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«Ischia lontana dalla malavita, ma non abbassiamo la guardia»

La stagione estiva è ufficialmente arrivata e aumenta il lavoro delle forze dell’ordine. Nostra intervista al comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ischia, Tiziano Laganà, che fa il punto sulle attività poste in essere, rimarca criticità più o meno note e lancia un appello significativo

Comandante, questa è la prima vera stagione estiva con la certificazione che la pandemia non esiste più. Ed è anche una stagione che però, turisticamente parlando, è partita un po’ in tono minore rispetto agli altri anni. Posso chiederle quali sono i primi segnali che arrivano? Dai primi report sembra ci siano “piaghe” che non accennano a diminuire, come le affittanze abusive, che hanno avuto una sorta di “evoluzione”, visto l’affidamento ai gestori di b&b.

«Sì, è vero. Per me questa è la prima stagione estiva effettiva di servizio sull’isola, ma ovviamente la sicurezza va garantita per 365 giorni l’anno e si costruisce giorno dopo giorno. È chiaro che però l’isola, di fatto, vive di fenomeni propri della stagionalità e in particolare del periodo estivo, come le affittanze abusive a cui Lei ha fatto cenno: si tratta di una problematica che continua a persistere, nonostante i vari controlli eseguiti negli anni precedenti. Ciò va anche a incidere in parte sulla qualità del servizio turistico a 360 gradi, di cui l’isola vive, soprattutto in questo periodo. È quindi giusto focalizzarsi su tale tematica, visto che non accenna a diminuire, anzi andrà verosimilmente a crescere con l’avanzare della stagione estiva. Quest’ultima è partita, dal nostro punto di vista, con un progressivo aumento delle presenze, e ci sono dei “focus” che vanno maggiormente attenzionati, fenomeni tipicamente stagionali, in particolare quello delle truffe agli anziani. Purtroppo esso sta caratterizzando le ultime estati, che approfitta anche del caos e della confusione che si può creare durante gli arrivi dei turisti e nelle strade isolane. Come anche nelle altre estati, stiamo purtroppo registrando un aumento delle telefonate al 112 per tentativi di truffa, soprattutto nei confronti delle persone anziane».

«Il problema delle truffe agli anziani sta caratterizzando le ultime estati, con un aumento delle telefonate al 112 per tentativi di truffa, ma al contempo registriamo una maggior consapevolezza degli anziani, divenuti più diffidenti verso contatti sospetti»

C’è comunque da sottolineare che le varie campagne di sensibilizzazione fatte sul territorio, in parte stanno aiutando. Adesso anche molti anziani, come mostrano le statistiche e i racconti raccolti sull’isola, stanno cominciando ad aguzzare le orecchie e ad essere un po’ più diffidenti, come è giusto che sia.

«Esatto, ciò significa che si sta lavorando nella giusta direzione. In relazione a questa tipologia di reato è vero che tocca a noi fare le indagini, e ad altri reparti sviluppare attività più strutturate, ma al tempo stesso la vera prevenzione la facciamo noi tutti i giorni parlando con i nostri parenti anziani, nonni, genitori e familiari stretti, di conseguenza quando arrivano le chiamate al 112 spesso si tratta di chiamate in cui si segnalano telefonate da presunti figli e nipoti che però l’anziano è riuscito a riconoscere come false. Dunque è vero che una certa sensibilità si sta diffondendo, ma non bisogna mai abbassare la guardia perché comunque registriamo tanti tentativi, quindi dobbiamo diffondere attraverso quanti più canali possibili l’allarme e l’attenzione, e di conseguenza la consapevolezza del pericolo di queste telefonate-truffa. Uno dei modus operandi più usati è anche quello del finto corriere: i numeri fissi di casa sono on line sulle pagine bianche, quindi facilmente ottenibili. Si ricorre quindi al trucco del finto nipote che passerà a casa a portare un pacco tramite Poste Italiane o da altro corriere, dicendo però che è necessario versare una cifra per prelevare questo pacco di particolare importanza. Inoltre, mentre una volta il truffatore operativo arrivava sotto casa a piedi, adesso invece spesso arrivano in macchina (noleggiata), per avere anche una maggiore possibilità di manovra. L’appello è che anche quando c’è un piccolissimo dubbio, è opportuno riagganciare la chiamata e telefonare al 112 perché in tal modo potremo dare tutti i dettagli del caso».

