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Ischia, Casamicciola, Forio e le luci delle meraviglie: la sfida di Natale

di Stefano Arcamone

 

ISCHIA. La parola chiave è come al solito programmazione. Che a Ischia non c’è, nonostante gli investimenti – mai come quest’anno decisamente ingenti – sul Natale. Destagionalizzare è possibile, ormai è un dato di fatto. Ma non in questo modo. Concordano, strano a dirsi, tanto Ascom che Federalberghi. Opinioni autorevoli, soprattutto perché sono loro, albergatori e commercianti, ad avere il polso della situazione, a capire per primi e meglio di qualunque analista come si sta muovendo il mercato.

Tra le tante problematiche che emergono dalle interviste ad Ermando Mennella e Marco Bottiglieri, sono due quelle che andrebbero affrontata e risolte immediatamente La programmazione, appunto. E il brand Ischia. Sono, entrambe, le due grandi lezioni che non abbiamo saputo apprendere quando, cinquant’anni fa, Angelo Rizzoli posò chi occhi – e centinaia di miliardi di lire – sull’isola trasformandola, attraverso la programmazione, in un marchio da poter vendere sul mercato internazionale.

Oggi facciamo fatica a colmare quel gap maturato in quarant’anni di inerzia, nonostante l’intraprendenza di qualcuno e la lungimiranza di chi invece, ormai quattordici anni fa, trasformò Casamicciola in una piccola Las Vegas, inaugurando il filone d’oro del Natale sull’isola d’Ischia. Quell’esperimento è stato esportato a Ischia nel 2014, anno delle Europee. Fu allora che nacque il Bosco Incantato, che si installò la pista di ghiaccio, che arrivarono gli artisti di strada ed i mercatini di Natale. E si compresero appieno le enormi potenzialità della destagionalizzazione. Da lì in avanti è stata un’unica, lunga corsa ad illuminare il Natale nello sforzo disperato di recuperare il terreno perduto.

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A Ischia ha fatto seguito Casamicciola, che negli ultimi tre anni è diventata una realtà consolidata dopo almeno un decennio di inattività. Lo scorso anno anche Forio si è lanciata nella gestione del Natale quale strumento per migliorare l’offerta turistica complessiva dell’isola arrivando, quest’anno, a spendere quasi 100mila euro per le sole luminarie. Perfino Barano sembra aver compreso la lezione ed ha iniziato progressivamente ad illuminare le sue strade con luci e manifestazioni seguendo una direttrice prudente sì, ma finalmente chiara e condivisa.

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Tutto perfetto, insomma. Ma adesso c’è da compiere l’ultimo sforzo, quello decisivo. Si deve riuscire, già dal prossimo anno, a promuovere il Natale a Ischia a partire da agosto, al più tardi settembre. La fase di rodaggio è finita. Adesso è il momento di fare sul serio. Ryanair è una opportunità irripetibile. Bisogna solo saperla cogliere.

 

 

 

 

 

 

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