CULTURA & SOCIETA'

La chiesa di Portosalvo dopo la benedizione delle palme programma i riti sacri della settimana santa nel segno della fede cristiana

Il dramma della pandemia di Covid-19 "ha portato molti cambiamenti anche al consueto modo di celebrare la liturgia". Lo sottolinea la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in una nota, a firma del prefetto, il cardinale Robert Sarah, e del segretario, l'arcivescovo Arthur Roche, inviata ai vescovi e alle Conferenze episcopali di tutto il mondo in cui si indicano le disposizioni da osservare nel celebrare i riti di questo momento centrale dell'anno liturgico.

La Chiesa reale di Santa Maria di Portosalvo dal borbonico e bianco colonnato sul porto di Ischia ha aperto le sue porte ai riti della Settimana santa a cominciare da l’altro ieri Domenica delle Palme con la benedizione dei ramoscelli di olivo, quale solenne inizio del sacro percorso delle varie fun zioni religiose fino a domenica prossima giorno della Santa Pasqua. Con lo spirito del Vangelo IL parroco Don Luigi De Donato ha benedetto le pale innalzate dai fedeli a debita distanza sociale. Infatti l’ evangelista Giovanni così ha riportato: Dal Vangelo secondo Giovanni (12,12-16). “In quel tempo. La grande folla che era venuta per la festa, udito che il Signore Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!».

Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina». I suoi discepoli al momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte”. Il Parroco Don Luigi De Donato ha approntato il suo rituale programma abbastanza “povero” nella dinamica delle cerimonie liturgiche di “passione” a causa della pandemia che purtroppo da oltre un anno sta condizionando tutto. Ma l’attento Parroco don Luigi, collaborato da tanti fedeli vicini alla parrocchia, ha organizzato, col rispetto delle regole del distanziamento sociale,l’essenziale per dare corpo e vita alle celebrazioni della Santa Pasqua. Numero chiuso di fedeli in Chiesa e tantissimi invece a seguire le funzioni della Settimana di Passione con la tecnologia mediatica dello Streaming, mezzo ormai divenuto popolare, utilissimo per seguire le attivits ecclesiali di ogni singola parrocchie.

Giovedi Sant 1 aprile, giornata emblematica per i riti pasquali,nella chiesa di Portosalvo, come in tutte le alte chiese parrocchiali dell’isola, si procederà alla celebrazione della Santa Messa in Cena Domini la esclusione forzata della cerimonia rituale della lavanda dei piedi agli apostoli, Ssempre per il condizionamento delle regole anticovid. Seguirà la Reposizione dell’Eucarestia nell’altarino del tradizionale “Sepolcro” realizzato in forma ridotta e con maggiore semplicità. L’ora del rito sarà alle 19,00. Venerdì Santo 2 aprile giornata di rilevanza universale dell’uomo nel rapporto con la cristianità e in particolare nell’ambito della fede cattolica, Portosalvo prepara l’atmosfera mistica pe l’Adorazione della Santa Croce con Via Crucis nel decanato di Ischia alle ore 19,00. Sabato Santo 3 aprile giornata di silenzio e di intimità spirituale nella preghiera fino alla Veglia Pasquale con in inizio sempre alla 19.00 il condizionamento epidemico. Domenica di Pasqua 4 aprile Gloria del Signore con messe solenni alle 13,30,alle 12.00 ed alle 19.00 con gli auguri del Parroco officiante Don Luigi De Donato. Resta valido il Decreto del 25 marzo 2020, emesso su mandato di papa Francesco. Valgono dunque le indicazioni dello scorso anno per le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale.

Nel testo si ricorda che “in molti Paesi sono ancora in vigore rigide condizioni di chiusura che rendono impossibile la presenza dei fedeli in chiesa, mentre in altri si sta riprendendo una più normale vita culutale”- La Domenica delle Palme .Come si legge nel decreto dello scorso 25 marzo, la celebrazione della Domenica della Palme è dovuta avvenire “all’interno dell’edificio sacro”,ossia della Chiesa . Si richiede che le cattedrali adottino “la seconda forma prevista dal Messale Romano, nelle chiese parrocchiai,. Che è stata osservata – La Messa del Giovedì Santo – Per quanto concerne la Messa crismale, gli episcopati potranno, a seconda della situazione del Paese, indicare un eventuale trasferimento di data come avvenne lo scorso anno. La Messa Crismale può essere spostata in un altro giorno più adatto, se necessario, perché conviene che vi partecipi “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”.Per il Giovedì Santo, si stabilisce che “si ometta” la lavanda dei piedi, già facoltativa. Non verrà effettuata neanche la processione conclusiva e il Santissimo Sacramento verrà custodito nel tabernacolo.

Eccezionalmente, viene concessa ai presbiteri la facoltà di celebrare la Messa “senza concorso di popolo, in luogo adatto”- Il Venerdì Santo – Durante la preghiera universale del Venerdì Santo, sarà cura dei vescovi, nel caso di Ischia l’aamministratore Apostoloico ,”predisporre una speciale intenzione per chi sitrov in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. Modificato anche l’atto di adorazione alla Croce. Il bacio, come si specifica nel decreto del 25 marzo del 2020, “sia limitato alsolo celebrante“.- La Veglia Pasquale – Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, si chiede infine che sia celebrata “esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali” e che per la liturgia battesimale “si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali”. Infine, la Congregazione ringrazia i Vescovi e le Conferenze episcopali per aver risposto pastoralmente a una situazione in rapido cambiamento, nella consapevolezza “che le decisioni prese non sono sempre state facili da accettare da parte di pastori efedeli laici. Tuttavia – conclude la Nota – sappiamo che sono state prese al fine di assicurare che i santi misteri siano celebrati nel modo più efficace possibile per le nostre comunità, nel rispetto del bene comune e della salute pubblica”.

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In definitiva, non sarà una Pasqua lontana dalle chiese, come era accaduto lo scorso anno con il lockdown. La solennità della Risurrezione, che cade il 4 aprile, sarà celebrata a “porte aperte”, ossia con le liturgie pubbliche. Si dovrà fare i conti con le misure anti-Covid e le limitazioni agli spostamenti ma senza “sospensioni” ecclesiali. Ecco perché i vescovi della Penisola lanciano l’appello a vivere in presenza i riti della Settimana Santa e della Pasqua. Così viene recepita l’indicazione della Cei che esorta «i fedeli alla partecipazione» alle celebrazioni «nel rispetto dei decreti governativi» e che invita «solo dove strettamente necessario o realmente utile» a ricorrere all’«uso dei social media» per trasmettere le liturgie. «La partecipazione all’Eucaristia resta un appello che può essere rivolto a tutti», sottolinea il vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Dall’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Leonardo D’Ascenzo, giunge la raccomandazione a preferire «una delle chiese più vicine alla propria abitazione» e a essere «muniti dell’autocertificazio.

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