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«Monitoriamo il fenomeno delle affittanze abusive, ma anche quello di eventuali impieghi di capitali di provenienza illecita sul territorio: per ora non credo che vi sia una criticità a livello di altre realtà»

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Comandante, negli ultimi anni la percezione è che parte di quel turismo non proprio “nobile” che affolla l’isola in particolare nel periodo di alta stagione, sembrerebbe aver “messo le tende” sull’isola, anche impiantando interessi e legami con la comunità locale, in alcuni casi addirittura integrandosi con la stessa. È un fenomeno che secondo Lei può essere in prospettiva preoccupante – se non lo è già – o tutto sommato siamo ancora nella norma?

«Si tratta di qualcosa da attenzionare, non c’è dubbio, sotto vari punti di vista, non solo dal punto di vista economico-patrimoniale. Noi come Compagnia di Carabinieri svolgiamo anche accertamenti di natura patrimoniale: la normativa ci consente di proporre le cosiddette misure di prevenzione di carattere appunto patrimoniale, che possono portare al sequestro di beni e alla confisca laddove si accerti una sperequazione o sproporzione finanziaria tra i redditi percepiti e dichiarati, e la reale consistenza dei beni di cui una persona è titolare. Vari accertamenti sono stati effettivamente svolti, e altri si svolgeranno, e ci consentono di dire che si tratta di una tematica da attenzionare. Al tempo stesso non mi sento di dire che ci sia una criticità a livello di quelle presenti in altre realtà, ma il focus sul reimpiego di capitali illeciti sull’isola d’Ischia è qualcosa che è giusto monitorare. Viste anche le mie precedenti esperienze in questo campo, riusciamo a ricostruire l’eventuale immissione di capitali illecitamente percepiti, usati per acquistare beni mobili o immobili».

«Ben vengano gli autovelox e i controlli ben eseguiti: ogni utente della strada che si mette alla guida deve poter tornare a casa in serenità e tranquillità, insieme agli altri passeggeri»

Su una cosa siamo indubbiamente sopra la media, cioè l’indisciplina alla guida. Come si combatte questo fenomeno, visto che oltre alla prevenzione serve anche toccare le tasche dei guidatori? Sempre a proposito di sicurezza stradale, le chiedo qual è il suo pensiero relativamente agli autovelox, finiti al centro di una complessa polemica.

«Guardi, da quando sono qui, cioè dal 1° settembre, e facendo i debiti scongiuri, dobbiamo essere contenti di un fatto: non si sono registrati morti sulla strada. Penso che questo sia un risultato, a prescindere da qualsiasi valutazione che possa essere fatta, anche in relazione all’uso degli autovelox, che dal mio punto di vista sono un utilissimo deterrente. Non c’è un bene più prezioso della vita umana: pensare che una persona possa perdere la vita perché ci si è messi alla guida bevendo un po’ di più, perché si è effettuato un sorpasso a velocità elevata, o per qualsiasi motivo che non ha portato al rispetto della normativa del Codice della Strada è impensabile che si possa perdere una vita, ancora oggi, nel 2023. Sono quindi convinto che ci possano essere degli strumenti che consentano quantomeno di moderare la velocità, e al tempo stesso tocca a noi eseguire, oltre alla consueta attività di prevenzione e informativa, anche dei controlli mirati e specifici sulle principali arterie e non solo. Quindi ben vengano gli autovelox e i controlli ben eseguiti: ogni utente della strada che si mette alla guida deve poter tornare a casa in serenità e tranquillità, insieme agli altri passeggeri».

Operate anche in mare: anche qui c’è molto spesso c’è la percezione che il mare venga affrontato con una certa leggerezza dai diportisti, non proprio una terra di nessuno, ma un luogo in cui non possa mai accadere nulla.

