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Per i tassisti corteo di rabbia, poi la “mediazione” in municipio

DI FRANCESCO FERRANDINO

ISCHIA.  Una lunga mattina di protesta, che a tratti ha assunto anche toni piuttosto accesi, ma che si è conclusa con l’apertura di un concreto spiraglio per il prosieguo della trattativa e del dialogo tra le parti. Questa, in estrema sintesi, è stata la giornata di sciopero indetta dai tassisti ischitani.

IL CORTEO DI PROTESTA

La manifestazione è iniziata come preventivato intorno alle ore 10.00 nei pressi dello stadio al Fondobosso, per poi dirigersi lungo via Michele Mazzella. L’affluenza è stata valutata tra le cento e le centocinquanta persone, a seconda delle stime. L’incedere del corteo dei tassisti ha prevedibilmente creato alcuni disagi alla viabilità, con alcune pattuglie della Polizia e dei Vigili Urbani a scortare i manifestanti e a deviare il traffico in corrispondenza degli incroci più critici. Numerosi i cori contro l’amministrazione capeggiata dal sindaco Enzo Ferrandino, ma anche contro il primo cittadino di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, accusato di aver dichiarato in un suo intervento che la categoria dei tassisti è prossima all’estinzione perché non vuole adeguarsi al progresso. Un ritornello che ha contraddistinto la lunga marcia, caratterizzata da una sosta in Piazza degli Eroi, teatro di una delle varie rivendicazioni della categoria: secondo gli esercenti delle auto gialle, infatti, i lavori di riqualificazione della nevralgica piazza comporterebbero la cancellazione delle aree di sosta in loco per i taxi oltre che dell’unica effettiva “colonnina” telefonica. Il corteo ha poi proseguito il cammino su via Alfredo De Luca, sfiorando un altro pomo della discordia, costituito dal parcheggio ex Jolly appena inaugurato, in corrispondenza del quale l’amministrazione ha spostato alcuni posteggi-taxi all’interno dell’area liberando i lati di via De Luca. Una mossa che, come i lettori ormai sanno, non è affatto piaciuta agli esercenti, i quali sono infine giunti in piazza Antica Reggia, dove la macchina che capeggiava il corteo diffondendo la protesta tramite gli altoparlanti ha continuato a enunciare i termini principali della contesa con il Comune, a cui vanno aggiunti l’aggiornamento delle tariffe e la questione dei posteggi nella zona portuale. Alle 11.30 la manifestazione di piazza è stata dichiarata conclusa, e una delegazione di tassisti e rappresentanti sindacali è stata accolta nella sala consiliare del Municipio, dove è iniziato il vero e proprio “match” tra gli esercenti e alcuni componenti dell’amministrazione, con in testa il sindaco Enzo Ferrandino. Una discussione lunga, che si è protratta fino alle 14.00, e che ha visto lo scontro tra due diverse “filosofie” di accostamento al problema della mobilità.

LA PIATTAFORMA DI SCIOPERO

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I fautori della protesta avevano firmato una esplicita “piattaforma di sciopero”: «La chiusura a qualsiasi forma di confronto da parte del sindaco di Ischia ci ha costretto ad indire lo sciopero che si svolge oggi. Non abbiamo trovato altrove un atteggiamento così ostile e pregiudiziale nei confronti della categoria taxi». Queste le parole sottoscritte da  Raffaele Serpico di Unimpresa/Mobilità, Pasquale Ottaviano di SITAN/Atn, Marco Renardi di UTI e Angelo Sciacca di SILT, i quali proseguivano: «Ma se il sindaco  ha dichiarato guerra ai tassisti, se ha deciso di superare la loro funzione di servizio pubblico non di linea, noi siamo pronti alla battaglia. Difenderemo i nostri interessi, la dignità e i nostri servizi fino in fondo. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per costringere l’amministrazione a tornare sui suoi passi. La noncuranza mostrata, l’indifferenza per le difficoltà del settore sono la prova che è in atto un attacco alla stessa esistenza del servizio, alla sopravvivenza degli operatori, alla sicurezza di centinaia di famiglie. Stamattina ci aspettiamo un segnale di inversione di tendenza, di recupero della civiltà delle relazioni sindacali e di concretezza. Per ripartire con il dialogo bisogna realizzare la precondizione di rispetto e di attenzione reciproca: il sindaco deve riconoscere che la politica adottata nei confronti della categoria sarà cambiata. Chiaramente verificheremo nei fatti l’impegno e la coerenza. Chiediamo che subito si metta mano a: nuovo regolamento comunale, che non è vigente per la bocciatura del Tar; abbandono delle politiche ad excludendum del settore da qualsiasi opportunità di integrazione con il Trasporto pubblico locale; mettere in funzione la commissione consultiva; riformare le tariffe; rivedere la politica dei posteggi; individuare sostegni e incentivi alla mobilità pubblica; individuare percorsi preferenziali per i taxi». Questi i “paletti” da cui è partito l’incontro.

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L’INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE

I toni sono stati accesi, talvolta anche troppo, con i tassisti inizialmente fermi sulle loro posizioni e con l’amministrazione intenta a delimitare con esattezza la materia del contendere e le rivendicazioni degli esercenti. In sostanza i tassisti hanno recriminato sulla pressoché nulla concertazione tra amministratori e categoria nell’elaborazione delle nuove misure che coinvolgono mobilità, viabilità e, di conseguenza, l’attività del trasporto pubblico non di linea. Un tipo di trasporto che, secondo i rappresentanti sindacali, è fondamentale in quanto funge da indispensabile completamento al trasporto pubblico di linea che con i suoi problemi è ben lontano dal coprire l’intero territorio comunale e isolano. Fortissime voci di protesta si sono inoltre levate contro “Zizì”, il servizio gratuito di navetta svolto tra la zona del Fondo Bosso e il centro del paese: servizio che, hanno spiegato i tassisti, viene pubblicizzato anche all’interno degli hotel della zona come il Continental, togliendo in sostanza occasioni di lavoro alla categoria, che vorrebbe dunque vedere vietato il servizio gratuito per i turisti.

