ARCHIVIO 5

Incontri spumeggianti, tra gusto e bollicine

Di Malinda Sassu

Bollicine? Una passione! Intriganti e sensuali, dai nomi blasonati che ricordano i territori ricchi di fascino da cui provengono o, ancora più semplicemente, etichette dedicate a momenti ed emozioni, da ricordare con un brindisi sfavillante. Charmat o metodo classico, quello degli spumanti è un mondo immenso e variegato, che esercita da sempre una magia speciale, perfetto in ogni occasione: per un aperitivo in riva al mare o semplicemente in una romantica cena a due, da stappare in occasioni importanti o per suggellare gioiose cene tra amici. Brut o extra dry, rosé o blanc des blanc, millesimate o meno, le bollicine evocano comunque freschezza, leggerezza e gioia, sentimenti che ben si addicono alle feste che si avvicinano. In realtà, sono vini che si rivelano splendidi compagni di mille occasioni e abbinamenti, tra i più svariati. Chi li accosta a cremosi risotti e chi li preferisce con succulenti piatti di pesce; c’è chi non può fare a meno di apprezzarli con ostriche e frutti di mare e chi li adora con formaggi e fritture ma c’è pure chi snobba la birra per un buon calice di spumante ed un fumante trancio di pizza. In qualunque abbinamento le si voglia pensare, l’universo delle bollicine incontra sempre più consensi ed estimatori e, soprattutto, si producono sempre più bottiglie di qualità. Occorre solo aspettare, i produttori lo sanno bene: per ottenere quel fiume vorticoso di sfavillante lucentezza occorre tempo, dedizione e pazienza, riposo sui lieviti, verifiche e continui assaggi. Ma come si producono gli spumanti, come si apprezzano al meglio e quali sono i top delle produzioni italiane ce lo dice l’unica guida in Italia interamente dedicata all’universo degli spumanti secchi, arrivata alla sua quindicesima edizione e pubblicata dalla nota rivista Cucina & Vini.guida

Frizzante e luccicante come il suo nome Sparkle 2017 vede ben 900 vini selezionati e 324 aziende presenti, tra queste la piacevole e orgogliosa presenza di bollicine tutte ischitane, quelle del Pithecusa Brut  a base Biancolella dell’azienda La Pietra di Tommasone.  Una guida importante diretta da Francesco D’Agostino, che nasce da oltre 2.500 assaggi di spumanti secchi, premiandone i migliori con le famose 5 sfere, simbolo assegnato alle top label di altissima qualità. Ma Sparkle non è solo questo, è anche abbinamento con il cibo, descrizione dei vini e delle aziende, un ottimo vademecum cartaceo e gratuito per tutti coloro che ne facessero richiesta, non solo per appassionati degustatori e sommeliers. E da quest’anno, al suo interno, un codice Qr presente per ogni etichetta permetterà di avere una dettagliata spiegazione del vino e del territorio di origine, tramite l’ausilio di uno smartphone. Un’edizione più fruibile e più ampia, come conferma il direttore di Cucina & Vini Francesco DìAgostino, a testimonianza di un’escalation che ha visto il panorama spumantistico italiano al top delle vendite all’estero: basti pensare al Prosecco, protagonista della crescita di consumo di vino spumante nel mondo. E se Lombardia, Trentino e Veneto sono le regine della produzione spumantistica nazionale, l’Isola d’Ischia si affaccia timidamente all’orizzonte, dimostrando con l’azienda di Lucia Monti che le bollicine di qualità possono essere prodotte anche qui, tra le meravigliose parracine. D’altronde, è il territorio che parla, altezza e terroir ci sono, così come l’acidità e la freschezza delle sue uve autoctone.

ASA_8721

Il successo di un buon prodotto nasce principalmente dalla promozione del contesto naturale in cui si opera, perché è importante valorizzare il proprio territorio di origine e Lucia Monti lo ha ben capito. La comunicazione rientra tra le principali mission dell’azienda e, dopo il successo dei vini fermi, ora tocca al Pithecusa Brut: spumante semplice nella struttura ma d’effetto nel gusto, accattivante e delicatamente minerale, morbido e dal perlage sottile. Nasce con metodo charmat, ad esaltare i fragranti profumi floreali e quelli delicati e freschi di erbe aromatiche e frutta bianca ma ben presto indosserà i nobili panni del metodo classico. E nascerà sugli stessi vigneti della famiglia Monti, a trecento metri sul mare, in zona Le Coste a Lacco Ameno, in un’area che sfrutta l’altezza e la brezza marina, abbracciata dalla macchia mediterranea. A conferma che Ischia non è una ma sono tante. Spostandosi da una parte all’altra dell’isola cambiano le condizioni climatiche e la composizione del suolo, cambierà il vino prodotto ma non la sua qualità. Non solo bollicine, dunque, ma l’Isola e la sua forza vulcanica che si trasforma in un bicchiere, una magia speciale che libera aromi delicati e particolari, da riservare a chi dell’Isola vuole serbare un “frizzante” ricordo.

Ads
Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex