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La Ferrara si congeda: «Ischia mi resterà nel cuore»

Ieri mattina il saluto della dirigente del commissariato di polizia, che dal 1 maggio lascia l’incarico sull’isola. L’incontro con autorità, istituzioni, mondo associazionistico e stampa ha rappresentato soprattutto un atto d’amore per l’isola: il suo non è un addio ma un arrivederci

Un incontro sentito, partecipato, informale. Così la dottoressa Maria Antonietta Ferrara – vicequestore e dirigente del commissariato di polizia di Ischia – ha voluto salutare cittadini, autorità e istituzionali dal momento che l’1 maggio termina la sua esperienza sulla nostra isola. Una parentesi professionali condizionata evidentemente dalla pandemia e durata meno del solito (due anni e quattro mesi), eppure un periodo sufficiente perché Ischia entrasse nel cuore della dirigente della ps. Che non ha nascosto la sua commozione ed emozione, rimarcando più e più volte, nel corso dell’incontro conviviale svoltosi presso il Bar Vittoria nella centralissima Piazzetta San Girolamo di Ischia, che la nostra terra le resterà sempre nel cuore: «Tornerò da turista», ha detto la Ferrara più volte nel corso della mattinata. Le amministrazioni comunali erano tutte presenti e rappresentate dai sindaci Enzo Ferrandino, Giovan Battista Castagna, Giacomo Pascale, Francesco Del Deo e Irene Iacono e dal vicesindaco di Barano Raffaele Di Meglio. Presenti anche i comandanti degli altri corpi delle forze dell’ordine, delegazioni delle polizie municipali, mondo associazionistico e imprenditoriale che hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare il vicequestore e il suo operato sull’isola. In altra parte vi riportiamo il discorso letto dalla dirigente che si insedierà in quel di San Giuseppe Vesuviano, poco prima della cerimonia – cui è seguito anche un brindisi con annesso buffet – noi de Il Golfo abbiamo avvicinato Maria Antonietta Ferrara per un’intervista, l’ultima verosimilmente nella sua funzione qui sull’isola verde.

Che cosa significa lasciare l’isola dal punto di vista professionale ma anche da quello umano?

«Dal punto di vista tradizionale ho imparato tantissimo dalla mia esperienza qui sull’isola: mi resta il rammarico di non essermi potuta esprimere al massimo perché il lockdown e la pandemia hanno frenato e ostacolato tutta una serie di progetti che avrei voluto caratterizzassero il mio operato. Da comune cittadina, amerò sempre Ischia, ci tornerò ogni volta che potrò. Perché questa terra mi è entrata nel cuore».

Lavorare su un’isola ha una serie di peculiarità, in primis diverse stagionalità che scandiscono anche ritmi diversi. Cosa insegna una realtà del genere a chi fa il suo lavoro?

«La prima cosa che insegna è che gli ischitani possiedono una umanità infinita ed è veramente un qualcosa di bellissimo lavorare con loro. In questi due anni e mezzo ho potuto constatare una grande sinergia, sia con la popolazione che con le amministrazioni locali e il mondo associazionistico. Mi piace sottolineare che non ho mai trovato uno scudo ma sempre braccia aperte e questo è doveroso riconoscerlo nel momento del congedo».

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«Gli ischitani possiedono una umanità infinita ed è bellissimo lavorare con loro. In questi due anni e mezzo ho potuto constatare una grande sinergia, sia con la popolazione che con le amministrazioni locali e il mondo associazionistico. Mi piace sottolineare che non ho mai trovato uno scudo ma sempre braccia aperte»

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Appena insediatasi a Ischia varò l’iniziativa “Angeli della Notte”, poi ha avuto modo di capire quanto il tema della sicurezza stradale sia particolarmente sentito sulla nostra isola. Ha mai provato a darsi una risposta sul perché di tanti incidenti gravi e purtroppo molto spesso mortali?

«Va fatta una considerazione: gli incidenti stradali ci sono stati e continueranno ad esserci perché tanto per cominciare le strade isolane non sono a norma. C’è stato un notevole interessamento da parte nostra, come polizia stradale, in uno con il Comune di Ischia, per l’installazione di alcuni autovelox e telecamere sulla cosiddetta Sopraelevata, che come è noto ha una elevata incidenza di sinistri. Ma ripeto, le strade di Ischia non sono sicure quindi la problematica deve essere affrontata tenendo conto di radici che sono ben più profonde ed hanno ben altra genesi. Noi abbiamo profuso tutti gli sforzi possibili e abbiamo portato a casa determinati risultati».

La nostra resta ancora un’isola tranquilla, sicura ed a misura d’uomo oppure – anche alla luce di recenti episodi – è forse il caso di cominciare a porsi qualche interrogativo e magari tenere alta la guardia?

«Questa è un’isola dove è opportuno non abbassare mai la guardia. Spesso nel periodo estivo rischia di diventare oltremodo pericolosa ma non certo a causa degli ischitani quanto piuttosto per la presenza di determinati soggetti che la scelgono come meta delle loro vacanze. Bisogna comunque prestare sempre la massima attenzione: l’episodio accaduto nella notte tra sabato e domenica in una nota discoteca lascia intendere che le forze dell’ordine devono tenere sempre le antenne dritte».

«Questa è un’isola dove è opportuno non abbassare mai la guardia e prestare sempre attenzione massima. L’episodio accaduto nella notte tra sabato e domenica in una nota discoteca lascia intendere che le forze dell’ordine devono tenere sempre le antenne dritte»

Un saluto alla comunità isolana fatto non con la divisa ma con il cuore…

«Ripeto, lascio l’isola da dirigente ma come turista tornerò spesso. La dirigente parte, il mio cuore rimane qui».

Foto Franco Trani

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