ISCHIA. L’appello lanciato nei giorni scorsi dal giovane blogger isolano, Giovanni Cricco, ha riacceso i riflettori sull’annosa anomalia relativa alle tariffe dei carburanti che vigono sull’isola. È già accaduto in passato che i prezzi praticati dalle nostre parti superassero perfino la media nazionale. Oramai vicino alla soglia psicologica dei due euro a litro, il prezzo della benzina resta sensibilmente più caro rispetto a quelli praticati presso le stazioni di servizio della terraferma. E naturalmente questa discrasia si riverbera sul resto dell’economia locale, costituendo di fatto una pesante e costante erosione della ricchezza dei consumatori. Abbiamo raccolto alcune opinioni sui possibili motivi di questa differenza tariffaria divenuta ormai proverbiale: c’è chi, come il sindaco di Forio, punta a vedere riconosciuta la peculiarità “insulare” di Ischia e dunque a ottenere quelle agevolazioni che impediscano il persistere di ingiustizie sostanziali come questa, e chi come il primo cittadino di Ischia nota con una punta di ironia che un problema del genere non venga rilevato da chi solitamente è pronto a evidenziare le presunte storture del “sistema”. Il sindaco di Serrara Fontana, pur riconoscendo la gravità e l’ingiustizia del fenomeno, invita alla prudenza circa le effettive dimensioni delle cifre, che in questi casi circolano sempre numerose. Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, plaude all’iniziativa di riunire i cittadini per discutere del problema, e chissà che questa volta non si riesca davvero a passare dalle chiacchiere ai fatti, cercando di incidere concretamente su una differenza di prezzo che alla maggior parte di coloro che abbiamo interpellato appare fondata più che altro su una mera speculazione. E se, come sembra, anche la Federconsumatori locale ha in programma alcune iniziative sul tema, forse la strada imboccata è finalmente quella giusta, quantomeno per evitare in futuro di ingoiare in silenzio nuovi aumenti.
