il settore soffrì molto nel successivo periodo fino al 30 settembre. Fino all’infausto evento il 2017 era stato infatti un anno molto positivo, di gran lunga il migliore degli ultimi anni dal punto di vista diportistico: senza quella tragedia, credo che il settore diportistico isolano avrebbe registrato dei numeri stratosferici tali da fare del 2017 un anno forse ineguagliabile, anche considerando il trend negativo che il diportismo ha sofferto negli anni successivi al 2011, un periodo davvero “nero” fino al 2015.  Teniamo presente che il nostro è un settore che risente molto anche delle condizioni meteo: un weekend di maltempo ci penalizza in modo rilevante. Quest’anno, il mese di giugno non è stato eccezionale, perché di sabato si sono spesso registrate cattive condizioni, mentre ad agosto, pur non risultando un mese negativo, ci sono state quelle buriane che hanno scoraggiato i diportisti provenienti dal Golfo di Napoli. Nonostante queste contrarietà, ripeto, il bilancio complessivo è comunque stato quasi in linea con quello dell’anno scorso. In ogni caso, esistono notevoli margini di sviluppo per il settore, e per il cosiddetto turismo d’elite. Comunque lo sviluppo del diportismo isolano passa per un miglioramento complessivo a livello di servizi e di indotto. Noi gestiamo una banchina per i megayacht, ma la nostra viene considerata come una tappa interlocutoria, in attesa che si liberi un posto a Capri. In sostanza, nella geografia diportistica del Golfo, siamo considerati in subordine. Viviamo di barche, di megayacht, in rada e nei porti, quasi esclusivamente perché nel Golfo esistono mete come Capri e come la Costiera Amalfitana. Altrimenti diversi diportisti non verrebbero proprio a Ischia. Fra l’altro il turista di un certo livello esige una serie di servizi che noi riusciamo a fornire solo in parte. Inoltre egli vuole avere la possibilità di spendere, in locali e negozi esclusivi. Basterebbe uno sforzo collettivo per ottenere ampi margini di miglioramento, anche perché coloro che sbarcano poi letteralmente impazziscono per l’isola e le sue attrattive. Noi abbiamo clienti russi di un megayacht che ogni anno sbarcano qui per due settimane, allo scopo di godersi le terme di Nitrodi, i ristoranti tipici dell’Epomeo, fin su all’eremo di San Nicola. Di converso, clienti del genere non ci tengono a vedere tassisti che litigano, immondizia per le strade, semplicemente perché altrove ciò non accade. Comprensibile che Ischia voglia essere appetibile per tutte le tasche, ma anche a questo c’è un limite .

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