«Assolutamente vero. Come è noto noi abbiamo la motovedetta d’altura, con l’attuale che verrà presto sostituita da un mezzo più potente, classe 800 di diciotto metri. È una scelta strategica, perché la motovedetta della Compagnia di Ischia ha una competenza molto estesa come area marina. Si tratterà di una nuova imbarcazione di assoluto livello, in linea con l’investimento effettuato dall’Arma. Eseguirà controlli su tutto il Golfo di Napoli, da Pozzuoli e Monte di Procida fino a Sorrento e Capri. I controlli spesso consentono di rilevare diverse violazioni delle norme vigenti, visto che comunque siamo in un’area marina protetta: c’è un ambiente marino da preservare. I controlli sono diurni ma anche in orario notturno per contrastare la pesca di frodo subacquea. Il mare è casa nostra, come la terraferma: dobbiamo dunque preservarla a 360 gradi».

«Presto saremo dotati di una nuova e più potente motovedetta. È una scelta strategica, perché la Compagnia di Ischia ha una competenza molto estesa come area marina. Eseguirà controlli su tutto il Golfo di Napoli, da Pozzuoli e Monte di Procida fino a Sorrento e Capri»

Se dovesse fare un ritratto dell’isola, con quali peculiarità, quali aspetti positivi e negativi, quali contraddizioni, la dipingerebbe?

«Come ho detto in altre occasioni, qui mi sento davvero come a casa: questo territorio spesso lo sovrappongo con quello delle mie origini. Io sono infatti di Reggio Calabria, altro posto di mare del sud, e le dinamiche le vivo come se fossi tornato ragazzo. Questo è un luogo popolato da tanta gente volenterosa, che vuole operare per il bene di questo territorio, che vive di bellezze. È un’isola che può dare molto di più rispetto ad oggi, perché ha delle potenzialità immense, che secondo me potrebbero essere espresse a trecentosessanta gradi per tutto l’anno. Il nostro compito è quello di consentire, in ogni caso, il regolare svolgimento della vita non soltanto turistica – che in questo periodo rende l’isola piuttosto affollata – ma anche durante il resto dell’anno. Infatti abbiamo parlato di reati tipici del periodo estivo, ma ce ne sono tanti altri che si verificano durante tutto l’anno, e anche in questo caso ciò che mi fa più piacere è il fare rete con le associazioni, col mondo scolastico e istituzionale del territorio, perché soltanto facendo rete si riescono ad affrontare numerose importanti tematiche e raggiungere grandi risultati».

«A me piace avere il controllo dell’intero territorio: non mi piace eseguire servizi massicci concentrati in un’unica area e lasciare le altre sguarnite. Non devo “militarizzare” un’area o un luogo dell’isola, ma devo garantire la presenza nelle varie realtà: la nostra nel complesso è anche un’azione di presenza e di rassicurazione sociale»

Qual è la grande preoccupazione dell’estate? La movida (sempre che esista ancora, ma questo è un altro discorso)?

«Il lavoro non ci spaventa. A me piace avere il controllo dell’intero territorio: non mi piace eseguire servizi massicci concentrati in un’unica area e lasciare le altre sguarnite. Per me è importante avere sempre un riferimento in ogni comune e in ogni parte dell’isola affinché all’occorrenza ci sia sempre una pattuglia e del personale che possa presidiare quell’area. Noi eseguiamo periodicamente, e non soltanto nel fine settimana, dei controlli straordinari di controllo del territorio. I focus sono sulla circolazione stradale, sulla movida, dunque i locali, ma anche il traffico di stupefacenti, fenomeno che esiste e che va contrastato costantemente, e comunque la nostra nel complesso è anche un’azione di presenza e di rassicurazione sociale: i Carabinieri ci sono. All’occorrenza, c’è sempre una pattuglia per strada. Non devo “militarizzare” un’area o un luogo dell’isola, ma devo garantire la presenza nelle varie realtà “vivaci”. Una presenza valida anche per un consiglio, un conforto, un’informazione».

A proposito di presenza: dovrebbe presto essere garantita anche in uno dei borghi più caratteristici dell’isola a partire da quest’estate.

«Sì, avremo delle novità. Attendiamo l’ufficializzazione per poter poi dare un’ulteriore notizia in merito, anche se le pratiche sono già ben avviate per consentire di avere un’ulteriore presidio dell’Arma dei Carabinieri sull’isola».

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