POLITICAPRIMO PIANO

La “confessione” di Martusciello: «Sì, il nuovo commissario sarà isolano»

In una esclusiva intervista a Il Golfo il coordinatore regionale di Forza Italia ribadisce un concetto già espresso nei giorni scorsi e si sbilancia sul successore di Legnini per la ricostruzione post sisma: «E’ un impegno che assumo, è giusto che sia così: non avrebbe senso seguire altre strade»

Per quanto riguarda il processo di ricostruzione post sisma, lei ha indirizzato un messaggio chiaro ed inequivocabile: basta con Legnini, arriverà un commissario vicino al territorio ed Ischia riacquisterà la sua centralità. Parole tutt’altro che banali e che ovviamente, immagino ne sia al corrente, hanno suscitato non poco dibattito…

«Guardi, io vorrei partire da una considerazione: non può esistere che qualcuno sia contemporaneamente commissario a Ischia e in Umbria, giusto per intenderci. Bisogna prendere atto che all’epoca fu fatta una scelta sbagliata, a mio avviso ha sbagliato anche Legnini ad accettare un incarico che all’atto pratico gli ha assegnato il dono dell’ubiquità dovendo tra l’altro dividersi tra due posti decisamente lontani. Mi pare ovvio che davanti a questo scenario diventava difficile occuparsi della ricostruzione di un territorio dalle dimensioni limitate. Il fenomeno ha riguardato tre Comuni dell’isola, ritengo che con un soggetto legato all’isola a questo punto avremmo certo raggiunto una serie di obiettivi in tempi brevi. E invece qui rischiamo di fare la fine del Belice o del terremoto dell’Irpinia».

«Bisogna prendere atto che all’epoca fu fatta una scelta sbagliata, a mio avviso ha sbagliato anche Legnini ad accettare un incarico che all’atto pratico gli ha assegnato il dono dell’ubiquità dovendo tra l’altro dividersi tra due posti decisamente lontani»

Come si fa a recuperare il terreno perduto?

Il commissario Giovanni Legnini

«La soluzione e la ricetta sono semplici: bisogna individuare e proporre un nominativo che sia legato alla vita dell’isola e soprattutto chiedere ulteriori risorse per giungere al completamento di tutti i progetti e i lavori posti in essere. Serve una figura, e questo è ovvio, che abbia un’esperienza sia tecnica che giuridica. E poi vanno ascoltate una serie di istanze, nessuna decisione può essere calata dall’alto. E questo vuole anche essere il modo di intendere la politica da parte del nuovo governo di centro-destra: saremo estremamente vicini ai territori e radicati negli stessi».

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Come giudica l’operato della Regione? Fu invocata a gran voce e invece non è stata capace nemmeno di tirar fuori uno straccio di piano di ricostruzione dopo tre lunghi anni…

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«Il mio giudizio è semplice e tra l’altro rappresenta quello che è davanti agli occhi di tutti. Il libro dei fallimenti di Vincenzo De Luca sull’isola d’Ischia è composto da un elenco lunghissimo. Penso all’incapacità di rendere adeguati i trasporti, di condurre una battaglia per la salvaguardia del presidio giudiziario: con la sua gestione tutto è rimasto mestamente in sospeso, ma per fortuna da adesso si volta pagina».

«Alle recenti elezioni politiche abbiamo conseguito un risultato straordinario su tutta l’isola con percentuali molto più elevate rispetto alla media nazionale. Adesso ci struttureremo sul territorio individuando i riferimenti e i vari responsabili»

Come cambia e come si strutturerà in un futuro prossimo Forza Italia sull’isola?

Vincenzo De Luca

«Mi piace partire da un dato: alle recenti elezioni politiche abbiamo conseguito un risultato straordinario su tutta l’isola. Abbiamo preso il 14% a Ischia, il 17% a Barano, insomma numeri decisamente più elevati rispetto alle percentuali riscontrate a livello nazionale. Evidentemente ci è stata riconosciuta la bontà di un certo lavoro fatto. Detto questo, è ovvio che adesso va organizzato il partito sul territorio, Comune per Comune, individuando i riferimenti e i vari responsabili. Per fortuna i prossimi appuntamenti con le urne sono lontani, avremo tempo e modo di completare in maniera chiara l’organigramma del partito. Saremo protagonisti, quella di Annarita Patriarca è soltanto la prima delle nomine che riguarderanno la Campania».

Il riconoscimento delle isole come realtà disagiate è un tema che ormai non può più essere trascurato dalla politica nazionale.

«Le isole del Golfo meritano attenzione oltre che adeguata rappresentanza politica e una interlocuzione costante col governo. Non basta, spesso, eleggere un rappresentante dell’isola per poter affermare che la stessa è rappresentata: ci vuole chi con costanza segua le tematiche e le problematiche».

«Il libro dei fallimenti di Vincenzo De Luca sull’isola d’Ischia è composto da un elenco lunghissimo. Penso all’incapacità di rendere adeguati i trasporti, di condurre una battaglia per la salvaguardia del presidio giudiziario: con la sua gestione tutto è rimasto mestamente in sospeso, ma per fortuna da adesso si volta pagina»

Quando arriverà il nuovo commissario e soprattutto ci sono possibilità che possa trattarsi di un isolano?

«La nomina del nuovo commissario sarà uno dei primi atti che produrrà il governo. Che si tratterà di un isolano, poi, è un impegno che assumo personalmente con l’isola e la sua gente perché è giusto che sia così. Non mi avventurerei nel fare battaglie se non fossi convinto che questa è la soluzione giusta e l’unica strada da seguire».

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