CRONACA

La Banca blocca carta e bonus, poi lieto fine per un padre di famiglia

Grazie alla mobilitazione innescata da Vito Iacono, la prepagata sulla quale un cittadino attendeva il contributo previsto dal decreto Cura Italia è stata sbloccata. L’ex consigliere comunale: «Vietare alle banche il blocco di carte e conti correnti nel caso di accrediti di indennità di sopravvivenza»

Stavolta la vicenda si è conclusa bene, anche se resta sul tavolo anche una questione politica. Ieri l’ex consigliere comunale di Forio, Vito Iacono, aveva raccolto il vero e proprio grido di dolore di un padre di famiglia che attende come tanti di noi il versamento dei 600 euro di Bonus previsti dal cosiddetto decreto Cura Italia. Tuttavia, un istituto bancario aveva bloccato la carta prepagata sulla quale sarebbe stato versato il contributo. Il cittadino in questione aveva avuto in precedenza problemi relativi al suo conto corrente ordinario, poi bloccato dalla banca insieme a quello della consorte.

Tuttavia, nel mettere in atto tale misura, l’istituto aveva bloccato anche la carta, che in realtà ha una valenza del tutto autonoma rispetto ai conti correnti. In tal modo, se fosse arrivato il bonus, il lavoratore non avrebbe potuto beneficiarne, pur avendone estrema necessità, in questo momento in cui ogni attività lavorativa e ferma e bisogna cercare di far fronte alle esigenze della famiglia. Della questione si è fatto carico proprio Vito Iacono, che ieri in un primo momento aveva espresso tutto il proprio sdegno : «È davvero incredibile – aveva dichiarato l’ex consigliere comunale – quello che è accaduto: bloccare una carta prepagata dove dovrebbero essere accreditate le indennità di sopravvivenza è uno schifo, oltre ad essere illegale. Questo poi lo verificheremo: ho sollecitato un parlamentare che sta condividendo una iniziativa sulla questione, per sollecitare necessarie ed urgenti iniziative. Intanto chi si è reso responsabile dell’iniziativa cominci a provare il salutare sentimento di vergogna, io intanto sono indignato e provato dal grido di dolore di un padre di famiglia gratuitamente mortificato nella sua dignità da persone e sistemi senza etica, neanche in queste occasioni. Ma non immaginavo cose diverse». L’amarezza di Iacono non gli ha impedito di adoperarsi per cercare di sbloccare la situazione prima che questa prendesse una piega drammatica, vista la disperazione del cittadino alle prese con la mancanza di aiuti: «Penso – aveva aggiunto – che debba essere introdotta, anche con una circolare, una norma che vieti alle Banche di bloccare conti correnti o anche carte prepagate dove vengono accreditati i 600 euro che non possono essere utilizzati dagli istituti di credito per pagamenti di debiti pregressi dei correntisti e servono solo per la loro sopravvivenza. E a maggior ragione se bloccano carte ricaricabili che non c’entrano niente con altri conti correnti anche se a debito».

Nel pomeriggio, grazie alla mobilitazione innescata da Iacono, fortunatamente è arrivata la svolta, con la filiale che è ritornata sui suoi passi e ha proceduto allo sblocco della carta prepagata. Una decisione che ha ridato un piccolo sorriso a tutti coloro che erano rimasti colpiti dalla vicenda: «Avremmo altro di cui occuparci e preoccuparci nella fase ancora critica della pandemia – ha dichiarato Vito Iacono nel tardo pomeriggio – e tutti dovrebbero concorrere ad evitare di gettare nella disperazione un giovane uomo che questa mattina ha lanciato un grido di aiuto parlando di suicidio. Era proprio necessario sbattere con violenza la porta in faccia ad una persona che chiede aiuto? Era proprio necessario sollevare una mobilitazione a tutti i livelli solo perché anche questo tempo non riusciamo a viverlo nel rispetto di ben altri valori che dovrebbero dettare ben altri comportamenti ed iniziative?», si domandava con amarezza l’ex consigliere, il quale ha aggiunto: «Evitiamo tutti di esasperare le persone, sono già provate dalla paura e dal disagio, anche economico. Penso che i banchieri, ma anche i bancari, dovrebbero avere un approccio diverso. Godono delle massime garanzie ed oggi rappresentano uno “sportello” strategico per la vita, la speranza ed il futuro di tanti nostri concittadini. Non lo facciano trovare chiuso, non lo chiudano con arroganza e presunzione. Non è il tempo!». Vito Iacono ha poi concluso: «Ringrazio quanti in pochissimi minuti hanno fatto scattare una bellissima macchina della solidarietà! Penso siano gesti che danno fiducia».

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