Citara, l’ultimo capitolo della storia del messaggio in bottiglia
Arriva l’ultimo capitolo dell’affascinante avventura del messaggio in bottiglia sospinto dalle onde del mare sulla spiaggia di Citara nell’ultima decade di settembre scorso. Ora parlano i marinai che hanno dato via al suggestivo lancio in acqua al largo dello specchio d’acqua tra la Corsica e l’Isola di Pianosa. Comincia così il racconto inviato ad Alessandro Iacono che ha raccolto sull’arenile il misterioso ritrovamento da film d’altri tempi.
«Quest’anno avremmo finalmente dato seguito ai nostri propositi: avremmo finalmente consegnato un messaggio al mare! – comincia così la storia della bottiglia – Nei due anni precedenti, durante le nostre vacanze in barca a vela, ci eravamo sempre ripromessi di farlo ma, ogni volta, ce ne siamo dimenticati…..forse non ci credevamo davvero. Quest’anno non sarebbe stato così. A Port Taverna, costa orientale della Corsica, un’illuminazione: sul tavolo di una gelateria, in mezzo a coppe di gelato di dimensioni pantagrueliche, una piccola bottiglia di acqua Orezza in vetro con il tappo a vite, perfetta per il nostro scopo. In realtà neanche quest’anno eravamo veramente pronti: non avevamo pensato al messaggio, se e come farci contattare nell’eventualità che venisse trovato, ma quella bottiglia….era fatta apposta. Non potevamo farci scappare l’occasione – prosegue la storia – anche perché quella notte era in programma la traversata notturna alla volta dell’Isola d’Elba che ci avrebbe consentito di affidare il nostro messaggio al mare, lontano dalla costa.
Così, in barca, una volta salpati, sotto coperta, Betta e Lella si sono occupate del testo, supportate da Francesco e Pietro, mentre Mauro attivava un account di posta elettronica adeguato alla situazione e Marco, in coperta, insieme allo skipper, si preoccupava di mantenere la rotta. Lungo questa rotta, in tarda serata, abbiamo consegnato al mare il nostro messaggio, sigillato all’interno della piccola bottiglia di vetro insieme alla speranza che qualcuno lo ritrovasse. E così è stato. Non sappiamo esattamente perché la nostra storia abbia avuto un lieto fine. Infatti – conclude il racconto che sa di mito – non sappiamo se ringraziare il nostro skipper Osea, che ha saputo individuare il punto migliore dove affidare la bottiglia alle onde, o se ringraziare il vento e il mare, che hanno voluto guidare il nostro messaggio verso lidi sicuri, o se ringraziare entrambi.
Fatto sta che, dopo miglia e miglia, la bottiglia e’ approdata su una spiaggia e ha recapitato il nostro augurio di “Lunga vita e prosperità” ad Alessandro». Un racconto che continua ad affascinare la leggenda che ha colorato magicamente l’ultimo scorcio di settembre. Una storia da film, da pagine di romanzo che ha avvolto di fascino tutta la Penisola tanto da essere ripresa da Radio Rds, Radio Kiss Kiss, Repubblica. Un apostrofo dal sapore romantico che è riuscito a rispolverare il mito del messaggio in bottiglia affidato alle onde del mare sotto lo sguardo austero e imponente di Poseidon.
Luigi Balestriere