VIA DE LUCA E PIAZZA DEGLI EROI

Il sindaco Enzo Ferrandino, dopo l’iniziale “scontro” tra le parti, con le urla che sono state diramate in diretta televisiva dagli operatori che hanno assistito alla riunione, ha espresso il punto di vista dell’amministrazione. Il primo cittadino ha dapprima ribadito che le misure adottate sul tratto iniziale di via  De Luca nei pressi del nuovo parcheggio non hanno sostanzialmente intaccato la posizione dei tassisti, in quanto essi mantengono la loro visibilità nelle vicinanze delle strutture ricettive con mantenimento del numero dei posti e relativo “serbatoio di ricarica”, fra l’altro liberando la zona antistante i numerosi esercizi commerciali. Inoltre, sulla questione relativa ai lavori di Piazza degli Eroi, il sindaco ha assicurato che il progetto prevede un’adeguata area dedicata al posteggio dei taxi in quanto servizio “di piazza”, come prescrivono le normative, e anche qui il connesso “serbatoio di ricarica”. Tale garanzia è stata molto ben accolta dai tassisti, che hanno sempre paventato una possibile “espulsione” da quello che resta un centro nevralgico del paese.

POSTEGGI IN ZONA PORTO

Tuttavia, le maggiori discussioni si sono dipanate in relazione alla zona portuale. Il sindaco ha spiegato chiaramente che, con 116 taxi in giro, averne 60 concentrati sul porto è ormai insostenibile. Il limite che l’amministrazione Ferrandino vuole porre è quello di 25 mezzi sullo scalo portuale, per evitare caos e congestionamenti del traffico. Tale cifra però non è andata giù a molti dei tassisti presenti, che hanno giudicato inammissibile tale “tetto”. Altre rivendicazioni e recriminazioni sono state rivolte nei confronti degli Ncc (Noleggio con conducente), per la loro “ingombrante” presenza sulla banchina olimpica durante gran parte delle fasi di imbarco e sbarco. Il sindaco, a sostegno della sua proposta, ha ipotizzato un pagamento da imporre agli Ncc e un sistema di sorveglianza tramite videocamere per impedire che qualche tassista infranga il limite dei 25 mezzi presenti in zona portuale.

GLI ERRORI DEL PASSATO

Proprio nel confronto concernente la zona portuale si è assistito al maggior momento di “attrito” tra le parti. Il sindaco ha dichiarato che alcune politiche delle amministrazioni del passato, alcune delle quali accolte con grande favore dai tassisti, hanno poi di fatto condotto l’intero settore, e di conseguenza anche la mobilità locale, nella crisi attuale. Innanzitutto, l’abolizione delle famose “motocarrozzette” o “motorette”, costruite sulla base dei telai dei furgoni a tre ruote Piaggio, è stata deleteria soprattutto perché ha cancellato una caratteristica fortemente tipizzante dell’identità dell’isola d’Ischia, positivamente “vendibile”, turisticamente parlando. La seconda mossa sbagliata sarebbe stata quella dell’innalzamento tariffario perché, se è vero che dal 2002 le tariffe non vengono ritoccate, va anche considerato assurdo pretendere 10 o 15 euro per fare mezzo chilometro (il riferimento esemplificativo del sindaco è proprio in relazione al tratto tra l’hotel Continental e Piazza degli Eroi).  Infine, la cancellazione delle motorette ha lasciato il posto a grossi mezzi a nove posti (che, secondo il sindaco, ormai non si vedono più nemmeno nelle grandi città italiane, dove i mezzi sono dimensioni minori), con tutte le conseguenti complicazioni in termini di viabilità, e anche di rivalità tra esercenti, ove si pensi che in altre nazioni europee un taxi non può caricare più di tre persone. In sostanza, il sindaco ha invitato i tassisti a un ripensamento generale del settore per una rinascita, anche a livello di immagine (evitando dunque litigi in piazza che declassano anche l’immagine dell’intera isola agli occhi dei turisti) altrimenti la nefasta profezia di Giacomo Pascale, vale a dire la scomparsa della categoria, potrebbe concretizzarsi.  Di qui la necessità, secondo l’ente di via Iasolino, di rivedere al ribasso le tariffe (da 12 a 10 euro, anziché i 15 richiesti) proprio per promuovere e incentivare l’uso delle auto gialle, e anzi concordare una comune strategia di promozione che coinvolga l’amministrazione.

TURNI SI’, TURNI NO

Un altro punto “caldo” è stato quello relativo all’accenno da parte del sindaco circa l’ipotesi di stabilire una turnazione tra i tassisti: neanche il tempo di finire la frase, che si è immediatamente materializzata la ferma opposizione di numerosi esercenti, che hanno spiegato in modo appassionato al primo cittadino le problematiche vissute “dall’interno” dai titolari delle auto gialle, alle prese con una stagione lavorativa “effettiva” che in sostanza si riduce a soli 5-6 mesi all’anno. Per loro, stabilire dei turni sarebbe una mazzata insostenibile. Verso le ore 14.00 le parti hanno cercato di trovare una sintesi, seppure interlocutoria. Nonostante siano rimaste diverse visioni contrastanti, è stato concordato un nuovo incontro per la mattina di martedì, per dare modo ai tassisti di recepire e meditare le proposte dell’amministrazione, e arrivare a un punto di intesa.

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